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Testimoni di speranza- Michele

7 Novembre 2015 | Filed under: Dipendenze
     

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Michele

Sono Michele e vengo dalla Calabria, sono nato in una famiglia umile cristiana, e pre­sto sono divenuto ribelle. Sin da piccolo dovevo aiutare i miei ge­nitori nel lavoro e questo non mi ha consentito di vivere appieno la vita dei miei coetanei. Ho comin­ciato a manifestare le prime insof­ferenze verso i miei genitori, arri­vando quasi ad odiarli, giudican­doli come gli unici responsabili di tutti i miei problemi. Per scappare da tutto ciò ho cominciato a fre­quentare i ragazzi più grandi e con loro ho intrapreso la strada della dipendenza.

Ho poi deciso di trasferirmi dai miei nonni, dove ero sicuro di avere quelle atten­zioni che pensavo mi mancassero nella famiglia. A sedici anni ho avuto l’opportunità di andare a lavorare nel nord Italia. Pensavo che questo cambiamento avrebbe dato una svolta alla mia vita. Ma mi illudevo: continuavo a bere e a fumare perché solo così mi sentivo forte. Nascondevo sem­pre di più le difficoltà che vivevo e che non riuscivo a condivide­re con nessuno.

Ho tentato dei percorsi di disintossicazione du­rante i quali mia madre mi è sempre stata vicina in modo pre­muroso, amandomi incondizio­natamente, nonostante io abbia continuato a colpevolizzare lei e la mia famiglia dei miei problemi. In questo momento delicato della mia vita credo che Dio mi abbia aiutato. Ho incontrato una brava ragazza che ancora oggi è la mia fidanzata: una ragazza semplice, piena di valori, che ha cambiato completamente la mia vita. All’i­nizio sembrava tutto bello, ma poi nel periodo in cui ho convissuto con lei, nonostante tutto il suo amore, la sua pazienza, la sua fe­deltà e la sua fiducia in me, non riuscivo a vivere pienamente la realtà della mia vita.

Tutte le sof­ferenze che portavo nel profondo del mio cuore le soffocavo nella dipendenza. Volevo nascondere a lei chi ero veramente illuden­domi così di essere un uomo de­gno di poter stare al suo fianco; desideravo che lei fosse orgoglio­sa di me. Mi ero costruito una personalità falsa che non poteva durare a lungo; i miei continui cambi di lavoro, il mio stato d’a­nimo sempre altalenante e la mia dipendenza dall’alcool stavano distruggendo la mia vita e quella di chi era al mio fianco.

Sono ar­rivato al punto che la mia fidanza­ta, pur dispiaciuta ed affranta, mi ha condiviso che non se la sentiva più di aiutarmi; dovevo chiede­re aiuto a qualcun altro. Ma Dio continuava a stare al mio fianco: mia madre, donna di grande fede che non ha mai dubitato che mi sarei salvato, mi ha accompagna­to da mia zia, anche lei donna di fede e di grande carattere, con la speranza che lei mi avrebbe con­dotto finalmente sulla strada del bene.

Il disegno di Dio comincia­va a prendere forma: l’incontro con lei è stato davvero provviden­ziale perché il suo amore concre­to e la sua forza d’animo hanno risvegliato in me la voglia di rico­minciare a dare un senso nuovo alla mia vita. Un giorno mi ha detto: «Michele, vieni, andiamo in chiesa, preghiamo un po’ per te, per la tua vita, per quello che vivi!». Io non mi ricordavo più neanche come si facesse il segno di croce. E lì mia zia ha conosciu­to delle ragazze della Comuni­tà e ha cominciato a dirmi: «Vai! Prova due, tre giorni. Provaci!».

Nell’ultimo periodo avevo avuto anche una forte depressione, non lavoravo più e dentro di me c’e­ra il nulla: tristezza e gioia erano uguali, non provavo più emozio­ni, ero come morto nell’animo. Entrato in Comunità mi hanno messo accanto come “angelo cu­stode” un ragazzo polacco che ha cambiato la mia vita. All’ini­zio l’ho giudicato, non credevo che mi potesse aiutare, era anche più giovane di me. Ma un gior­no mi ha raccontato la sua storia: per la prima volta ho pianto ed ho trovato il coraggio di raccontare la mia vita. Non l’avevo mai fatto con nessuno, né con mio padre, né con mia mamma e neanche con la mia ragazza.

Attraverso gli occhi di un amico che mi voleva bene, credeva in me e aveva vis­suto le mie stesse cose, ho aper­to il cuore e ho incominciato a conoscere chi ero veramente. La prima volta che mi sono messo in ginocchio in cappella dopo pochi minuti ho incominciato a piange­re: era come se vedessi la mia vi­ta in un diario e nelle pagine che sfogliavo non c’era più la colpa dei miei genitori; era entrata una nuova luce che mi ha insegnato a prendermi le mie responsabili­tà. Ringrazio la Comunità perché oggi sono un uomo nuovo, vivo e sano.

Attraverso la preghiera ho imparato a perdonare il Michele bambino, il Michele adolescente e, pian piano, sto diventando un uomo, sperando un giorno di po­ter essere anche uno sposo e un padre. Mi sento una persona for­tunata e felice che ringrazia ogni giorno Dio per la sua grande mi­sericordia. Il suo disegno su di me si sta realizzando: non sono man­cati ostacoli e sofferenze, ma oggi tutto mi sembra meraviglioso per­ché Lui non ha tralasciato niente e nessuno. Oggi al mio fianco ci sono tutti quelli che hanno soffer­to con me: la mia famiglia, mia zia, la mia fidanzata e soprattutto la Comunità, che oggi è parte del­la mia vita. Grazie infinite a que­sta grande famiglia che ha salvato la mia vita e che oggi sta dando a me e alla mia fidanzata l’op­portunità di crescere nell’amore attraverso la preghiera e l’aiuto costante di Dio.

Michele

Comunità Cenacolo


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
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S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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