Una riflessione di don Amorth – Siate santi …
Questo articolo è stato già letto1199 volte!
SIATE SANTI COME IL PADRE CELESTE
Oggi abbiamo da commentare un messaggio meraviglioso, un ricco messaggio .
“Cari figli! Pregate e siate coscienti che senza Dio siete polvere. Perciò volgete i vostri pensieri e il vostro cuore a Dio e alla preghiera. Confidate nel Suo amore. Nello Spirito di Dio, figlioli, tutti voi siete invitati ad essere testimoni. Voi siete preziosi e io vi invito, figlioli, alla santità e alla vita eterna. Perciò siate coscienti che questa vita è passeggera. Io vi amo e vi invito alla nuova vita di conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Passa così presto il cammino di questa vita. Ma che ci ho messo ad entrare nei 90 anni! Siamo orientati alla santità: lo scopo della vita è la santità e la vita eterna. Dio ci ha creati per il Paradiso, e se pensiamo al Paradiso, tutte le altre cose diventano secondarie.
“Cari figli, pregate e siate coscienti che senza Dio siete polvere”.
Ricordate il peccato di Adamo ed Eva? Il vostro corpo andrà in polvere. E ci ricordiamo che sempre il mercoledì che precede la Quaresima ci viene dato un po’ di incenso – l’incenso cos’è? E’ polvere bruciata – con le parole si dice: “Ricordati, o uomo, che sei polvere e polvere tornerai”. Ecco cosa siamo senza la benedizione di Cristo.
“Perciò volgete i vostri pensieri ed il vostro cuore a Dio ed alla preghiera”.
Quello che è importante, nella nostra giornata, è la preghiera.
Di San Domenico, questo grande santo, fondatore dei Domenicani, è scritto: “O pensava a Dio o parlava di Dio”.
Ed io ho avuto la grazia di conoscere, tra i tanti santi che il Signore mi ha fatto incontrare in questa lunga vita, una suora di cui si è introdotta la causa di beatificazione, si chiamava Mariannina, ed era la sorella di Don Zeno. Anche per lui si è introdotta la causa di beatificazione. Mariannina parlava sempre di Gesù. Se vi foste trovate con lei, l’avreste sentita sempre parlare di Gesù e sicuramente non vi avrebbe mai stancato. Era tanto buona! Una volta è stata invitata a tenere una conferenza in uno dei teatri più grandi di Modena, il Teatro Storchi. Non si era certo preparata! Quando è salita sul palco, ha guardato la gente e ha detto: “Oh poverini, non ho niente da dirvi!” e se ne è andata via. E mentre faceva i gradini in giù è tornata a fare i gradini in su: “Oh Gesù me l’ha detto quello che vi devo dire, Gesù me l’ha detto” . Non finiva più, e la gente felice non si stancava di ascoltare.
Parlare di Dio e pregare: sono queste le cose principali. Oggi, ai giovani, non vengono più insegnati neppure i primi elementi della fede e mi sento dire da tanti genitori: “Ho un dolore perché mio figlio, che ha già 23 anni, non va mai in chiesa”. Ed io rispondo: “Ma senti, tu a che età hai iniziato a portarlo in chiesa tutte le domeniche?” “Ma, sa con tanto lavoro, con tanto da fare….”. “Ma a che età hai iniziato a parlargli di Gesù?” Un bacio a Gesù, un bacio a Maria. A che età hai iniziato a dargli l’istruzione religiosa? Caro genitore, se non inizi tu, ma chi è che inizia?” Ma chi è che inizia, con tante distrazioni che ci sono e con tanta perfidia che c’è nel mondo!
Abituiamoci a pensare a Dio, anche quando si lavora, e a pregare. Ecco cosa ci dice Maria: “Confidate nel Suo amore, confidate nello Spirito di Dio, figlioli, tutti voi siete invitati ad essere testimoni”. Ma testimoni di che cosa? Testimoni di Dio!
C’è una frase nella Bibbia, che noi sacerdoti leggiamo tutti i giorni: “Ricordati che il precetto principale è amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do – amare Dio con tutta la mente, tutto il cuore, tutte le forze – devi sempre averli presenti, sia che lavori, sia che riposi. Devi sempre ripeterli sia che tu sia sveglio, sia che tu sia mezzo addormentato, devi sempre parlarne quando sei in casa, quando sei in giro per strada, con le persone che incontri”.
Ho avuto la grazia di conoscere anche un grande santo della congregazione di San Camillo de’ Lellis; viveva a Milano, Fratel Ettore, non era un sacerdote – non so se Don Luigi l’ha conosciuto. Egli era uno di grande coraggio, niente lo fermava. Girava per le vie di Milano sempre con un ritratto della Madonna, poi chiamava uno e gli diceva: “Tu dì con me un’Ave Maria”. Gliela faceva dire tutta! E quante volte arrivava a casa senza scarpe perché trovava uno senza scarpe e gliele dava, tornava senza giacca, perché trovava uno che aveva bisogno della giacca! Si privava di tutto, tanto che il Cardinal Martini quando era a Milano diceva di lui: “E’ un eroe della santità, è un eroe della carità”. Non aveva soggezione e andava a racimolare i senzatetto e spesso si faceva delle cordate di questi – diciamo – barboni. Li accoglieva tutti, li seguiva tutti.
Eh, guardate, dovete essere testimoni: ma noi che testimoni siamo? Che cosa testimoniamo quando parliamo tra di noi? Si entra in Chiesa e si chiacchiera, prima si salutano gli amici e poi ci si ricorda che c’è anche Gesù. Se ci si ricorda…Testimoni! “Voi siete preziosi”! Ecco cosa la Madonna ci dice! Per Lei siamo tutti preziosi, forse di fronte ad altri,no; ma per la Madonna tutti, senza eccezione, siamo preziosi.
“E io vi invito figlioli alla santità e alla vita eterna”. Ci si deve santificare qui, sulla terra, per meritare il Paradiso. E cosa dovete fare su questa terra? Farvi santi! Io vi invito a farvi santi, perché se fate questo, è fatto tutto, anche se siete poveri e squattrinati!
“Vi invito alla santità e alla vita eterna”. “Siate santi come il Padre Celeste”, ci ha detto Gesù; non si accontenta di poco! E’ la nostra meta, perciò siate coscienti che questa vita è passeggera. Hai solo questa vita per farti santo, non c’è il bis. C’è solo questa vita che può finire a novant’anni, ma può finire anche a due anni. Può finire anche prima di uscire dal seno materno. Tutti i momenti sono buoni, tanto che Gesù ci dice “Siate sempre pronti”.
A nessuno di voi posso assicurare di arrivare a casa questa sera. Non è un cattivo augurio che vi faccio: è soltanto una verità.
“Perciò siate coscienti che questa vita è passeggera”. E finisce “Io vi amo e vi invito alla nuova vita di conversione”. Ecco allora la vita di santità E’ una vita di continua conversione; conversione vuol dire cambiare. Se sei sempre allo stesso punto, non ti converti, non cambi e non migliori. Bisogna migliorare sempre.
Anche i Santi sono morti con dei difetti. Tutti quei difetti di cui si sono accorti, li hanno combattuti, li hanno vinti. Ma di tanti non se ne sono accorti. E, se leggiamo le vite dei santi complete, fatte bene, sono riportati anche i loro difetti. Poverini, non se ne accorgevano, ma, come se ne accorgevano, li combattevano.
La nostra vita deve essere una continua conversione. A me piace tanto, come in una frase breve, breve del Vangelo di Marco, che in uno dei miei libri ho commentato, Gesù incomincia la Sua predicazione con quattro parole: “Il tempo è compiuto”. La prima frase. “Il Regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo”. Quattro parole. “Il tempo è compiuto”. Che tempo? Il tempo dell’attesa del Messia. Da Adamo ed Eva ci sono tanti millenni, da Adamo ed Eva in giù, il tempo dell’attesa del Messia è terminato. E anche per noi il tempo della prova termina, e non siamo noi a metterci il limite. Il tempo è terminato: quindi affrettarsi per approfittarne. Il Paradiso è vicino, dopo il peccato di Adamo ed Eva, il Paradiso era stato chiuso, e c’erano gli Angeli a fare la guardia, non ci si entrava più, e chi moriva, andava a finire nello zolfo, nel buio, dove non si vedeva niente. Ci vuole dire Gesù: “Il Paradiso è vicino adesso, è aperto perché ci sono Io che l’ho spalancato, per cui è aperto a tutti. Convertitevi e credete al Vangelo, anziché stare a pensare alle cose della terra!”
Cerchiamo di non avere tante preoccupazioni umane, ma cerchiamo di occuparci delle cose divine! Io ricevo tante persone, tanti genitori e, soprattutto, tanti, tanti giovani. Ai genitori che si lamentano dico sempre “Figliolo, ma tu a tuo figlio hai dato da mangiare, lo hai vestito, hai pensato alle sue necessità, ma hai pensato anche che aveva un’anima? E adesso che è grande, magari è già sposato e ha dei figli, chi pensa alla sua anima che è ciò che più importa?”
“Siate coscienti che questa vita è passeggera. Io vi amo…”
Vi invito a tener presente quella Sua frase a Medjugorje: “Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia”. Ama tutti, nessuno escluso, tutti i Suoi figli. “Io vi amo e vi invito alla nuova vita di conversione. Grazie per aver risposto alla Mia chiamata”.
Vedete, quando predico e quando scrivo io batto sempre i punti principali e tante volte quando predico al clero sgrido, perché non si parla più dei Novissimi. Una volta si parlava soprattutto di quelli: Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso. In Chiesa bisogna parlarne perché è la base del Vangelo, è la base della vita cristiana, è la base della predicazione di Gesù.
Così faccio anche con voi: vedete che io vado sempre a finire lì. Dobbiamo salvare l’anima, questa deve essere la nostra preoccupazione! E la Madonna, la Mamma è l’esempio, l’Educatrice, colei che ci assiste sempre, ci ama sempre, ci corre dietro, non abbandona nessuno. Che ogni giorno possiamo seguire le ispirazioni giuste che la Mamma ci dà, perché ogni giorno che passa non torna più. Ogni minuto che passa, non torna più. La vita è fatta in modo che cammina in avanti, non cammina all’indietro. Si va avanti. E allora sappiamo far tesoro del tempo che il Signore ci dà.
Grazie. Ecco, con questa conclusione passiamo a qualche domanda.
Domanda:
Una persona attaccata dal demonio è responsabile delle sue azioni? Conserva il libero arbitrio? Fino a che punto la si può accusare di comportamenti non buoni?
Don Amorth: E’ una domanda molto profonda, sapete? Richiederebbe molto tempo per la risposta. Ci sono tante forme di disturbi maligni: prima di tutto diciamo questo, che il demonio può agire e anche spadroneggiare, se uno glielo consente. Una persona posseduta dal demonio, nei momenti in cui è sotto l’azione del demonio, non è responsabile di quello che dice e di quello che fa. E’ il demonio che, servendosi della sua bocca, parla e magari dice bestemmie, dice cose assolutamente contrarie alla fede, ecc.. Però guardate che anche in questo caso la possessione diabolica può essere voluta. Per esempio chi si consacra a Satana, frequenta sedute spiritiche, interroga i morti, si espone alla possessione diabolica per colpa sua. E allora è anche responsabile di quello che dice e di quello che fa sotto l’impulso della possessione. Quando invece non c’è la possessione, anche le persone che hanno dei disturbi che io chiamo vessazioni, hanno sempre la libertà del loro agire e sono sempre responsabili del loro agire, perché il demonio non può toccare la loro anima, può solo disturbare il loro corpo, può dare delle malattie, può far andare in fallimento una vita, può dare dei disturbi alle persone, alle case, al lavoro. L’anima di una persona è sempre libera per cui conserva il libero arbitrio.
don G. Amorth
13 Maggio 2014
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.