Una testimonianza diretta da Aleppo. Aiutiamoli
Questo articolo è stato già letto986 volte!
Alcuni giorni fa i frati della Custodi della Terra Santa, con cui l’Osservatorio sulla Cristianofobia collabora e a cui, grazie a sostenitori come te, porta il suo aiuto economico, mi hanno inoltrato una lettera di un loro frate, che risiede a Damasco e annuncia la Parola di Dio in tutta la Siria.
Il Suo racconto della situazione dei cristiani in quella terra e in particolare del suo viaggio ad Aleppo è molto toccante e vorrei condividerlo anche con te per rinnovarti l’invito ad aiutare questi fratelli nella fede con una tua donazione speciale.
Questa volta vorrei parlarvi in particolare del mio viaggio ad Aleppo, che mentre scrivo vive uno dei periodi più intensi di violenza. Questo è a causa della rabbia dei ribelli terroristi che sono rimasti intrappolati nella città, dopo che l’esercito regolare ha chiuso l’ultima strada di rifornimento che proviene dalla Turchia.
Ora cominciano ad usare le loro riserve che probabilmente non finiranno presto, data la quantità di armamenti immagazzinati. Con questi continuano, come hanno fatto sempre, a colpire i centri abitati, soprattutto le nostre zone cristiane.
Il bilancio delle vittime è alto: una cinquantina di morti e centinaia di feriti… Perciò vi chiedo di pregare in modo particolare perché la battaglia finisca presto e la città torni a vivere e sperare…
Nonostante tutti questi atti di violenza e nonostante la morte seminata dappertutto, non esito ad affermare che la mia visita ad Aleppo mi ha riempito di speranza. Sembra strano ma davvero è così.
Ci sono rimasto più di dieci giorni per aiutare i frati. Lì ho potuto constatare la fede viva della gente, che nonostante la stanchezza non smette di sperare che domani sarà meglio. La chiesa continua a riempirsi di fedeli, le attività non si fermano…
Mi ha colpito, in modo particolare, vedere i bambini dell’oratorio (sono quasi trecento), pieni di vita. In loro ho visto il futuro di questo Paese, tremendamente ferito ma meravigliosamente bello. (Mentre vi scrivo ho l’amarezza nel cuore a causa della sospensione del centro estivo in questi giorni dovuta ai combattimenti).
…
Sono tornato da Aleppo arricchito e rinnovato nel mio desiderio di servire il Signore in questo Paese e tra la sua gente sofferente. Nonostante abbia fatto incontri con persone spaesate e spaventate per sé e per i loro bambini, nonostante aver dovuto restringere il campo del mio movimento per evitare di mettermi nei guai, nonostante la distruzione che mi circondava, sono tornato con una rara dose di speranza. Sono sicuro che la preghiera di molti di voi continua a sostenerci.
silviodallavalle@luci-sullest.it
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.