La testimonianza di Auretta su Amoris Laetitia
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Ho conosciuto la Prof.ssa Benedetti, più semplicemente Auretta, in incontri per persone separate, divorziate o risposate. Io stesso le ho chiesto il permesso di presentare sul nostro quotidiano queste sue pagine, che costituiscono una serena confessione di quanto sente di più intimo, espressa sotto forma di diario, iniziata ben prima dell’indizione del Sinodo Straordinario ed Ordinario sulla famiglia.
Auretta ce le consegna; le consegna alla Chiesa, a quanti vivono, come fatica, la ricerca della Volontà di Dio. Sono riflessioni che la accompagnano da anni e che ci dicono qualcosa di ciò che Amoris Laetitia vuole intercettare quando parla di Misericordia.
Ho rintracciato, nella lettura di questa intima testimonianza, un cammino nella fede e nell’obbedienza alla Chiesa, meditato.
La Chiesa sa che oggi molti suoi figli non la ritengono né Madre, né Maestra, e che, da adulti autonomi, preferiscono darsi delle risposte anche senza interpellarla. La Chiesa, che, per mandato di Cristo, ritiene di essere per vocazione, invece, Madre e Maestra, in religioso ascolto della Parola di Dio, cerca sempre nuove strade perché quest’ascolto sia vissuto con ogni suo figlio.
Essa cerca l’incontro necessario con l’uomo di oggi perché ritrovi in Lei gli aiuti necessari per aprire il proprio cuore a Dio che lo chiama.
Molti uomini sentono questo richiamo soprannaturale, ma fanno fatica a credere che un’istituzione, da molti ritenuta solo umana, possa essere segno della vicinanza di quel Dio che cercano e dal quale si sentono separati per colpe, o peccati, che ritengono essere stati posti sopra di loro come macigni, come macigni ingiusti ed immotivati, come una pesante accusa.
In un’epoca in cui prevale il primato del soggetto, della persona individua, è difficile trovare linguaggi comuni, principî comuni, soprattutto, quando ci si accosta al variegato mondo dei vissuti, dei sentimenti e delle scelte.
Marcello Giuliano LeP
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