La Comunità Cenacolo: preghiera, lavoro, amicizia
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Non ci sembrava vero quando abbiamo visto il luogo che il Signore aveva pensato per la Comunità, per noi: uno spazio immenso, immerso nel verde e nel silenzio della natura, sino ad ora trascurato e un po’ abbandonato, ora affidato a noi. Luogo dove poter accogliere e contemplare il miracolo di tante vite che risorgeranno e torneranno a vita nuova.
Quando il Signore fa le cose, le fa bene, e la cosa più bella è sempre vedere che Lui ci rende partecipi del suo amore. Aprire una nuova fraternità è vivere una sorpresa, un’avventura, un momento particolare in cui vedere quanto il Signore si fa presente attraverso la Provvidenza, in cui poter toccare con mano il frutto del duro lavoro quotidiano che cambia le cose in poco tempo; periodo prezioso per costruire l’amicizia vera che nasce nel sacrificio, nel superare i propri limiti “buttandosi” nelle mille cose che si devono affrontare.
Per noi ragazzi tutto questo è veramente una benedizione dal ciclo per riacquistare fiducia in noi stessi, per imparare a stare bene con le cose essenziali e con chi abbiamo vicino, ma soprattutto per portarci più vicini a Dio, vivendo con maggiore profondità la preghiera per accogliere bene le diverse situazioni, per riuscire a formare una famiglia vera e unita.
I giorni prima dell’inaugurazione sono stati intensi: tanto lavoro, organizzazione, cambiamenti, a volte anche un po’ di confusione. Non si sapeva da dove iniziare e ovunque guardavamo sembrava ci fosse una “montagna” di lavoro. Ci pareva impossibile che per l’8 di giugno, festa del Cuore Immacolato di Maria, la data dell’inaugurazione, saremmo riusciti a mettere almeno un po’ di ordine al tutto.
La casa al suo interno richiedeva molti lavori e trovare pavimenti traballanti, perdite di acqua, muri da ritoccare… ci ha richiesto da subito un po’ di spirito di sacrificio e di adattamento, ma ci ha dato anche molta forza il vedere che eravamo capaci di viverli con gioia e sorriso. Le giornate iniziavano presto e finivano tardi: abbiamo subito preparato la cappella, in modo da poter accogliere Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia.
Così, dopo qualche giorno, siamo riusciti ad avere pronto il luogo per la preghiera. Tanta forza e conforto abbiamo trovato proprio nella preghiera sperimentando che quando sorpassi i tuoi limiti e non hai più le forze, Dio ti aiuta, ti sostiene, ti conforta e ti da nuova energia per continuare a perseverare. Arrivavamo in cappella la sera distrutti e stanchi, ma ritrovavamo le forze consegnando nelle sue mani la giornata vissuta. Alla fine di ogni giornata eravamo felici nel vedere come il volto della casa cambiava, prendeva vita, ordine e pulizia: contemplare il frutto del lavoro ci riempiva di gioia, di amicizia e unità.
La Provvidenza, come una madre premurosa, non si è fatta attendere: appena arrivati ci ha raggiunto un furgone pieno di attrezzi e di materiale da lavoro, e la cella frigorifera era già piena di cibo. Tanti amici spagnoli ci sono stati vicino con molta cura. Anche i “nostri” don Eugenio e don Michel, condividendo in tutto con noi questo primo tempo, ci hanno tanto incoraggiati. Dopo il duro lavoro, è giunto poi “el dia de la ftesta”, è arrivato il giorno anto atteso dell’inaugurazione.
L’arrivo dall’Italia dei pulmini con padre Stefano, alcune delle nostre suore e un gruppo di fratelli ci ha fatto sentire particolarmente amati e pensati dal cuore della Comunità. L’Arcivescovo di Tarragona, S.E.R. Mons. Jaume Pujol Balcells, che ha voluto tenacemente questa nostra presenza nella sua diocesi, ha presieduto con grande gioia e profonda commozione la Santa Messa, deponendo poi la presenza di Gesù Eucaristia nella cappellina ben preparata per l’occasione.
È stato toccante aver condiviso con lui tanti momenti lungo tutto il tempo dei preparativi: tante volte siamo stati sorpresi nel vedere la sua disponibilità, cura e affetto nei nostri riguardi. È stato commovente durante tutta la giornata vedere la gente, gli amici ed i ragazzi giovani con le loro famiglie, tutti contenti per la nascita di questo nuovo “figlio” in terra spagnola. Affidiamo alla Madonna, qui venerata come N.S. della Misericordia, i primi passi di questa nuova casa, perché possa crescere nella preghiera profonda, nel lavoro gioioso e nell’amicizia vera.
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