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Testimoni di speranza – Michela

14 Gennaio 2017 | Filed under: Senza categoria
     

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michela

Mi chiamo Michela, ho ventidue anni e sono italiana. Ho sempre pensato che la mia storia fosse così banale che non valesse la pena raccon­tarla, ma il Signore mi ha fatto ben capire in questo cammino che ognuno di noi è speciale. Vengo da una normale famiglia cristiana, ho tre sorelle e non mi è mai mancato niente. Ho sem­pre amato fare l’animatrice in parrocchia e stare con i bambi­ni. Attraverso un sacerdote ho conosciuto la Comunità quan­do avevo sedici anni: ogni tan­to visitavo una delle fraternità femminili, vicino a casa mia; mi trovavo bene con quelle ragazze sempre così accoglienti e sorrì­denti, ma ovviamente non ave­vo mai pensato di entrarci, dato che io non mi ero mai “droga­ta”! Con gli amici bevevo ogni tanto e andavo a ballare, ve­stendomi e vivendo secondo il mondo, però per me era norma­le perché tutti facevano così. Li­tigavo spesso con i miei genitori perché non mi permettevano di fare tutto quello che volevo;

sono sempre stata molto testar­da, perciò pensavo che non mi capissero e basta.

Oggi so di non averli capiti io fino in fon­do, accogliendo la loro umanità e le loro ferite. Comunque, an­che se all’apparenza sembrava che tutto andasse bene, in re­altà in casa mi sentivo soffoca­re sempre di più e con gli amici “fingevo” di divertirmi. Passata la maturità, dovevo fare delle scelte. In tutta onestà non avevo molta voglia di lavorare e tan­to meno di studiare. Le ragazze della Comunità mi avevano par­lato di questa “scuola di vita” che aiuta a conoscersi meglio, e così ho pensato che se avessi fatto qualche mese di esperien­za avrei finalmente capito cosa volevo fare della mia vita. Ho organizzato tutto di nascosto perché sapevo che i miei non l’avrebbero presa bene, e infat­ti all’inizio non hanno accettato. Mio papa non seguiva neanche gli incontri per i genitori e le mie sorelle soffrivano per la mia mancanza. Nonostante questo,

1o sentivo che avevo sete di una vita diversa, più vera; non mi andava più di stare seduta ad un bar, dove ognuno guarda Il suo smartphone, aspettando che succeda qualcosa.

Quello che mi ha fatto rimane­re in Comunità è’ che ho trova­to molto, molto di più di quello che cercavo: ho scoperto una famiglia in cui ci si ascolta, si dialoga, ci si scontra ma poi ci si chiede scusa, sforzandosi di vedere i propri sbagli; ci si edu­ca a vicenda, ci si diverte con poco, e soprattutto si prega l’u­no per l’altro. Appena entrata in Comunità non vedevo tutta questa ricchezza e spesso mi sono chiesta: “Ma chi me lo ha fatto fare?”. Ma poi, perseveran­do, mi si sono aperti gli occhi e, grazie a questa fede vissuta nella concretezza, adesso vedo le cose in maniera più positiva, con meno giudizi.

Posso dire di aver sentito la Misericordia di Dio in un modo molto chiaro quando ho confessato le cose di cui mi vergognavo di più, quei pesi che non pensavo neanche che fossero dei pesi. E vera­mente poi ero molto più legge­ra! E quanta sporcizia in realtà portavo dentro, di cui non mi rendevo neanche conto perché, per il mondo, ero una ragazza “a posto, che non faceva nul­la di male”! Solo che per stare bene non basta non fare nien­te di male; qui ho capito che la gioia nasce quando cerco di fare qualcosa per gli altri, a par­tire dai piccoli gesti semplici di amore. Me lo hanno insegnato le ragazze di cui ero 1′”angelo custode”: essere per loro quel­la sorella che, anche se al momento rifiutata, rimane ac­canto senza giudicare, conti­nuando ad amare.

Nella fraternità di Lourdes ho realizzato poco per volta di aver bisogno di aiuto: a volte vivo la tentazione di sentirmi migliore degli altri ma, grazie all’amicizia vera di alcune ragazze, ho preso coscienza di essere ancora tan­to immatura e desidero diven­tare una donna più “sveglia”. Quando ho smesso di pensare che stavo sprecando tempo, che non sarei più riuscita a studiare, o che avrei perso i miei amici o che sarei cambiata “troppo” e le mie sorelle non mi avrebbero più accertata… lì il Signore mi ha aperto le strade, facendomi en­trare in contatto con tanti mondi diversi (disabili, anziani, bam­bini, consacrati…), e ora so che voglio essere un giorno una buo­na sposa e madre di famiglia.

Anche la mia famiglia è cambia­ta: i miei genitori sono più uniti e pregano insieme tutte le sere e le mie sorelle hanno visto che sono sempre io, ma più felice! Adesso so con certezza che seguendo il proprio cuore, cioè ascoltando la voce di Dio dentro di sé, non si sbaglia mai! E Dio ha progetti su di noi ben più grandi dei no­stri: basti pensare che tra poco partirò per la missione del Perù e che non avrei mai immagina­to un giorno di poter essere una missionaria! Che grande dono ho ricevuto, grazie! Ringrazio anche per la possibilità che ho avuto in questi mesi di vivere con le no­stre suore accanto a Madre Elvira: grazie per ogni suo sguardo che mi legge dentro e mi comunica il grande amore di Dio per me! Ringrazio di cuore Dio, Madre Elvira e le ragazze che mi hanno accolta, amata, sopportata e che si sono fidate di me!

Michela – Comunità Cenacolo


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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