Venerdì – Si recita la Via Crucis
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Da Medjugorje, vi proponiamo questa “Via Crucis di guarigione”. Ci si prepara spiritualmente, si recitano il Pater, l’Ave e il Credo, quindi, prima di ogni stazione, si recita con fede:
– Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
– Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.
Dopo ogni stazione, si prega:
– 1 Pater, 1 Ave, 1 Gloria.
– Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
Si inizia con la seguente preghiera:
O Dio, che hai redento l’uomo col sangue prezioso del tuo Figlio unigenito concedi a tutti noi la sapienza della croce per celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio e gustare la dolcezza del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Prima Stazione: Gesù è condannato a morte.
Allora il governatore domandò: “Chi dei due volete che vi rilasci?”. Quelli risposero: “Barabba!”. Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. (Mt 27, 21-23)
O buon Gesù, anche io ho scelto, e ho scelto Barabba nel mio cuore. Ho lasciato che vincesse la superbia, l’odio, il rancore, l’invidia, la gelosia, l’impurità, le infedeltà, e ti ho condannato a morte. Così ho liberato l’omicida, Satana. E tu Signore, tutto tenerezza e amore, io ti ho cacciato via.
Seconda Stazione: Gesù è caricato della Croce
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota. (Gv 19,17)
Gesù mio, ti caricano della Croce. Questa è la mia croce, i miei peccati. Vedo adesso quanto peso porti a causa mia, quanto ti pieghi sotto questo legno. Che cosa posso fare ora? Posso seguirti, accompagnarti mentre ti portano via con la mia croce, che tu hai accettato perché è troppo pesante per me, troppo pesante per il mio cuore, così povero di amore.
Terza Stazione: La prima caduta.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. (Is 53, 4-5)
Gesù, cadi sotto il peso della croce. La croce sono i miei peccati, sono il dolore e le sofferenze che ho provocato. Sono la melma, il veleno, le tenebre che io ho rilasciato, e che tu stai togliendo dal mondo per lasciarlo pulito, in pace e nel bene. Trascini questa sacca di immondizia per portarla via e bruciarla, perché non ricada su di me e sugli altri. Ma questa croce è pesante, è tanto pesante. A me sembravano cose da poco, anche i miei peccati veniali, ma ora con la Croce ne vedo gli effetti, vedo quanto li sottovalutavo. I miei insulti, le menzogne, le indifferenze, le infedeltà, quanto dolore hanno dato. Ora che ti vedo a terra, quanto mi addolora la mia superficialità, quanta amarezza entra nel mio cuore.
Quarta Stazione: Gesù incontra sua Madre.
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2, 34-35)
Tra tanto dolore che provo Gesù mio, ora ho una consolazione. C’è la Madre tua: è tutta la tua famiglia, tutto il tuo amore terreno che sta soffrendo con te. Il suo Cuore è lacerato con il tuo, e tu prendi ossigeno dalla sua presenza. Anch’io voglio stare qui, con te e con lei, e continuare il viaggio al tuo fianco insieme a lei lungo la via. Voglio condividere un po’ del vostro dolore, non voglio scappare dalla sofferenza.
Quinta Stazione: Gesù aiutato da Simone di Cirene.
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui. (Mt 27,32)
Gesù, hanno costretto Simone a portare la tua Croce per un po’, ma è la sua croce quella che tu stai portando. Anch’io come Simone voglio portare la mia croce per un po’, le mie piccole sofferenze, i dispiaceri che mi porto, le offese che ho subito, le calunnie, i dolori, i tradimenti, gli abbandoni, le delusioni. Non le ho cercate, ma ora non mi ribello. Le porto in silenzio con te, le porto per te Gesù, e alleviare un po’ il tuo dolore.
Sesta Stazione: La Veronica asciuga il Volto di Gesù.
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (Is 53, 2-3)
Voglio asciugare anche io il tuo volto Gesù, innocente e puro, ferito e umiliato, colpito, sputato, oltraggiato con bestemmie, insulti a te, alla tua Chiesa, alla tua Madre immacolata. Voglio asciugarlo con l’obbedienza, la fedeltà, la lode, la benedizione, le riparazioni, l’adorazione.
Settima Stazione: La seconda caduta.
Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola (Sal 118, 25)
Hai deciso Gesù di portare questa Croce pesante anche se ti piega, ti fa cadere a terra, tu che sei Dio. Io ti voglio dare un po’ di sollievo e mi piego io davanti a te, mi inginocchio e mi prostro innanzi alla tua Maestà, mio Signore, mio Sovrano, mio Re. Voglio obbedire a te.
Ottava Stazione: Gesù incontra le pie donne.
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. (Lc 23, 27-31)
Mio Gesù, passi con il capo piegato dalla Croce. Mi batto il petto e imploro perdono per i miei peccati, per quelli dei miei fratelli, per quelli del mio popolo. Mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
Nona Stazione: La terza caduta.
Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso. Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza. Sono curvo e accasciato, triste mi aggiro tutto il giorno. (Sal 37, 5-7)
Resto in silenzio Gesù mio, e ti adoro profondamente per quello che stai facendo per amore mio, per salvarmi la vita, per riscattarla dagli artigli della morte. Quanto amore hai mio Gesù, senza un lamento obbedisci al Padre celeste che vuole tutti in Paradiso.
Decima Stazione: Gesù spogliato delle vesti.
Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. (Sal 21, 18-19)
Ancora umiliazioni mio Gesù, il tuo sacro corpo messo a nudo come un malfattore, mostri tutte le tue piaghe. Violato il tuo pudore, la tunica regale rubata, le ferite sanguinanti esposte agli insulti, senza alcuna pietà. Voglio consolarti mio Re, ti voglio ridare la tua veste regale, ricoprendoti con opere buone: la cura per il bisognoso, una buona parola per gli scoraggiati, la correzione per i deviati, una carezza per chi è solo, un pane per l’affamato. E conservo il pudore del mio corpo, che è tempio del tuo Spirito.
Undicesima Stazione: Gesù è inchiodato alla Croce.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. (Lc 23, 33-34)
Che dolore mio Gesù guardarti impotente. Battono i lunghi chiodi nella tua santa mano. Ti innalzano al cielo, appeso in un lungo supplizio. Io sto qui sotto e ti guardo Gesù, vicino alla tua Mamma e a Giovanni. Ti ascolto mentre tu perdoni. Sei buono Gesù, solo Dio è così buono. Tu mi perdoni mentre muori. Voglio farti felice ora, mio Signore, nella tua ultima ora terrena. Voglio dare il perdono, Signore. Ho tanto da perdonare. Mi è così difficile, ma per amore tuo qui davanti a te io perdono tutti, perdono, perdono.
Dodicesima Stazione: Gesù muore in Croce.
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò. (Lc 23, 44-46)
C’è un gran buio nel mio cuore Gesù, ora non parli più. Il mio cuore è pieno di nostalgia, quando ti sentivo parlare, ascoltavo chi mi dava le tue parole, le tue parabole, i tuoi miracoli. Guarivi, guarivi tanto, avevi sempre compassione per chi incontravi. Ora non ci sei più, non parli più, non ti sento più. Ho nostalgia di te, Gesù. Quante volte sei stato vicino a me e non ti ho notato, non ti ho ascoltato. Mi riempivi di doni ma per me era tutto un diritto. Torna, torna presto Gesù accanto a me, perché senza di te non posso fare nulla.
Tredicesima Stazione: Gesù è deposto dalla Croce.
Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce. (Mc 15, 44-46)
Nella grotta a Betlemme ti eri fatto piccolo e indifeso, mio Gesù. Ti lasciavi abbracciare e sorridevi. Ma eri venuto per questo momento, per farti abbracciare ancora mentre ti staccano dalla croce. Ora però non mi sorridi. Hai dato tutto per amore mio, fino all’ultimo respiro. Ahi quanto ti costò l’avermi amato, Gesù, quanto ti costò.
Quattordicesima Stazione: Gesù è sepolto.
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parascéve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. (Gv 19, 41-42)
Gesù, apro a te il mio cuore, è il tuo sepolcro. Sei il seme per tre giorni nel ventre della terra, il chicco che muore per portare frutto. Nel mio cuore tra poco risorgerai per farmi risplendere con te, con la pace, gioia e amore in abbondanza. Grazie Gesù, mio Signore e mio Re.
1 Pater Ave Gloria per le intenzioni del Papa e per la grazia delle indulgenze.
Al Termine, si recita:
Scenda, Signore, la tua benedizione + su noi che hai riscattato con la morte del tuo Figlio; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
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