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I Testimoni di Geova – lezione VII

18 Novembre 2013 | Filed under: Testimoni di Geova and tagged with: Falsificatori Bibbia, Testimoni di Geova
     

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“I TESTIMONI DI GEOVA”
PARTE SECONDA
Paragrafo VII

Le altre pecore
Ai rimanenti figli di Eva la intellighenzia della società geovista concede una sorte ben diversa. Descriviamola a brevi tratti:

1 – Russell e compagni si erano appena accorti che vi fossero sulla terra altri esseri umani, oltre al loro minuscolo gruppo di candidati al cielo. La sorte o destino di miliardi di uomini e donne non creava per essi un grosso problema.

Fu il secondo presidente Rutherford a capire che 144.000 o piuttosto quelli che ancora rimanevano sulla terra, dovevano apparire abbastanza pochini per giustificare la presenza e le pretese della società geovista in un mondo divenuto numericamente assai grande. Inoltre c’era bisogno di ausiliari per la propaganda, che ubbidissero ciecamente al Corpo Direttivo. C’era bisogno di operai nelle tipografie della setta, di gente che distribuisse in tutto il mondo libri e riviste, raccogliesse fondi, dirigesse le congregazioni locali, facesse rapporti sull’andamento, la disciplina, la sottomissione o meno dei membri della setta nelle varie nazioni.

2 – Il secondo presidente trovò la soluzione di tutti questi problemi. Gli fu rivelato da Geova che le altre pecore, di cui parla Gesù nel vangelo di Giovanni (10, 16), altri non sono che membri di seconda categoria al servizio della classe dei privilegiati. In modo molto appropriato li chiamò “le altre pecore”, appunto uomini e donne di serie B. Era il 31 maggio 1935.

Il numero delle “altre pecore” non ha limite. Negli insegnamenti di Rutherford e dei suoi successori le “altre pecore” sarebbero la grande folla vista e descritta da Giovanni nell’Apocalisse “davanti al trono a davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani” (Apocalisse 7, 9).

3 – Le altre pecore non sono membri della vera congregazione cristiana. Benché credenti in Cristo, non sono generati da Dio (cfr. 1 Giovanni 5, 1). Cristo non sarebbe per loro il Redentore e il Mediatore, ma un semplice soccorritore. In essi lo spirito Santo non rende testimonianza che siano figli di Dio (cfr. Romani 8, 15-16).

Non hanno perciò – quelli di Serie B – diritto alla eredità assieme a Cristo (cfr. Romani 8, 17; Efesini 4, 4) né sacerdozio, né regno celeste (cfr. 2 Timoteo 2, 12; Ebrei 11, 16). Non saranno commensali al banchetto del Re celeste (cfr. Luca 22, 30). Non possono partecipare alla Cena del Signore ricevendo il pane e il vino (gli emblemi, dicono i tdG). Alle altre pecore è promesso solo un’avvenire su questa terra.

4 – Ecco come si svolgeranno le cose. Nel prossimo futuro, tra brevissimo tempo, entro questa generazione, la battaglia di Armaghedon porrà fine all’attuale sistema di cose malvagio. Saranno distrutti in un bagno di sangue tutti i non-appartenenti alla setta geovista. I tdG assisteranno in tripudio all’immane carneficina.

Compiuta la strage per opera di Cristo e dei suoi agenti celesti e terrestri, vi sarà la nuova umanità, dove finalmente si potrà beneficiare di un governo giusto, benevolo, provvido verso i suoi sudditi: è il regno millenario di Cristo.

5 – Diamo uno sguardo a questa nuova umanità:

a) – I superstiti terrestri saranno solo le altre pecore, perché i fortunati rimanenti dei 144.000 verranno trasferiti in cielo per regnare con Cristo.

Ai superstiti terrestri si aggiungeranno i morti risuscitati: i cimiteri si svuoteranno, le tombe daranno i loro morti. Nel 1975 il Corpo direttivo assicurava che “miliardi ora morti presto torneranno in vita”. Non tutti però in una sola volta, bensì a scaglioni, a misura che saranno pronti i servizi logistici, perché l’uomo vive anche di pane!

Tuttavia il Corpo direttivo, ossia il canale infallibile della mente di Geova, è del parere che non tutti i morti risorgeranno, ma solo quelli di cui Dio si ricorda. Di alcuni, infatti, Dio, cioè Geova, non può ricordarsi perché sulla loro tomba non vi è nessun segno che aiuti la memoria di Geova.

Non sembra, comunque, che Gesù cristo la pensasse allo stesso modo (cfr. Giovanni 5, 28-29); Matteo 25, 32), e anche san Paolo era di parere diverso (cfr. Atti 24, 25), e come lui la pensava anche san Giovanni (cfr. Apocalisse 20, 12-13).

b) – Superstiti terrestri e morti risuscitati devono ancora raggiungere il traguardo finale: il “regno millenario” sarà ancora un tempo di prova e di giudizio. Sotto la guida di capi qualificati, legittimi rappresentanti sulla terra dei signori del cielo (= Serie A), la nuova umanità sarà sanata spiritualmente, mentalmente e fisicamente. In parole più chiare, tutti dovranno accettare ciò che impongono i capi, e regolare tutta la loro vita spirituale, mentale e fisica in conformità delle loro ingiunzioni. E se qualcuno volesse seguire il suo libero arbitrio, sarà giustiziato senza misericordia, cioè stroncato nel nulla eterno!

c) – sarà permesso il matrimonio durante i mille anni? Sì e no:

Sì, perché “dopo Armaghedon con le altre pecore si potrà cominciare a riempire la terra d’una progenie giusta. I superstiti si dovranno riprodurre e divenire milioni in non molto tempo. I disubbidienti morranno”.

No, perché a suo tempo, quando il pianeta terra avrà raggiunto la sua convenevole densità, il glorificato Figlio dell’uomo farà cessare la procreazione rendendo sterili gli abitanti del nostro pianeta.

E’ chiaro che in nessuna parte della Bibbia sono dette tali e tante idiozie.

6 – Alla fine dei “Mille anni” una terribile prova attende la nuova umanità. Vi sarà una lotto corpo a corpo col dragone, il diavolo. L’esito sarà poco dignitoso per le “altre pecore” educate alla scuola teocratica. Infatti, il numero di quelli che si lasceranno egoisticamente sviare dal maligno sarà infinito come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare. Tutti questi saranno distrutti totalmente che sarà come se fossero gettati in un lago di fuoco e di zolfo.

Finalmente per i vittoriosi terrestri vi saranno tempi tranquilli. Geova darà loro la “vita eterna”. Non la felicità del cielo riservata a quelli di “Serie A”, ma una felicità terrena, perché i giusti erediteranno la terra (cfr: Matteo 5, 5; Salmo 37, 22; Ebrei 11, 16). Vi sarà l’adempimento delle parole di Isaia 25, 6:

“E Geova degli eserciti per certo farà per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di piatti ben oleati”

Le “altre pecore” passeranno il loro tempo – l’eternità – mangiando, bevendo, danzando e forse anche andando a caccia! (cfr. Romani 14, 17).

7 – Un’ultima curiosità: quanti saranno i superstiti vittoriosi nel paradiso terrestre geovista?

Non possiamo saperlo con esattezza matematica, come ci è dato sapere il numero preciso dei privilegiati signori del cielo. Possiamo, comunque, fare un calcolo approssimativo.

Dell’intero genere umano ora vivente la massima parte sarà distrutta nell’imminente battaglia di Armaghedon. Saranno risparmiati meno di tre milioni di una massa umana di cinque miliardi.

Dei superstiti terrestri, dei risuscitati e della loro copiosa prole, una parte numerosa come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare subirà lo stritolamento o annientamento eterno durante o alla fine dei “Mille anni”:

I rimanenti, a cui Geova darà la vita eterna su questa terra, saranno certamente una sparuta minoranza. La stragrande maggioranza delle creature umane che furono, sono e saranno, finirà annientata, nel nulla eterno!

(continua)

Padre Nicola Tornese


     

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