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Capodanno- Omelia di P.Marinko Šakota
La Santa Messa della notte di Capodanno è stata presieduta, in una chiesa di San Giacomo gremita di fedeli, da fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje. Riportiamo di seguito uno stralcio della sua omelia: «Cari fratelli e sorelle, noi crediamo che il nuovo sia possibile, che siano possibili un nuovo cielo ed una terra nuova, come scrive Giovanni nel libro dell’Apocalisse. Ma la domanda è: come nascono il cielo nuovo e la terra nuova? Il prossimo anno 2015 può essere per noi nuovo, diverso, migliore, più bello? E come?
Solitamente noi pensiamo che questo accadrebbe se cambiassero le cose fuori di noi, se cambiassero gli altri, i membri della nostra famiglia e le persone lontane da noi; se cambiasse la politica o la situazione economica… Naturalmente noi ce lo auguriamo, ma questo non è sufficiente. Pensiamo che le cose migliorerebbero se avessimo una auto nuova, una casa nuova, tutto in quantità maggiore. Oppure se diventassimo “qualcuno” nel senso che la società di oggi attribuisce a questa parola, “qualcuno” apprezzato dalla società di oggi.
La Madonna, tuttavia, ci insegna qualcosa di diverso. Lei dice: “Pregate, cari figli, ed abbiate più fiducia in me, perché sono qui per aiutarvi e per condurvi, per una strada nuova, ad una nuova vita. Vi invito a cominciare a cambiare la vostra vita ed a decidervi per la conversione, non a parole ma con la vita”. Il messaggio è chiaro: non mi serve nulla di nuovo, sono io che devo diventare nuovo. Il prossimo anno sarà per noi nuovo, diverso, se noi rinnoveremo noi stessi.
Per diventare nuovi e per rendere per noi tutto nuovo non dobbiamo cambiare l’esteriorità: un cuore nuovo, è questo a rendere nuovi noi e tutto ciò che è attorno a noi! Un cuore nuovo: questa è la “metanoia”, un cambiamento totale della nostra coscienza, del modo di vedere, di pensare e di agire. Si tratta di quello di cui Gesù parla a Nicodemo: “Chi non rinasce dall’Alto, non può vedere il Regno di Dio”.
Noi rinasciamo quando dentro di noi si verifica un cambio di programma, quando cominciamo a pensare non più alla nostra maniera umana, ma alla maniera di Gesù, di Dio. quando i nostri occhi divengono sempre più simili a quelli di Gesù. Quando, lasciando il piano del l'”occhio per occhio, dente per dente”, ci innalziamo ad un altro piano, nel quale è in vigore una regola totalmente diversa: quella del perdono settanta volte sette, quella dell’amare i nemici, del fare del bene a chi non mi vuole bene.
Papa Francesco sta facendo proprio questo: stimola la rinascita, il cambiamento della Chiesa. Egli ritiene che il cambiamento del mondo avviene con il cambiamento della Chiesa, che ha la sua chiara regola nel motto: “Ecclesia semper reformanda”. In tal modo Papa Francesco segue San Francesco, il suo modello, che diceva: “Rendi santo te stesso e renderai santa la società”. Questo è anche quello che, per il trentaquattresimo anno, sta facendo la Regina della pace qui a Medjugorje.
Medjugorje hr
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