Ti voglio bene. Conto su di te
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Papa Francesco ha scritto: “Nel chiamarvi, Dio vi dice: tu sei importante per me, ti voglio bene, conto su di te!”. Gesù dice questo oggi a ciascuno di noi: da qui nasce la gioia. La gioia del momento in cui Gesù mi ha guardato è il segreto della nostra gioia. Sentirsi amati da Dio, sentire che per Lui noi non siamo numeri ma persone, e sentire che è Lui che ci chiama: che bello!
Possano lentamente entrare nel cuore di ciascuno queste verità bibliche, confermate dai santi, confermate dal nostro carissimo Papa; possa questa realtà lentamente sciogliere nei cuori dubbi, tristezze, ferite, paure, perché poi diventiamo testimoni di questo.
[…] La Scrittura ti chiama figlio della luce, figlio del giorno, figlio della risurrezione, figlio della pace. Non sono “bei nomi” che vengono dati così, ma sono nomi che contengono la rivelazione. Lasciatemi dire – non voglio incensarvi, non è il carisma della Comunità -quante volte alla Certosa ho sentito dire: «In quei ragazzi, in quelle ragazze, io vedo luce, vedo gli occhi puliti, vedo gli occhi luminosi di gioia!».
Questo non ve lo dico per darvi la “medaglia”, ma ve lo dico perché bisogna dare ancora di più, devono vedere più luce, più occhi puliti, più speranza, e dipende dalla tua conversione, dal tuo cammino di incontro col Signore, dal tuo cammino di dono agli altri, dal tuo cammino di purezza del cuore. …
Adesso chiediamoci: cos’è che riporta la luce, la pace di Dio nel cuore? Innanzitutto, metterei il Sacramento della Riconciliazione, ma che sia ben vissuto, in cui veramente con umiltà andiamo lì, portiamo il “sacco nero” della nostra immondizia e lo mettiamo nel cuore di Gesù, e poi sei libero. Mi è capitato più volte che alla fine della confessione il penitente si alzasse e, respirando profondamente, dicesse: «Mi sento più leggero, come sono leggera!».
E non è un’impressione sbagliata, ma è veramente la grazia di Dio che entra, che fascia, che perdona, è l’abbraccio del Padre misericordioso sul figlio prodigo: che bello! E poi c’è l’Eucaristia, il sacrificio della Messa, la Comunione, l’Adorazione che ci libera, che ci fa incontrare con Gesù. E poi c’è tutto il cammino di preghiera, la potenza del Rosario.
E poi anche la memoria del cuore, che è quando fai delle cose – vai al supermercato, guidi la macchina, cucini, lavori al computer – e ogni tanto ti ricordi di Gesù, invochi il nome di Gesù nel tuo cuore. È importante scegliersi una piccola invocazione: “Gesù ti amo; Abbà Padre; Signore pietà”, e invocarlo durante il giorno. Puoi ripeterla quando vuoi, non ti ruba il tempo.
È come una freccia d’amore lanciata al cuore di Gesù che immediatamente ti rimette in quell’attenzione che avevi vissuto nell’adorazione, nella preghiera del giorno prima. […] Cresciamo nella vita in-teriore con Gesù, cresciamo nel dono agli altri, cresciamo nell’annuncio missionario!
Padre Francesco Peyron
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