Vagabondi o pellegrini della fede? – Spiritualità del prete oggi III
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L’oscurarsi della fede – Nella mia esperienza di fede, e sarà capitato anche a voi, ho purtroppo conosciuto alcune persone che vivono questa esperienza dolorosa e mi si stringe il cuore a vedere la luce affievolirsi e la loro vita allontanarsi dalla festa. Ho come la sensazione di vederli scivolare verso un baratro; allora tento con tutte le forze di tenere la loro mano nella mia, finché non ce la fanno più e li vedo precipitare, con un ultimo sguardo che sembra una invocazione: “perché Signore non mi doni la fede?”. È un desiderio ed una nostalgia infinita… (seminarista Antonio)
Questo rimpianto rimane nel mio cuore di pastore pensando a quando “nella casa di Dio camminavamo in festa”. Rimane però sempre la speranza che possano ritrovare la strada “di casa”, dove un Padre veglia nell’attesa e invita i fratelli a preparare la festa. (parabola dei due figli). Pensando proprio a queste storie esistenziali il nostro Papa Benedetto XVI invita la comunità a vivere in maniera più intensa l’Anno della Fede.
Siamo sicuri di avere fede? Romano Guardini ha avuto il coraggio di scrivere così: “Guai a me se dico: Io credo, se mi sento sicuro di questa fede”. Dalla fede si può avere la certezza, mai la sicurezza.
La nostra fede è frammista ad incredulità: in ciascuno di noi è presente il credente e l’incredulo e dobbiamo gridare: “Signore io credo, ma aiutami a superare quell’incredulità che ancora non mi permette di credere fino al punto di ritenere che per te nulla è impossibile, e che basta una fede pari a un granello di senape per spostare le montagne”.
I Santi hanno seguito Gesù e sono con lui per sempre. La lettera agli Ebrei tira la conclusione (Eb 12,1-3). “Anche noi dunque, circondati da tanta moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gloria che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del Trono di Dio”.
+ Mons. Gualtiero Bassetti
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