La Tromba del divin Sangue
Questo articolo è stato già letto1289 volte!
San Gaspare del Bufalo inalberò il vessillo del Sangue di Cristo e, nel suo segno, iniziò un apostolato così instancabile ed eroico da lasciare attoniti. Dopo lotte inaudite, mossegli proprio da coloro che avrebbero dovuto assecondarlo, ottenne dal sommo pontefice Pio VII il permesso di fondare una nuova Congregazione religiosa, che volle fosse chiamata Congregazione dei Missio-nari del Preziosissimo Sangue.
Presentò al Papa un coraggioso ed ardito progetto di riforma della Chiesa e dello Stato e, con un drappello di santi sacerdoti, che abbracciarono il suo ideale, percorse tutto lo Stato Pontificio, l’Abruzzo e gran parte del Regno di Napoli, dove allora spadroneggiavano i più feroci briganti e i loro protettori, e ovunque dilagassero il malcostume, il sopruso, l’oppressione, l’ingiustizia, l’ignoranza e la miseria.
La sua voce tuonò inesorabile contro il male, dolce e ricca di misericordia verso i peccatori. Egli si inerpicava sulle alte montagne alla ricerca dei covi dei briganti, ne ammansiva la ferocia, li commuoveva fino alle lacrime e li convertiva. Trascinava folle intere e, non bastando le chiese a contenerle, doveva predicare sulle piazze gremite.
Ovunque passava si spegneva l’odio, tornava la pace, si restituiva il mal tolto e si ripristinavano la giustizia e la vera fraternità. Intere popolazioni abbrutite dal vizio cambiavano vita. Durante le sue prediche si bruciavano sulle piazze cumuli di armi, stampe perverse, emblemi di Settari. Gaspare del Bufalo ovunque era acclamato santo, “tromba del Divin Sangue”, “martello degli eretici”.
Né attentati, né libelli infamanti, né calunnie, né adulanti promesse, né miraggi di mitria e di porpora, valsero a fermarlo: «Sono missionario – egli affermava deciso – e morirò sul palco, da missionario!». San Gaspare fu paragonato a san Bernardino da Siena e definito il “nuovo san Vincenzo Ferreri”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.