Una ventata di aria fresca nella Chiesa
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Si sta facendo apprezzare da tutti il nuovo Papa: “E’ buono, umile, normale come uno di noi” dicono quelli che lo hanno visto e ascoltato. E’ semplice: “buon giorno, buon pranzo, buona sera”, un parlare comune, diretto, come una persona qualsiasi. Ma, probabilmente, è proprio questo tipo di linguaggio che rende particolarmente efficace il suo messaggio, privo di termini “difficili” e di fronzoli letterari.
Papa Francesco parla di evangelizzazione con la testimonianza cristiana, parla della Misericordia che Dio è pronto a concedere a chiunque la chieda, della gerarchia ecclesiastica che deve essere intesa come servizio, della difesa del creato …
E come non potrebbe far innamorare di sé un Papa che è in tutto e per tutto coerente con i messaggi straordinari che va lanciando? Lui che auspica una Chiesa povera e vicina ai poveri, veste con semplicità, senza ermellini, né ori, risiede in un appartamentino di Santa Marta invece che nelle ricche stanze vaticane. Lo hanno definito “il papa dei poveri, in tempi di povertà”.
Papa Francesco invita tutti al perdono e, lui per primo, perdona e accoglie con un abbraccio chi lo aveva maltrattato. Si rivolge ai giornalisti dicendo: “Vi voglio bene!”. Chiama i Cardinali “i miei fratelli cardinali” e, fraternamente, li abbraccia. Proprio loro, i Cardinali, hanno interpretato questo suo stile come un ritorno alla semplicità apostolica che c’era agli inizi del Cristianesimo.
Preghiamo la Madonna perché vegli sempre su di lui e lo protegga sotto il suo manto.
Il Redattore
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