Un essere “di dentro”
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Sono qui come donna che sta riscoprendo chi è, il suo valore, il suo ruolo, la sua identità. Se la donna, incominciando da me, non ha il coraggio di fissare il suo sguardo e ritornare all’origine, a quell’Amore che l’ha creata e che la supera, non potrà mai godere di una gioia profonda, totale, coinvolgente dalla testa ai piedi: la gioia di essere donna. Dobbiamo ritornare all’origine, dove Qualcuno ci ha pensate così, ci ha volute così, ci ha riempite di doni così. Non fermiamoci solo alla materia: noi non siamo frutto solo di un calcolo materiale, di una combinazione genetica, di uno spermatozoo e di un ovulo. No! Quelli sono stati i piccoli, fragili e indifesi strumenti che l’amore di Dio ha scelto.
Ma dentro di noi c’è la donna voluta da Dio, creata da Dio, pensata da Dio, amata dall’Amore di Dio. Ciascuna di noi è un essere unico, irripetibile, sognato e desiderato da Dio. Desidero che possiate davvero riuscire a portare a compimento quel capolavoro che Dio ha sognato per voi. L’essere donna è un’avventura meravigliosa, interminabile. La donna è un essere intcriore, è un essere “di dentro”, è un essere di cuore, di amore, che fa emergere la bellezza da quello che è, non dagli “stracci” che ha addosso, non dal trucco che si mette, non dal modo che ha di fare per attirare lo sguardo. È dentro di noi che ci giochiamo la vita, lo vedo uno spazio infinito dentro di me: la donna è uno spazio infinito di amore da donare. Pensate che c’è tanta gente che vi aspetta per attingere un po’ di fede, di speranza, di amore. Una mamma mi ha telefonato l’altro giorno e mi ha detto: «Mia figlia è venuta per la verifica e ha portato tanta gioia, la casa si è trasformata». Pensate che bello… le ragazze arrivano qui con il cuore ferito, tristi e sconsolate perché è come se fosse una grande sconfitta, ma poi diventano capaci »di dare tanta fiducia, tanta speranza, tanto amore quando vanno a casa, perché hanno lasciato che Dio guarisse le loro ferite. Adesso queste ferite guarite danno loro più gioia, più misericordia, più forza per donare la vita. Dobbiamo essere donne appassionate della nostra identità, innamorate della nostra vita. Ma per arrivare a questo dobbiamo avere il coraggio di fare un cammino interiore nella luce del Signore.
conoscere te stessa
È bene che ogni tanto non ci accontentiamo di specchiarci solo all’esterno, di vedere solo il nostro volto fisico, ma impariamo a dedicare qualche momento a specchiarci nel cuore, a guardarci dentro per conoscere il nostro essere profondo. Spesso tutti si accontentano solo del nostro essere esteriore o del nostro fare, e a volte questo genera una lotta interiore tra quello che gli altri vogliono da noi e quello che invece siamo e desideriamo veramente. A volte anche noi stesse siamo confuse, quasi ci illudiamo che ciò che gli altri pensano di noi sia la nostra realizzazione, ma poi quando ci mettiamo a nudo nella verità di fronte a noi stesse non siamo felici, ci spaventiamo del nostro volto interiore. Una donna, invece, non deve aver paura di guardare in faccia se stessa, il suo male, la sua debolezza, la sua fragilità, né di guardare in faccia le sue profonde e nascoste paure. Finché una ragazza non trova la sua dimensione di libertà anche nel peccato che Dio le ha perdonato, il male le farà sempre del male, tanto da toglierle la speranza, la gioia, l’audacia, il coraggio di guardare avanti, di credere nel futuro, di essere libera. Tu donna vali più degli sbagli che hai fatto! E conoscendo bene te stessa, scoprirai invece che ci sono del valori in te che solo tu donna puoi comunicare all’uomo, a tutti; dei doni che solo tu donna
hai il compito di restituire a I l’u m a n ita perché Dio li ha dati solo a te. La gioia, il perdono, la speranza, la pace, la misericordia, il sorriso, la tenerezza,
l’entusiasmo… sono valori che tutte portiamo dentro. Dobbiamo avere il coraggio di viverli, devono diventare i nostri gesti concreti e quotidiani: vita che si vede, gioia che si vede, amore che si vede, misericordia che si vede. Quando non siamo capaci di vivere il “di dentro” ma solo il “fuori”, siamo divise: al mercato sei una donna, quando sei in casa un’altra, quando sei con gli amici un’altra ancora, quando sei in preghiera un’altra… ma quante facce abbiamo? Più andiamo dentro di noi in profondità, concretezza e verità, più diventiamo noi stesse e allora quando c’è qualche momento di sofferenza, umiliazione, emarginazione, lo sappiamo affrontare e superare perché non ci scalfisce il cuore, perché sappiamo darci delle risposte, sappiamo chi siamo, sappiamo pregare, perdonare, perseverare.
UNA SORGENTE CHE ZAMPILLA
Incominciamo dalla testa: a che cosa penso, quali sono i miei pensieri quotidiani? A volte siamo alterate dentro perché abbiamo dei pensieri sporchi, negativi, viviamo dei giudizi e delle gelosie: sono tutte cose che abbiamo in testa e che non si vedono, ma sono “sporcizia”. Dobbiamo fare pulizia dentro di noi e dobbiamo lasciare spazio alla bellezza, alla pienezza, a tutto quello che èluce, verità, pace, speranza… Gesù ha detto che è venuto per renderci liberi ed invita la donna samaritana a gustare quella sorgente di acqua viva che scaturisce dentro di lei. Se la donna permette alla sorgente d’acqua viva che porta dentro di essere liberata dai compromessi, dalle paure, dalla pigrizia, dalla noia, dalla stupidità, la sorgente zampillerà e disseterà tutti, e la donna che disseta l’umanità sarà una donna sempre contenta.Dissetare gli altri vuoi dire dar loro speranza, fiducia, farli guardare lontano, aprire gli orizzonti, avere sempre parole di speranza. Gesù può liberarci e può liberare quella sorgente zampillante che è dentro di noi, sorgente di acqua fresca, trasparente, pulita, saporita. Ecco perché noi in Comunità, come prima cosa, impariamo a pregare in ginocchio per implorare Gesù, che è morto e risorto per liberarci dalle pozzanghere e dal fango che abbiamo accumulato con il nostro peccato e con il nostro egoismo. Ma non dobbiamo più avere paura del peccato, perché noi oggi abbiamo un Redentore, un Salvatore, Colui che ci ha riscattati ! Chiediamo alla Madonna che ci aiuti. Lei è il nostro modello di donna: ha in sé tutte le qualità che possiamo desiderare, perle preziose che abbiamo anche noi ma che tante volte sprechiamo. Se percorriamo questo cammino luminoso, conosceremo un po’ di più noi stesse vedendo la luce in cui siamo immerse. Impariamo a vivere semplicemente la nostra identità e a ringraziare per la nostra originalità. Chiediamo alla Madonna di essere delle donne di pace, delle donne silenziose, delle donne libere. Non nascondiamo la nostra vera identità, chi siamo veramente. Facciamo in modo che tutto quello che siamo possa emergere, che possiamo assaporarlo, vederlo, donarlo, e che gli altri possano gustare e godere dei nostri doni, delle cose positive che abbiamo dentro. La Madonna ci aiuti a vivere davvero la verità di noi stesse nel pensiero, nello sguardo, nell’abbraccio di Dio che ci ha create e che ci ama così come siamo. Iniziamo a percorrere con Gesù e con Maria questo cammino di dentro, a conoscere bene noi stesse, e scopriremo che la vita di ciascuna di noi è un gioiello unico e preziosissimo.
Madre Elvira
Comunità Cenacolo
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