Importanza della nostra vita nei fini di Dio 2/3
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Vale più un anno di vita sulla terra che cento anni di vita nel Cielo. Sembra un paradosso, eppure è così. La nostra vita terrena è immensamente arricchita da Gesù Cristo, è vita di merito, nella quale, per Gesù Cristo stesso, ogni atto può diventare soprannaturale. Nel Cielo noi riceviamo da Dio, mentre che sulla terra noi diamo a Dio: siamo fattori della gloria di Dio nel creato, accrescendola a Lui accidentalmente, secondo la missione che riceviamo da Lui.
Qui tutto ha valore: la terra, il concime, l’immondizia stessa…, come in un campo; mentre, quando si fa la raccolta, ha valore soltanto il frutto già maturato. Un anno di vita terrena ne fruttifica cento nel Cielo, anzi assai più. Se tu hai ottanta anni di vita, produci per ottomila. Uno strumento con una corda, produce un sol suono; ma uno strumento con 80 corde produce tanti suoni, che tu puoi cantare a Dio tante melodie di amore.
È tanto preziosa questa nostra vita, che il Verbo Eterno di Dio non ha disdegnato di percorrerla Lui stesso, ed alla Creatura più cara al suo Cuore, a Maria santissima, l’ha prolungata fino alla vecchiezza. Se il Re si degna di discendere a mangiare al tuo povero desco, è segno che il cibo che vi è apprestato ha valore, sostanza e gusto. È roba che cresce nel campo regale. Noi non viviamo a caso, come piccoli esseri smarriti, come pezzi di ferro grezzo abbandonato nell’officina.
Noi siamo invece dei pezzi, dirò così, già formati e torniti, che facciamo parte di un ingranaggio ammirabile. Dio scelse il momento più opportuno per crearci, secondo gli ammirabili fini che aveva sopra di noi. Egli segnò l’ora e il momento della nostra morte, come è segnata l’ora del grano che biondeggia o del frutto che matura. Il tempo, il luogo, il modo, i patimenti della vita e della morte sono per noi certamente migliori di qualunque altro tempo, luogo e patimento. La nostra vita ha un’importanza grande nei fini di Dio; si direbbe quasi che Egli ha su di noi il suo interesse. Anche quando noi, ingrati, ci sottraiamo alle speciali vedute del divino amore, anche allora la nostra vita ha un’importanza immensa.
Per un contadino che ha bisogno di concime per il suo campo, e di fermenti per far prosperare le piante buone, l’immondezza putrefatta, formata di materiale che doveva essere gloriosa ed è marcita, diventa preziosa. Questo contadino dirà di eccellente qualità concimante un carro di rifiuti che più puzza. Noi siamo come un orologio, la cui corda si svolge, segnando le ore e suonando a rintocchi. Noi suoniamo le ore deJla gloria di Dio sulla terra.
L’orologio è uno strumento che in realtà raccoglie il corso delle sfere celesti. Quel quadrante che gira sembra una stoltezza, ed invece ha riscontro nel cielo. Tu vedi lo spazio di un minuto, e quel minuto è segnato nel cielo con una linea colossale di milioni di chilometri. Su quel quadrante sono riflessi i movimenti della colossale rotazione degli astri, e quel suono mesto, ritmico, cadenzato, che tanta solennità ti lascia nel cuore, è l’eco dell’immensa armonia degli astri, e del solenne silenzio dei cieli.
La mia vita, così come la vuole Dio, con le sue prove, con le sue lotte, con le sue amarezze, è come l’orologio che segna nel mondo le meraviglie della vita soprannaturale.
Vener. Don Dolindo Ruotolo
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