Petizione a favore dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole
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ProVita Onlus, l’Associazione Italiana Genitori (AGe), l’Associazioni Genitori delle Scuole Cattoliche (AGeSC) e Giuristi per la Vita, presentano questa petizione propositiva al Ministro dell’Istruzione, nonché al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, affinché i nostri figli possano trovare nella scuola, non ideologie destabilizzanti come l’ideologia gender, ma progetti, corsi e strategie educative che permettano uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche, rispettosi di tutti ed in primis della natura umana. Sempre più diffusa è la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda le tematiche dell’affettività e della sessualità. Molti hanno già reagito contro la subdola introduzione della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado (fin dagli asili nido). Tuttavia, anche quando non si arriva a questo punto, in molti casi l’educazione sessuale è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia, e mira ad una sessualizzazione precoce dei ragazzi. Attualmente i progetti educativi in questo ambito vengono spesso presentati richiamando l’esigenza di “lottare contro la discriminazione“. L’intento in sé potrebbe essere lodevole se ciò significasse educare gli studenti a rispettare ogni persona e a non rendere nessuno, a causa delle proprie condizioni personali (disabilità, obesità, razza, religione, tendenze affettive, ecc.), oggetto di bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. In realtà il concetto generico di “non discriminazione” nasconde molto spesso: la negazione della naturale differenza sessuale e la sua riduzione ad un fenomeno culturale che si presume obsoleto; la libertà di identificarsi in qualsiasi “genere” indipendentemente dal proprio sesso biologico; l’equiparazione di ogni forma di unione e di “famiglia”; la giustificazione e normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale. Tutto ciò, anche in altri paesi dove simili strategie educative sono da tempo applicate, come in Inghilterra e Australia, ha già causato una sessualizzazione precoce della gioventù che ha portato ad un aumento degli abusi sessuali (anche tra giovani), alla dipendenza dalla pornografia, all’attività sessuale prematura con connesso aumento di gravidanze e aborti già nella prima adolescenza, e all’aumento della pedofilia. Inoltre i suddetti progetti educativi, e persino la “strategia nazionale” dell’UNAR, vengono sovente redatti con la collaborazione esclusiva di associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) senza l’adeguato coinvolgimento di associazioni ed enti rappresentativi dei genitori, e quindi, sia per le modalità che per i contenuti, sono elaborati e diffusi in violazione dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (“I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”); dell’art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (“Lo Stato … deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche”); dell’art. 30 della Costituzione italiana (“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”); e dell’art. 14 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’UNICEF(“Gli Stati parte rispettano il diritto e il dovere dei genitori oppure, se del caso, dei tutori legali, di guidare il fanciullo nell’esercizio della libertà di pensiero, di coscienza e di religione”). Per questi motivi con la presente petizione chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, non solo, come già chiesto sia dalla nostra che da altre associazioni, di disapplicare la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e di impedire la diffusione di ogni progetto educativo che ad essa si ispiri, ma soprattutto di emanare precise direttive affinché tutti i progetti, corsi, strategie educative, si conformino ad alcune linee guida, prevedendo, in particolare:
Firma subito anche tu la petizione, e unisci la tua voce a quella delle associazioni ProVita Onlus, AGe, AGeSC e Giuristi per la Vita, affinché il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca accolgano la nostra proposta educativa e garantiscano che nelle scuole i nostri figli possano trovare, non ideologie pericolose, ma la via verso uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche. Antonio Brandi |
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