Che cosa dobbiamo fare?
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Domenica 13 dicembre, III di Avvento, Papa Francesco si è affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico che guarda su Piazza San Pietro, ed ha salutato i fedeli con il suo consueto ”Cari fratelli e sorelle, buongiorno!”. Prendendo spunto dalla pericope Lucana (3,10.12.14), ha posto in rilievo la domanda che tre categorie di persone, la gente comune, i pubblicani, i soldati, hanno posto a Giovanni il Battista: “che dobbiamo fare?”. La risposta che dà il profeta è semplice e chiara. Alla gente suggerisce di condividere i beni di prima necessità con i meno abbienti; agli esattori delle tasse chiede di essere onesti, ovvero di non pretendere nulla più del dovuto; ai soldati domanda di non estorcere niente a nessuno ma di accontentarsi delle loro paghe. Risposte simili al messaggio che lancia Gesù nella sua predicazione: la giustizia e l’amore concreto verso il prossimo.
Da quell’epoca ad oggi le cose non sono cambiate: il modo di comportarsi di chi ha un potere è immutato. Ma Dio non vuole precludere a nessuno la strada del perdono e della salvezza. Ci invita alla conversione e, possiamo esserne certi, la conversione porta gioia. Dice Francesco: ”Oggi ci vuole coraggio a parlare di gioia, ci vuole soprattutto fede! Il mondo è assillato da tanti problemi, il futuro gravato da incognite e timori. Eppure il cristiano è una persona gioiosa, e la sua gioia non è qualcosa di superficiale ed effimero, ma di profondo e stabile, perché è un dono del Signore che riempie la vita”.
Dopo la preghiera dell’Angelus, Papa Bergoglio ha comunicato che la Conferenza sul clima, tenutasi a Parigi, si è felicemente conclusa con un accordo “storico”. Il Pontefice ha auspicato che l’intera comunità internazionale voglia proseguire con molta sollecitudine il cammino intrapreso. Ha poi lanciato un invito ai Paesi che, il 15 dicembre, parteciperanno alla Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Internazionale del Commercio, a Nairobi di tenere conto dei bisogni dei poveri e delle persone più vulnerabili.
Il Santo Padre quindi, ricordando che in tutte le cattedrali del mondo vengono aperte le Porte Sante, specialmente nei luoghi di disagio e di emarginazione ed ha auspicato che questo “momento forte” aiuti molti credenti a offrirsi come strumenti della Misericordia.
Con il saluto ai pellegrini convenuti da ogni parte d’Italia, il Papa ha augurato a tutti la buona domenica e un buon pranzo, chiedendo, peraltro, di non dimenticarsi di pregare per lui.
Don Manlio
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