Veglia Pasquale
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Celebriamo La risurrezione di Cristo dai morti
momento culminante della storia di Dio nel mondo.
La Veglia era l’unica celebrazione pasquale nei primi secoli. Essa concludeva il digiuno iniziato il venerdì santo, digiuno che era vissuto come segno del dolore dei discepoli per l’assenza del Maestro (cfr. Me 2,22). La Veglia era la notte dell’incontro con il Signore risorto: eliminato violentemente da questa terra egli torna nella gloria, apportatore di vita nuova; rifiutato ed escluso dalla storia umana egli vi entra con la potenza del suo Spirito per offrire salvezza; giudicato e trattato come bestemmiatore sovversivo egli è accolto e giustificato dal Padre che lo dona al mondo come modello di umanità e di santità.
La risurrezione di Gesù è più che un atto di rivincita o un premio da Dio concesso al giusto e all’innocente; è la solenne proclamazione che tutta la vita storica di Gesù — le sue parole e i suoi gesti — riceve l’approvazione del Padre ed è norma di vita e criterio di verità, fonte di salvezza e speranza di gloria, per quanti in lui credono.
Questo contenuto della Veglia comincia a essere ricuperato nella coscienza attuale della Chiesa. Essa lo medita non fermandosi al momento storico dei giorni terreni di Gesù, bensì considerandolo come punto di riferimento per rileggere tutta la storia di salvezza, attraverso le pagine delle Scritture, e per prendere coscienza della sua attuale situazione. Nella prospettiva di fede tutta la storia si illumina e prende senso alla luce del mistero di Cristo risorto dai morti.
Fin dal suo fondamento creaturale: la creazione stessa è vista come la vittoria della potente parola di Dio sul caos iniziale. Così tutti gli sforzi umani di costruzione dell’umanità nella giustizia e nella pace, lottando contro tutto ciò che opprime e soffoca l’originaria dignità dell’uomo — creato a immagine e somiglianza di Dio — sono valutati e apprezzati come tendenti a edificare il Regno di Dio.
Le assemblee raccolte nella notte e illuminate dalla fiamma del cero esprimono la situazione della Chiesa che cammina nella storia con la tenue luce della fede per interpretare le vicende umane nel progetto di Dio. per rendere presente Cristo nello stile evangelico della sua prassi, per dare speranza a tutti coloro che lottano nella direzione di una vita più giusta e fraterna.
È quindi celebrazione di illuminazione, di conversione, di impegno, di nascita nuova, di gioia e di gratitudine. Giunti a questo appuntamento dopo il cammino quaresimale e le tappe della Settimana santa, i fedeli sono disponibili alla grazia divina che irraggia abbondante e feconda dal Signore risorto.
La memoria battesimale ha qui la sua collocazione più significativa. La partecipazione all’eucaristia, questa fornace che ha il compito di trasformare nell’alleanza pasquale il corpo sempre pesante e refrattario della Chiesa terrestre, ha qui le maggiori possibilità di comprensione e di donazione.
La Torre
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