Storia dell’aborto – Ultima parte
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I discorsi teorici e moralisti non valsero a fermare i circa 200.000 aborti l‘anno. Altrimenti i cattolici italiani, tramite le organizzazioni parrocchiali, avrebbero potuto raccogliere in pochissimi giorni le 500.000 firme necessarie almeno ad aprire nel Paese un dibattito volutamente silenziato! È comunque certo che l’unico «frutto maturo» che ci rimane, oggi (nel 2004), sono i 4.000.000 di bambini eliminati in Italia sino ad oggi, e la vecchiaia nelle strade e nei cuori!
Intanto, nel 1977 a Milano nasce il Movimento per la Vita, grazie a personalità come Francesco Migliori, Piero Pirovano ed altri. Oggi ne è vice-presidente nazionale il trentino Pino Morandini, membro di antica data di quella parte della DC, oggi UDC, che non si è rassegnata a sacrificare ogni valore sull’altare della convenienza e della tranquillità mondana. Morandini, in qualità di consigliere regionale, ha portato avanti nella sua regione una serie di provvedimenti a favore della famiglia e del concepito che hanno fatto del trentino una provincia all’avanguardia.
Nonostante questo, o forse proprio per questo, viene periodicamente sbeffeggiato e deriso dai quotidiani locali, spesso tribuna per alcuni poveri Soloni di provincia, intrisi di dozzinale «saggezza mondana». Il Movimento per la Vita promuove due referendum abrogativi della 194, definiti l’uno minimale l’altro massimale.
È una proposta che vede ancora il mondo cattolico diviso: chi non vuole nessuno dei due, chi non vuole il massimale, ritenuto troppo intransigente, chi non digerisce il minimale, sostenendo che spiegare alla gente che non si può abortire, a parte che in questo e quest’altro caso, è contraddittorio e insostenibile. La raccolta firme parte nell’estate del 1980 e raccoglie 2.300.000 firme, più del quadruplo di quelle necessarie.
Ma quando il popolo italiano si reca alle urne è ormai troppo tardi: dopo il tam tam mediatico a favore dell’aborto negli anni Settanta, da parte di tutti i giornali più importanti, il tempo ha contribuito a spegnere il fuoco della polemica e nello stesso tempo ad inoculare nel pensiero comune l’idea che uccidere un bimbo nel grembo materno, essendo legale, essendo un «diritto», sia anche moralmente giusto.
Inoltre, l’elettorato cattolico, secondo le ricerche di Alfredo Mantovano, è assai disorientato, se è vero come è vero che molti cattolici rimangono a casa, con una percentuale di astenuti molto più alta rispetto a quella delle politiche di soli due anni prima. Il referendum viene infatti vinto dagli abortisti.
Oggi, il Movimento per la Vita gestisce, oltre ad una certa opera informativa, concorsi scolastici e musicali, anche i circa 260 CAV, Centri di Aiuto alla Vita, in cui si aiutano concretamente le partorienti o le ragazze-madri che hanno difficoltà economiche o d’altro tipo (nei primi venticinque anni di attività i CAV hanno salvato circa 55.000 bambini); il Progetto Gemma per l’adozione a distanza di madri in difficoltà economiche e in attesa di un figlio; un numero verde attivo 24 ore su 24 per aiutare le mamme bisognose (8008-13000) e una rivista, Sì alla vita.
Segnaliamo inoltre il Movimento con Cristo per la Vita, i cui membri si trovano settimanalmente per pregare davanti ad alcuni ospedali italiani in cui viene praticato l’aborto: si tratta di un gesto di grande coraggio e, al tempo stesso, di profonda umiltà. Il movimento produce anche ottimo materiale informativo. Infine, si distinguono l’Armata Bianca, e, per la sua grande attività in Sicilia, l’associazione Società Domani, autrice di un bellissimo libretto e anche di un filmato televisivo .
Al Prof. Giorgio Nicolini, infine, è possibile richiedere la celebre videocassetta Il grido silenzioso, estremamente interessante perché realizzata dal Dr. Bernard Nathanson, che fu direttore della più importante clinica per aborti degli USA e che ebbe poi a cambiare idea.
Tra le riviste e le associazioni impegnate sullo stesso fronte troviamo: il trimestrale Controrivoluzione (diretta da Pucci Cipriani); il mensile Il Timone; gli opuscoli del Centro Culturale San Giorgio; quelli di Voglio vivere; l’associazione Militia Christi e il Comitato Triveneto per la Civiltà Cristiana. Tra i siti, preceduti dal solito www: amicivita.it; abortiontv.com; geocities.com. In particolare, infine, segnaliamo il magistero del Cardinale Giacomo Biffi e dei Vescovi Alessandro Maggiolini (1931-2008) e Carlo Caffarra, che sono, a nostra conoscenza, i più sensibili all’argomento.
Inutile ricordare la completa assenza degli ecclesiastici di moda, sedicenti amici degli oppressi, allora come oggi, da Padre David Maria Turoldo (1916-1992) a Padre Ernesto Balducci (1922-1992), da Padre Alex Zanotelli a Della Sala…
Tra gli autori laici pro life segnaliamo: Maurizio Blondet, Luca Poli, Mario Palmaro, Paolo Gulisano, Riccardo Cascioli, Antonio Gaspari e Carlo Climati. Trattano dell’aborto nei suoi aspetti culturali, filosofici, medici, approfondendo il vero ruolo nella lotta contro la vita di organizzazioni per lo più insospettabili come l’UNICEF, l’UNFPA, il WWF, ecc… Associazioni che raccontano di dedicarsi alla pace, all’infanzia nel mondo, alla salute, e invece diffondono la morte, sostenendo l’aborto e la sterilizzazione forzata tramite avvelenamento delle acque o altri espedienti.
Si pensi solo che l’OMS, organizzazione onusiana per la sanità mondiale, ha fatto studiare, sulla scia di quelli usati per limitare la proliferazione di ratti e conigli, contraccettivi per l’uomo, la cui «somministrazione forzosa» avverrebbe, ad esempio, tramite vaccino anti-influenzale.
Francesco Agnoli
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