Gesù Cristo è vivente nell’Ostia
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La familiarità con l’Eucaristia non può essere separata dal più profondo rispetto, dalla più meticolosa cura, dal più acceso amore. Dobbiamo trattare Gesù come lo trattò Maria, con la delicatezza di una madre che ha nelle mani un tenero corpo veramente vivo. Noi, ahimè, lo trattiamo come se fosse inerte, e non ponderiamo che in quell’Ostia c’è il Vivente, e c’è in una spoglia così delicata, che tutto può fargli del male!
Le mani di un essere senza carità sono mani tanto pesanti per quel Corpo divino che è nascosto in quell’Ostia per amore; le mani di una creatura immonda sono tanto luride per quel Corpo divino avvolto nella gloria immortale; le mani di una creatura avara e attaccata alle cose della terra, sono mani incallite e piene di spine, che pungono aspramente Colui che per amore si privò di tutto e si fece nudo. Le mani di una creatura orgogliosa non fanno che schiaffeggiare quel Corpo umiliato fino all’annientamento.
Pensiamo che Gesù Cristo è vivente davvero in quell’Ostia d’amore e trattiamolo come un vivente che è sensibile a tutte le nostre miserie, perché tutte le vede e da tutte è maltrattato. Come tratteresti tu un corpo ustionato? Quel corpo sarebbe sensibile al più piccolo urto, risentirebbe ogni durezza, fremerebbe per ogni goccia caustica.
Corpo ustionato dall’amore è quello del Redentore Sacramentato, corpo aperto in ogni suo membro, stillante sangue d’immolazione in ogni sua piaga, sensibile ad ogni tua miseria, perché le ha tutte impresse in quegli squarci che i tuoi peccati gli fecero!
Non lo maltrattare più; abbi per lui mani di tenero amore, morbide nella carità, nude nel distacco, soavi nell’umiltà, placide nella mansuetudine, condiscendenti nell’obbedienza, pronte ad ogni suo cenno; abbi mani che lo carezzino e che accompagnino con le carezze gli slanci dell’amore più vivo.
Se ti sfoghi nell’ira gli fai male, se t’inorgoglisci Lo sprezzi, se ti attacchi alle cose della terra Lo svaluti, se ti macchi d’impurità Lo insozzi, se cerchi la tua soddisfazione ed il tuo gusto Lo abbeveri di fiele! Sii sollecito come Maria vicino a questa misteriosa culla nella quale Egli riposa, e cantagli col tuo amore la ninna nanna perché sul tuo cuore si addormenti e in te viva.
don Dolindo Ruotolo
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