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Testimoni di speranza – Ivo

14 Dicembre 2014 | Filed under: Dipendenze
     

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IVO

Sono felice perché faccio parte della Comunità Ce­nacolo. Mi chiamo Ivo, ho tren­tanove anni e vengo da una fa­miglia cristiana di Zagabria. Da bambino mi era difficile accettare ciò che mio padre mi insegnava. Lo consideravo irrilevante per me, volevo vivere in un altro modo. Il quotidiano e la routine mi pesa­vano, non ne vedevo il senso.

Le prime difficoltà le ho incon­trate alle scuole superiori quando cercavo di costruire la mia identi­tà: mi inserivo in discorsi e assu­mevo comportamenti banali, pur di essere accettato dai miei com­pagni. La realtà, invece, era ben diversa. Pian piano ho iniziato a saltare le lezioni trascorrendo il mio tempo nei bar vicini, dove mi aspettava la prima trappola del male: l’alcool. Da quel mo­mento, ogni problema che in­contravo lo affrontavo bevendo­ci sopra. All’età di diciassette an­ni sono entrato nel mondo della discografia, precisamente nella produzione della musica elettro­nica, collaborando con alcune

case discografiche estere. Così mi sono fatto illudere dal “successo” e trascorrevo la maggior parte del tempo nei club, che ormai erano diventati il mio “posto di lavoro”. Così il male si è intrec­ciato alle mie giornate, aprendo poi la strada alle droghe, prima all’ecstasy e poi alla cocaina e all’eroina. Ho iniziato a vivere la falsità prima verso mio padre, poi con gli amici e con la ragazza. Dalle bu­gie ai furti, la strada è stata bre­ve. Mi sono chiuso nel mondo del­la musica e dei soldi, sono en­trato in un processo di autodistru­zione che è durato al­cuni anni, finché non ho venduto tutti i miei averi. Un

giorno, girando le stazioni della radio, mi sono fermato alla vo­ce di don Ivan che raccontava la sua vita. In quel momento ho pensato: “Se don Ivan si è recu­perato, forse anch’io ce la potrei fare?”. È stato il momento in cui ho trovato la forza di fare un passo decisivo.

Così, sono entrato in Comunità nel 2009, nella piccola fraternità di Sarengrad, in Croazia. Avevo voglia di ripartire, di cambiare la mia personalità e le abitudini sbagliate che avevo accumulato negli anni della perdizione. Sono grato al mio “angelo custode”, il ragazzo che si è preso cura di me nel primo periodo, e agli altri

fratelli che con il loro esempio mi hanno mostrato la direzione verso cui andare. Passo dopo passo, tramite gli impegni, la preghiera, l’adorazione e le amicizie, ho iniziato a vivere in un modo nuovo. Trasferito a Vrbovec, avevo la responsabilità di controllare la caldaia. Spesso lavoravo fino a tarda notte, ma ero felice perché sapevo che con il mio impegno mantenevo “calda” la fraternità, facendo del bene ai fratelli e alle famiglie. Un impegno che mi ha arricchito tanto è stato lavorare nella tipografia della fraternità croata, dove insieme ad altri ra­gazzi ho contribuito all’edizione croata della rivista “Risurrezio­ne”. Ho trovato un buon equi­librio fra la preghiera, l’amicizia e gli impegni. Ho imparato a confrontarmi con le mie povertà ogni giorno, a trovare le soluzio­ni ai problemi e la pace nel cuo­re. Dopo alcuni anni di cammino la presenza di Dio si è fatta tan­gibile anche nella mia famiglia: mi sono riavvicinato a mio padre e ai miei parenti. Nonostante io abbia perso tutti i miei averi, mi ritengo una persona fortunata perché ho ritrovato me stesso in una vita nuova e “fresca”. Cre­do nella possibilità di costruirmi una vita migliore, perché questo già lo sto vivendo. Sono consa­pevole che solo con la preghiera posso andare avanti e affrontare tutte quelle difficoltà e sfide che la vita porta.

Oggi sono nella fraternità di Saluzzo, lavoro per la rivista “Ri­surrezione” e ho l’opportunità di vivere una vita cristiana a servi­zio dei fratelli. Sono grato a Dio, alla Comunità e a tutti quelli che mi hanno guidato su questa stra­da piena di luce e di gioia, per­ché senza il loro aiuto mai sarei diventato ciò che sono oggi: un uomo risorto!-

 Ivo


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
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l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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