Un libro da leggere
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Un testo da leggere, da studiare e da consultare
Apparentemente si presenta come uno dei tanti manuali in circolazione, redatti in prevalente funzione dei concorsi in atto a posti di insegnante nelle scuole dell’infanzia e primaria. Infatti viene rispettata l’articolazione del programma ministeriale che si accompagna al bando e che fa riferimento alla scuola dell’infanzia.
Le questioni sulle quali si chiede l’approfondimento e lo studio da parte di quanti aspirano a vivere la personale identità professionale in ambienti riservati all’infanzia possono anche sembrare a primo acchito eccessivamente didascaliche e dettagliate. In concreto, però, esse offrono per la prima volta l’opportunità di entrare nel vivo della delicata e determinante fase di avvio del cammino della vita in una società radicalmente cambiata, a cominciare dalla famiglia, un tempo struttura basilare della società organizzata ed oggi sottoposta a processi trasformativi inimmaginabili appena qualche decennio fa.
Così prendono corpo ambienti educativi in parte alternativi ad essa ma essenziali per dare sostegno ad un’economia in crisi che è tenuta a fare affidamento anche sull’impegno e sul lavoro extradomestico della donna – madre. Il contributo di asili nido qualificati e di altre soluzioni sostitutive degli stessi diventa, quindi, determinante non solo per superare definitivamente l’idea antica di una scuola materna impegnata anche ad assicurare cura ed assistenza alle bambine e ai bambini dai tre anni in su ma, soprattutto, per offrire ad una scuola dell’infanzia ripensata e riconsiderata la possibilità di caratterizzarsi come luogo privilegiato di apprendimento e di educazione.
In essa, infatti, risulta possibile ed agevole predeterminare condizioni favorevoli per una pedagogia dell’inclusione e dell’intercultura e per una didattica in grado di intraprendere decisamente la strada del bilinguismo e dell’utilizzazione intelligente delle nuove strumentazioni informatiche e tecnologiche.
Il volume, redatto con stile semplice e scorrevole, si pone anche come fonte di riferimento per una più piena riconsiderazione della scuola dell’infanzia nel contesto dell’organizzazione e della gestione del curricolo del primo ciclo di istruzione.
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