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Testimoni di resurrezione – Elena

11 Giugno 2014 | Filed under: Dipendenze
     

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com.cenacolo ok

Ho conosciuto la Comunità al Festival dei Giovani a Medjugorje nel 1998 dove Ma­dre Elvira ripeteva con forza: «Dio c’è e io l’ho incontrato!». Mi ricordo ancora la sua voce e la fermezza con cui ci parlava. Mi chiamo Elena e sono passati tanti anni da quell’incontro; mi rendo conto che la verità che sentivo nelle sue parole mi ha dato la spinta di cercare quel Dio che lei aveva incontrato.

Sono nata in una famiglia in cui Dio era presente; mi ricordo, in­fatti, come era bello per me an­dare a Messa tutti insieme alla domenica. Ho frequentato le scuole elementari presso un Isti­tuto Religioso gestito da suore e quindi ero abituata a pregare e a passare un po’ di tempo con Ge­sù. Un momento doloroso è sta­to quando è morto mio papa, un momento in cui ho messo in di­scussione l’amore di Dio attri­buendo a Lui la sua morte.

Più volevo convincermi di questo e schiacciare la verità, più mi tor­navano in mente le parole di Madre Elvira: «Dio c’è e io l’ho incontrato!». Così, bisognosa di credere a un Dio buono, conti­nuavo ad andare a Messa alla domenica, ma il resto della setti­mana lo vivevo presa dai miei egoismi e dai miei “bisogni”, senza preoccuparmi troppo degli insegnamenti di Gesù, lasciando perdere la coerenza del bene at­timo per attimo.

Nel frattempo, mi è nato un nipotino, che cura­vo mentre studiavo, e con lui ho capito che in tutta la mia vita non avevo mai amato veramen­te, non sapevo cosa fosse l’amo­re gratuito che pensa al bene dell’altro, anche se anch’io ero quasi arrivata al matrimonio. Ho fatto un’esperienza di servi­zio agli anziani chiedendo a Dio: «Se ci sei davvero, fa’ che io ti possa incontrare nei malati che incontrerò!». Sono stata esaudi­ta, finalmente l’avevo incontrato!

Dopo questo incontro non pote­vo più essere la persona di pri­ma! Avevo la certezza che Dio esiste e non potevo più permet­termi di essere la Elena tiepida di prima: adesso dovevo fare qualcosa. Ho iniziato una ricer­ca profonda della verità, ma è arrivata anche una profonda ri­bellione perché non era facile cambiare la mia vita in modo ra­dicale ed essere coerente con quello che Gesù mi insegnava nel Vangelo e con il suo stesso modo di amare.

Ho incontrato un sacerdote, amico della Comunità, che mi ha proposto di vivere un periodo di esperienza e così sono entra­ta. Il primo periodo non è stato facile perché dovevo ritrovare l’equilibrio in me stessa, ma fin da subito ho sentito tanta grazia di Dio che mi ha sostenuta e mi ha guidata, grazie anche all’aiuto di tante persone che mi hanno voluto bene.

Col tempo ho rice­vuto tanta fiducia nelle responsa­bilità e sono cresciuta nel­la fiducia in me stessa e nelle mie ca­pacità, supe­rando le mie prof onde paure e insi­curezze. Nell’ultimo periodo sto scoprendo sempre più la maternità e mi sono ac­corta che è una qualità del mio esse­re donna che schiacciavo fin da picco­la. Amare in modo gratui­to è una cosa che mi sco­moda tanto,

ma quando riesco a fare le cose con amore, mi ritrovo poi molto più felice e soddisfatta. Voglio ringraziare la Comunità perché mi ha accolta e amata come figlia, aiutandomi ad indi­rizzare nel servizio quella mia sensibilità, che prima schiaccia­vo per non soffrire. Oggi vedo che è un dono grande che mi aiuta a vedere i bisogni degli al­tri e a tendere la mano.

Ringrazio la Comunità perché mi ha aiutata a capire che tutti hanno bisogno di amare e di es­sere amati e che, se non si ri­sponde a questo bisogno prima­rio che ognuno di noi porta dentro, ci si spegne piano piano e non si riesce più a vivere, co­me era successo a me. “Troverete ristoro per la vostra vita” (Mtll, 29): voglio soprattut­to ringraziare Gesù perché è sta­to fedele, mi ha aspettato e mi ha indicato un posto, pieno del­la Sua presenza, in cui final­mente ho trovato ristoro.

Elena

Comunità Cenacolo


     

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