Genitori schiavi dei figli
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Fin da bambino ricordo che per qualsiasi cosa bastava battere i piedi e la ottenevo. Passato l’interesse per quella cosa spostavo l’attenzione su qualcos’altro e la storia si ripeteva. I miei genitori “lavoravano per me”, per non farmi mancare niente, per farmi studiare, escludendo quello che dovrebbe essere alla base di ogni famiglia vera: il dialogo e le attenzioni reciproche.
Così, crescendo, più avevo e più volevo fino a non accontentarmi più di niente e a ricercare quel di più nella droga. In Comunità mi sono riconosciuto viziato e ho dovuto imparare ad “accontentarmi” delle cose semplici, scoprendo che la gioia sta proprio lì. Il miracolo più grosso avvenuto nella mia famìglia è che, grazie al cammino comunitario, anche loro si sono accorti che il loro amarmi era vero, genuino, ma privo di attenzioni, basato solo sulle cose materiali.
In questi anni di cammino Gesù è passato nella nostra storia e abbiamo avuto modo di riconciliarci. Ho vissuto dei momenti di vero perdono e guarigione. Senza l’aiuto di Dio i miei genitori non avrebbero mai compreso tutte queste cose e soprattutto non avremmo mai potuto riavvicinarci così.
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