Votare? Perché?

     

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Secondo la nostra costituzione, ogni uomo o donna che abbia la cittadinanza italiana è un soggetto politico che ha il diritto di voto in quanto partecipa alla vita politica del proprio Paese. Il voto è un diritto/dovere che va necessariamente esercitato.


Sua Eminenza il cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della C.E.I., ha rimarcato il concetto: “Partecipare al voto è un dovere irrevocabile”. Di conseguenza, non votare potrebbe diventare un peccato di omissione. E’ purtroppo vero che moltissimi partiti e i loro esponenti politici hanno deluso la metà degli italiani ma è altrettanto vero che, in un momento storico come quello presente, è indispensabile – specialmente per noi cristiani – recarsi alle urne per esprimere il proprio voto.


Certo, oggi sono tantissimi quelli che si domandano: “Chi si può votare, visto che …”. Ebbene, ricordiamo che un principio di Morale raccomanda: “Nel dubbio, scegliere il male minore”.


La Chiesa per altro ci dà delle indicazioni importanti. Non si tratta di pagare o non pagare le tasse: Gesù le pagava (ovviamente, ci vorrebbe più giustizia ed equità). Le questioni sono altre. Il cardinale Bagnasco è stato chiaro quando ha detto di tenere ben presenti “I valori non negoziabili”:


·        La vita, da suo concepimento alla morte naturale (No all’aborto, no all’eutanasia).

·        La libertà di coscienza e di educazione.

·        La difesa della famiglia, fondata sul vincolo del matrimonio fra l’uomo e la donna (Così come Dio l’ha voluta).

·        La giustizia uguale per tutti.

·        La pace.


Bisogna quindi verificare in quali liste questi valori sono presenti e diffidare di quelle che li negano. Ovviamente, è necessario tener presente che non ci possono esservi compromessi di sorta, perché “ne va dell’umano, nella sua radice”.


Valutiamo bene quindi i programmi dei partiti e non preoccupiamoci troppo se il partito che ci sembra valido appare “piccolo”. Non esiste il “voto sprecato” ma solo il voto di coscienza.

La Redazione



     

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