I Testimoni di Geova – lezione XI
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“I TESTIMONI DI GEOVA”
PARTE TERZA
Uomini di Serie B
Dopo, o piuttosto sotto, la classe dei 144..000, la intellighenzia geovista colloca quella delle “altre pecore”, che comprende tutti coloro che sono disposti a ubbidire ciecamente al Corpo Direttivo con la speranza di continuare ad ubbidire in un paradiso su questa terra in un prossimo futuro sempre rimandato. A fare questa scoperta fu – come abbiamo detto – il secondo presidente Joseph Franklin Rutherford. Scrivono i geovisti:
“vi fu il 31 maggio 1935, una rivelazione di verità relativa alle ‘altre pecore’. Essa indicò che la ‘grande folla’, vista dall’apostolo san Giovanni diciannove secoli fa e descritta in Rivelazione 7, 9-17, doveva essere formata dalle ‘altre pecore’, la cui chiamata è alla vita eterna in un paradiso globale qui sulla nostra terra”.
La verità
Riportiamo anzitutto il testo di Apocalisse 7, 9-17):
“Dopo ciò vidi: ed ecco una folla numerosa, che nessuno poteva computare, d’ogni gente e tribù e popolo e lingua: ritti davanti al trono e davanti all’agnello, ravvolti in vesti bianche, e con palme nelle mani. E gridano a gran voce dicendo: “La salvezza appartiene al Dio nostro seduto sul trono e all’agnello!” E tutti gli angeli stavano ritti intorno al trono e agli anziani e ai quattro viventi; e si prostrarono davanti al trono sulle loro facce e adorarono Dio dicendo: Amen. La benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza al Dio nostro per i secoli dei secoli. Amen.
E uno degli anziani mi rivolse la parola dicendo: “Questi, ravvolti in vesti bianche, chi sono e donde vennero?” (…) E disse a me: “Questi sono coloro che vengono dalla grande tribolazione (…). Perciò sono davanti al trono di Dio, e lo servono giorno e notte nel suo tempio, e colui che siede sul trono dimorerà sopra di essi. Non soffriranno più la fame (…) poiché l’agnello che è verso il mezzo del trono sarà il loro pastore…” (Garofalo).
Spiegazione:
a) La folla numerosa vista da Giovanni va collocata in cielo, non sulla terra. La prima ovvia ragione è che essi sono “ritti davanti al trono e davanti all’Agnello”. Il trono, di cui qui si parla, è il trono di Dio, che si trova in cielo (cf. Isaia 66, 1; Matteo 5, 34; 23, 22 ecc.). Anche l’Agnello, ossia il Figlio di Dio immolato per la nostra salvezza, è asceso al cielo (cf. Efesini 4, 8-10; Ebrei 9, 24 ecc.). Dunque i componenti della “folla numerosa) dimorano in cielo alla presenza di Dio e dell’Agnello.
b) La seconda ragione è che per loro “la grande tribolazione” è passata. Solo sulla terra essi hanno potuto affrontare tribolazioni, persecuzioni, e anche il martirio. Tutte queste cose accompagnano la vita sulla terra. Nella celeste Gerusalemme non vi è nulla di tutto questo (cf. Apocalisse 21, 4).
(continua)
Padre Nicola Tornese
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