Un bel libro di poesie “E Jesce sole”
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Salvatore Scala è uno di quei napoletani che rientrano a pieno titolo nella schiera dei poeti e dei narratori di quella Napoli che non ha mai perso la sua identità, il suo spirito ironico di amore, di odio, di sentimento e di grande solidarietà.
Molte di queste poesie per il loro contenuto potrebbero essere musicate, assumendo una maggiore forza comunicativa.
I temi trattati dal nostro poeta sono i vicoli, la gente partenopea, le sue tradizioni religiose e pagane, i momenti particolari della sua vita, la speranza della nascita di un nuovo giorno.
La poesia “E Jesce sole” che da il titolo alla raccolta indica proprio questo sentimento di rinascita del nostro autore.
Scala è un napoletano che a pieno titolo fa parte del popolo e dei poeti di una città che viene così definita da Curzio Malaparte:
“Napoli è la più misteriosa città d’Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola città del mondo che non è affondata nell’immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno. Napoli è l’altra Europa. Che, ripeto, la ragione cartesiana non può penetrare.”
Questa raccolta di poesie che l’autore ha voluto pubblicare è un segno di riconoscimento ai Medici che dedicano la propria conoscenza ed esistenza alla cura delle persone affette da neoplasie.
II ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla ricerca scientifica per la cura dei tumori.
A mio nonno
Credo che l’affetto, l’attaccamento siano sentimenti che nascono con il primo sguardo.
Ed io, da che ho memoria, ho il ricordo del tuo sguardo che mi rassicura mentre, intimorita, affronto il mio primo giorno di scuola.
E poi il secondo e poi il millesimo e poi adesso.
Il suono del clacson mi avvertiva della tua presenza sotto al palazzo ed io sapevo che da lì a poco mi avresti inondata di allegria, di canzoni e di poesie.
Ogni aneddoto sapeva trasportarmi in un’epoca così lontana dalla mia, ma allo stesso tempo così attuale, un tempo nel quale la saggezza popolare si mescolava con la saggezza dell’uomo, del padre, del nonno.
Non c’è un insegnamento o un consiglio dal quale non abbia tratto frutto: mi hai dato forza, mi hai insegnato la perseveranza, mi hai cucito addosso il coraggio.
Ho imparato a ridere: a ridere di te, a ridere di me, a ridere con te.Credo che l’affetto, l’attaccamento siano sentimenti che nascono con il primo sguardo.
Ed io, da che ho memoria, ho davanti a me il tuo sguardo sorridente: sorride per me, sorride con me.
Tua nipote Claudia
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