Luglio – Mese del Prez.mo Sangue – 3°
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COME DOBBIAMO PRATICARE
LA DEVOZIONE AL PREZ.MO SANGUE
La devozione al Prez.mo Sangue non deve essere sterile, ma feconda di vita per le nostre anime. E maggiori saranno i frutti spirituali se seguiremo il metodo insegnatoci dai santi, che in ciò furono maestri.
S. Gaspare Del Bufalo, il Serafino del Prez.mo Sangue, ci consiglia di fissare lo sguardo nel Cristo insanguinato e di richiamare alla mente questi pensieri:
Il Suo Sangue. Voi sapete, esclama S. Pietro, che non con l’oro e l’argento siete stati liberati, ma col Sangue Prezioso di Cristo. E quali meriti avevo io? Nessuno. Si sa che una madre da il sangue per i suoi figlioli e chi ama lo versa per la persona amata. Ma io, per il peccato, ero nemico di Dio. Eppure egli non ha guardato alle mie colpe, ma solo al suo amore.
Perciò Gesù vuole da noi in cambio di tanto dolore e di tanto amore, il nostro cuore, vuole che noi fuggiamo il peccato, vuole che noi l’amiamo con tutte le nostre forze.
Il Signore per confortarlo nelle sue tribolazioni, un giorno, mentre celebrava la santa Messa, subito dopo la consacrazione gli fece vedere il cielo dal quale scendeva una catena d’oro, che passando nel calice, legava la sua anima per condurla alla gloria.
Da quel giorno egli dovette soffrire ancora di più, ma fu sempre più intenso il suo zelo per portare alle anime i benefici del Sangue di Gesù.
Fu beatificato da S. Pio X il 18 dicembre 1904 e canonizzato da Pio XII il 12 giugno 1954.
Il suo corpo riposa nella chiesa di S. Maria in Trivio a Roma e in parte anche in Albano Laziale, presso Roma, chiuso in ricca urna. Dal cielo continua a largire grazie e miracoli specialmente ai devoti del Sangue Prezioso.
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