Un atto di filiale confidenza in Dio
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Io mi sento nella vita, o mio Dio, come un povero atomo abbandonato alla furia delle tempeste, ma confido in te e a te m’abbandono.
Cammino come misero bimbo tra spettri paurosi, perché sono circondato da insidie, ma chiudo gli occhi, ti do la mano e m’abbandono a te.
Io non so se spuntando la luce del giorno essa mi apporti consolazione o sventura. Può colpirmi un malanno, può sorprendermi una perdita dolorosa quando meno l’aspetto, può sopraffarmi un tranello degli uomini, può travolgermi un carro, ma io sono tua figlia, o mio Dio, e interamente confido in te.
Come cani furiosi e latranti mi si avventano contro le forze avverse; io mi difendo senza speranza umana, e più mi difendo più esse incrudeliscono. Ma non mi sgomento, o mio Dio; sono tua figlia e confido in te.
Non voglio camminare secondo la carne, affidato alle forze umane; do la mano a te, Spirito di vita, e da te mi faccio portare. Conducimi, io dormo tra le tue braccia, io riposo sul tuo Cuore, e confido in te.
Un atomo ha una forza tremenda che si sprigiona dal suo nucleo proprio nella lotta, e diventa luce abbagliante, calore potente, impeto formidabile che tutto abbatte e sconvolge. Tu sei la mia luce, il mio calore, la mia forza, o Signore, ed io, piccolo nulla, per te trionfo in ogni ostacolo irresistibilmente; io confido in te.
Se Tu sei con me chi è contro di me? Quando più fitte sono le tenebre, la tua potenza le dirada; io confido in te.
Tu mi hai donato il tuo stesso Figlio, ed io a Lui sono unita. Per Lui tutto mi doni perché Egli per me morì sulla croce; io confido in te.
Chi potrà accusarmi se tu mi giustifichi? Chi potrà condannarmi se Gesù Cristo è morto per me? E chi potrà separarmi dal mio Redentore se Egli mi si è dato? lo confido in te per i suoi meriti, e a te mi abbandono.
Chi mi può separare dall’amore di Gesù Cristo, e chi può gettarmi in balia delle forze a me contrarie?
Se sono tribolato riposo in te, mio Gesù; se sono angosciato mi unisco alla tua agonia; se sono perseguitato mi appoggio alla tua croce; se sono privo di tutto, confido nella tua Provvidenza.
Se sono spogliato di tutto, tu mi rivesti più dei gigli del campo; se sono tra i pericoli tu mi liberi con la tua potenza; se mi minaccia la spada tu mi difendi. La morte mi unisce a te in eterno, la vita tribolata mi fa sentire più vivo il bisogno di te, mia vita.
don Dolindo Ruotolo
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