Meditazioni per un anno – 8 dicembre – 128° giorno
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L’Eucarestia è un cibo di cui non possiamo fare a meno se vogliamo salvare l’anima nostra e farla santa. Gesù stesso, in tono solenne, ha affermato: “In verità in verità vi dico: se non mangerete la carne del Figlio dell’uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita e-terna” (Giov. 6,53s.).Tutti, specialmente i giovani, hanno bisogno di questo cibo.
Ecco alcune testimonianze di eminenti personalità che hanno trascorso la loro vita tra i giovani: S. Giovanni Bosco: “Per me non conosco che due mezzi di educazione: la Comunione o il bastone. Io rinuncio al bastone, scelgo la Comunione”. Mons. Olgiati: “Ho trovato molti giovani che si sono conservati sempre puri, ma non ne conosco nemmeno uno che abbia conservato il candore del suo cuore senza la Comunione frequente”.
S. Filippo Neri: “La devozione al SS. Sacramento e alla Vergine, sono, non il migliore, ma l’unico mezzo per conservarsi puri. Non vi è che la Comunione che possa conservare puro un cuore a vent’anni”. Card. Mercier: “Volete, cari giovani, proteggere la vostra fede, essere casti, generosi? Comunicatevi spesso, comunicatevi ogni giorno!” Davanti al tabernacolo si può scrivere: “O mangiare o morire!”.
Esempio: Sei marinai filippini guidano una nave mercantile. Una violentissima tempesta la distrugge e l’affonda. Essi riescono a stare a galla grazie ad una zattera di fortuna. Si dissetano spremendo l’acqua piovana dai loro vestiti e si nutrono dei propri vestiti e dei pezzi di legno sparsi nel mare. Dopo 34 giorni dal naufragio, un peschereccio di Taiwan li trae in salvo (cf. Fam. crisi. 20-10-93).
Se quei marinai non si fossero nutriti di vestiti e di pezzi di legno sarebbero morti. Così l’anima nostra, se non si nutre di Gesù Sacramentato, muore alla vita della grazia, mentre se si nutre devotamente di Gesù, vivrà in grazia di Dio sulla terra e nella gioia senza fine nel cielo. Gesù ce l’assicura dicendo: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Chi mangerà di questo pane vivrà in eterno” (cf. Giov. 6).
P. Crispino Lanzi
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