Una commissione pontificia per indagare sullo IOR
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Nell’ambito delle riforme riguardanti le strutture che aiutano la Chiesa, secondo il principio della “trasparenza”, Papa Francesco ha istituito una commissione referente, dotata di ampi poteri, con l’incarico di compiere un’inchiesta approfondita sulla posizione giuridica e su tutte le attività dello IOR (Istituto per le Opere di Religione).
Anche Giovanni Paolo II, nel 1990, aveva stilato un documento per dare una precisa configurazione allo IOR e adeguare tale struttura “alle esigenze dei tempi” e, più recentemente, Benedetto XVI aveva dato indicazioni affinché l’istituto bancario agisse secondo i principi del Vangelo. Tutto ciò era servito per migliorare la trasparenza, ma non abbastanza.
Bergoglio quindi, volendo capire bene cosa avviene nell’ambito del suddetto Istituto, si è consultato con alcuni alti prelati e collaboratori di fiducia ed ha poi diramato un suo manoscritto con cui provvede alla nomina di una commissione speciale composta da cinque membri, con la possibilità di aggiungerne altri. Presiede la commissione il Cardinale Raffaele farina; Membri: il Cardinale Jan Louis Tauran e la professoressa Mary Ann Gledon; Coordinatore: l’Arcivescovo Juan Ignatio Arrieta; Segretario: Monsignor Peter Bryan Wells.
La Commissione è un organo alle dirette dipendenze del Papa. Tutto il personale dello IOR e della curia romana e tenuto a collaborare con essa, senza alcuna riservatezza o segreti d’ufficio. Inoltre, chiunque ritenga di avere qualcosa da rivelare sull’istituto, potrà essere ricevuto ed ascoltato.
La nomina di questo nuovo organo non comporta commissariamenti, tant’è che il governo dello IOR, almeno per il momento, non subirà alcuna modifica.
Ciò che interessa molto al Papa e l’aggiornamento costante. La commissione dovrà riferire al pontefice ogni sviluppo dell’indagine e quando i lavori saranno ultimati dovrà consegnare la relazione completa e dettagliata al pontefice che la leggerà attentamente prima di procedere allo scioglimento della suddetta commissione.
Francesco non prenderà decisioni affrettate ma attenderà il completamento dei lavori della sua commissione prima di provvedere ad eventuali riforme dell’Istituto per le opere religiose.
Don Manlio
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