Un anno dedicato alla famiglia
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Quest’ anno 2013, sento nel mio cuore che il Signore sta confermando e rafforzando in me, le varie esperienze fatte l’anno scorso presso le famiglie che la Sua bontà e misericordia mi hanno dato la possibilità di conoscere e visitare.
Posso affermare che sono state esperienze forti, dove ho toccato con mano, le storie di queste famiglie , con le loro luci e le loro ombre. Alla Luce della Sacra famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, riflettendo su questi contatti e incontri ,sono giunto alla conclusione che il Signore vuole che il 2013 sia dedicato alla famiglia.
La famiglia, essendo il primo e l’ultimo destinatario della Parola di Dio e dell’Eucaristia, deve essere messa al primo posto nel progetto e nel programma che la Santa Madre Chiesa propone per i suoi membri e figli.
Se guardiamo bene e pensiamo alla creazione, possiamo constatare che quando Dio creò la donna e la condusse all’uomo, aveva già pensato e progettato la famiglia come la “materia prima” da cui parte ogni relazione e socializzazione.
Dio creò l’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò e gli disse: crescete e moltiplicatevi, riempite la terra….
Dunque la famiglia agli occhi del Signore, deve essere quel luogo da cui parte ogni visione e conoscenza, ogni divisione e condivisione, ogni raggruppamento e confronto, ogni relazione e amicizia.
La famiglia deve essere il luogo dal quale parte la buona direzione e il buon utilizzo delle cose create ed affidate alla cura dell’uomo. “Crescete e moltiplicatevi”, è stato un comando che non è stato dato a nessun altro essere vivente sulla faccia della terra se non all’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio.
Dio non ha voluto creare l’uomo che non sia la Sua immagine e somiglianza nella relazione, nella rettitudine e nella bontà, perché la sua intenzione e’ quella di entrare in relazione e in condivisione con l’uomo da lui creato e plasmato.
Dio, essendo Padre, Figlio e Spirito Santo, vuole condividere la sua vita di relazione con l’uomo, affinché l’uomo sapendo di essere di Dio, sà di essere chiamato a crescere e moltiplicarsi non nell’irresponsabilità, ma seguendo il criterio stabilito da Dio stesso.
La relazione che Dio ha proposto all’uomo e alla donna da lui creati a sua immagine e somiglianza, è fondata sull’amore partecipato e donato scambievolmente nella generosità e gratuità.
La solidità della relazione voluta da Dio e donata all’uomo e alla donna, sta nella coscienza e nella responsabilità dell’uomo e della donna, di conoscerla, viverla e donarla gratuitamente, per creare una società di amici e familiari, basata sulla crescita dell’amore reciproco nel quale e dentro il quale si riproduce la propria specie.
L’essenza di questa gratuità, è la realizzazione dell’unità nel rapporto tra l’uomo e la donna che nel loro reciproco amore, non sono più due ma un essere solo. Dunque l’uomo e la donna, nella loro distinzione e separazione, sono chiamati all’unità e complementarietà, così che si forma una realtà dove tutti si sentono una cosa sola: padre, madre e figlio; una sola famiglia.
La creazione, essendo dotata di proprie leggi e movimenti per volontà del creatore, ha la sua perfezione nella relazione e nell’ascolto del Creatore che è l’unico che conosce la via giusta per una giusta applicazione delle leggi e movimenti, indicandone il pro e contro.
Per questo motivo le relazioni umane, sono imperfette a causa dei pro e contro che le caratterizzano, e rischiano di annientare l’uomo stesso se l’uomo non conosce , non domanda e non ascolta Dio per conoscere e sapere il buon utilizzo del bene per evitare il suo male.
Infatti, la prima coppia della famiglia umana “Adamo ed Eva”, fallì per non aver ascoltato il Signore che la metteva in guardia dal toccare o mangiare del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Questo loro fallimento trascinò il resto dell’umanità nell’inquinamento della sofferenza e morte.
Che cos’è l’albero della conoscenza del bene e del male? E’ la scatola nera di ogni famiglia e di ogni convivenza che ha la funzione di raccogliere i segni che possono diventare gli errori e i difetti che fanno precipitare la famiglia in un fosso.
La scatola nera della famiglia, ha il compito di registrare ciò che arresta il buon funzionamento e l’ordine della famiglia, registra il motivo e la causa del disordine. Se la famiglia ha l’umiltà di riconoscere la sua scatola nera e tenerla per farla parte della sua storia, allora le cose che possono causare malumori e dispiaceri diventano parte della vita familiare perché sopportate con amore, amore che aiuta a farle rimanere solo un difetto e niente di più.
Don Gaetano
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