UN PENSIERO AL GIORNO CON DON GIÒ
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Grazie, Signore, perché esisti
Ti ringrazio, Signore,
perché ancora una volta mi hai donato il tuo perdono.
Hai scacciato il faraone che era dentro di me.
So che tornerà, ma tu sarai sempre pronto a scacciarlo, ancora.
Grazie, Signore, del mio essere uomo, giusto o malvagio.
Grazie di tutto ciò che mi circonda, anche delle realtà peggiori:
esse sono uno stimolo a migliorare!
Grazie della morte, che nessuno risparmia
e che mi porterà davanti al tuo volto.
Ma soprattutto, Signore, grazie perché esisti.
Commento di don Arturo Bellini.
La vita del cristiano è una lotta. Giò lo sa. Lo sperimenta. Sa che Dio è fedele e gli dona sostegno e forza per sostenere il cammino vocazionale. In questo passaggio del diario:“Io sono un sogno di Dio”, Giò canta la gratitudine a Dio, non solo perché è pronto a liberarlo dal faraone, ma anche perché egli volge verso il bene ogni cosa.. Dice il profeta Isaia: “Stenderò la mano su di te, purificherò nel crogiuolo le tue scorie, eliminerò da te il piombo” (Is 1,25). Dio è sempre al lavoro per togliere le scorie di piombo che non ci permettono di spiccare il volo verso di Lui, vuole portare a perfezione le sue creature con qualunque mezzo, dando senso ad ogni realtà nella vita.
Giò lo sente e ringrazia perché Dio c’è, interviene e lo ama. Ringrazia del passato e del presente, ma anche, a imitazione di San Francesco, della morte corporale.
(Dal diario: “Io sono un sogno di Dio”)
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