A Lovanio l’Università cattolica difende il diritto all’aborto
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In un’università cattolica europea un professore ha osato dire agli studenti quello che la Chiesa ha sempre insegnato: che l’aborto è la soppressione di una vita innocente, un crimine abominevole.
L’università prima ha detto di voler aprire un’inchiesta, poi l’ha sospeso e ha aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
È accaduto in Belgio, a Lovanio. Invitato dall’Università cattolica di Lovanio (UCL) il prof. Stéphane Mercier ha offerto ai suoi studenti un testo di una quindicina di pagine, intitolato ‘La filosofia per la vita. Contro un preteso diritto di scegliere l’aborto’.
Giustamente il professore ha affermato che l‘«IVG è un eufemismo che nasconde una menzogna: la verità è che l’aborto è l’assassinio di una persona innocente» e che si tratta di «un omicidio particolarmente abietto, perché l’innocente in questione è senza difesa».
Come era da aspettarsi le parole del professore hanno scatenato le solite polemiche del mondo femminista, riprese immediatamente dal quotidiano Le Soir. Tutto prevedibile. Un po’ meno la posizione assunta in questa vicenda dall’università.
Ricordiamo che il Catechismo afferma: «Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale: “Non uccidere il bimbo con l’aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita”. “Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo degno dell’uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto come pure l’infanticidio sono abominevoli delitti”» (no. 2271).
Invece gli organi accademici, isolando completamente il professore, hanno affermato che «a prescindere dall’istruttoria il diritto all’aborto è iscritto nel diritto belga e il testo di cui siamo venuti a conoscenza è in contraddizione con i valori sostenuti dall’università. Il fatto di veicolare posizioni contrarie a questi valori durante l’insegnamento è inaccettabile».
Infine l’università ha deciso di sospendere Stéphane Mercier dai suoi corsi, e di aprire nei suoi confronti un procedimento disciplinare che può avere come esito un richiamo, o il licenziamento. E chiarisce ulteriormente che in seguito alla legge del 1990 che legalizza l’aborto, «rispetta l’autonomia delle donne a compiere questa scelte, nelle circostanze precisate dal legislatore».
È raccapricciante sentir parlare di “diritto” all’aborto un’università che porta il titolo di cattolica!
Per difendere la giusta posizione, in accordo alla dottrina della Chiesa cattolica, il professor Stéphane Mercier è stato squallidamente diffamato e messo alla porta.
tutto questo è inaccettabile!
Sconfessando il Prof. Mercier, la UCL ha rinnegato se stessa e meriterebbe il duro monito che Nostro Signore rivolse agli Apostoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il suo sapore, con che cosa lo si potrà render salato? Non è più buono a nulla tranne che ad essere gettato via per essere calpestato dagli uomini» (Mt. 5,13).
Samuele Maniscalco
Responsabile Campagna Generazione Voglio Vivere
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