Città del Vaticano – Udienza generale di mercoledì 25 giugno 2013
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Nell’ultima udienza del mercoledì, prima delle vacanze estive, il Papa ha tenuto una breve catechesi sulla Chiesa, sacro tempio formato da pietre vive. Usando un linguaggio molto accessibile, ha spiegato che – a differenza del tempio di legno e mattoni fabbricato da Salomone per rendere culto a Dio – è Dio stesso che si è “costruito” una casa spirituale in cui abitare: è Cristo il tempio vivente del Padre e tutti i battezzati, misticamente uniti a Cristo, formano la Chiesa, tempio vivo edificato dallo spirito Santo.
“Questa è una cosa bella!” ha detto Francesco “Noi siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, unite profondamente a Cristo, che è la pietra di sostegno, e anche di sostegno tra noi. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che il tempio siamo noi, noi siamo la Chiesa vivente, il tempio vivente e quando siamo insieme tra di noi c’è anche lo Spirito Santo, che ci aiuta a crescere come Chiesa. Noi non siamo isolati, ma siamo popolo di Dio: questa è la Chiesa!”.
Il Papa ha poi parlato dell’attività dello spirito Santo: “Cosa fa lo Spirito Santo fra noi? Egli disegna la varietà che è la ricchezza nella Chiesa e unisce tutto e tutti, così da costituire un tempio spirituale, in cui non offriamo sacrifici materiali, ma noi stessi, la nostra vita (cfr 1Pt 2,4-5). La Chiesa non è un intreccio di cose e di interessi, ma è il Tempio dello Spirito Santo, il Tempio in cui Dio opera, il Tempio dello Spirito Santo, il Tempio in cui Dio opera, il Tempio in cui ognuno di noi con il dono del Battesimo è pietra viva. Questo ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa e se qualcuno a volte dice ad un altro: ‘Vai a casa, tu sei inutile’, questo non è vero, perché nessuno è inutile nella Chiesa, tutti siamo necessari per costruire questo Tempio! Nessuno è secondario. Nessuno è il più importante nella Chiesa, tutti siamo uguali agli occhi di Dio”.
Qui, il Papa fa una simpatica battuta: “Qualcuno di voi potrebbe dire: ‘Senta Signor Papa, Lei non è uguale a noi’. Sì, sono come ognuno di voi, tutti siamo uguali, siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa. Questo ci invita anche a riflettere sul fatto che se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa. Alcuni dicono: ‘Io con la Chiesa non c’entro’, ma così salta il mattone di una vita in questo bel Tempio. Nessuno può andarsene, tutti dobbiamo portare alla Chiesa la nostra vita, il nostro cuore, il nostro amore, il nostro pensiero, il nostro lavoro: tutti insieme”.
Papa Francesco invita quindi i fedeli a domandarsi come vivono il proprio essere Chiesa: “O siamo, per così dire, pietre stanche, annoiate, indifferenti? Avete visto quanto è brutto vedere un cristiano stanco, annoiato, indifferente? Un cristiano così non va bene, il cristiano deve essere vivo, gioioso di essere cristiano; deve vivere questa bellezza di far parte del popolo di Dio che è la Chiesa. Ci apriamo noi all’azione dello Spirito Santo per essere parte attiva nelle nostre comunità, o ci chiudiamo in noi stessi, dicendo: ‘ho tante cose da fare, non è compito mio’?”.
Il Santo Padre invoca l’abbondanza di grazia dal Signore, affinchè “possiamo essere profondamente uniti a Cristo, che è la pietra angolare, il pilastro, la pietra di sostegno della nostra vita e di tutta la vita della Chiesa. Preghiamo perché, animati dal suo Spirito, siamo sempre pietre vive della sua Chiesa”.
Dopo aver salutato i vari gruppi di ed associazioni intervenuti all’udienza, Bergoglio ha rivolto un saluto particolare agli giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Ha poi concluso con l’augurio che l’odierno incontro possa costituire un incoraggiamento a “diffondere con entusiasmo la novità del perenne messaggio salvifico portato da Cristo”.
Don Manlio
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