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Testimoni di speranza – Christian

27 Gennaio 2016 | Filed under: Dipendenze
     

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Christian

Desidero condividervi la mia storia e sono molto contento di poter testimoniare la mia risurrezione. Mi chiamo Christian, ho trentatré anni e vivo da un po’ di tempo in Co­munità Cenacolo. Provengo da una famiglia molto semplice. Da una parte vedevo mia mamma molto impegnata nel non farmi mancare le cose necessarie e nel trasmettermi i valori importanti della vita: essere educati, rispet­tare il prossimo, accontentarmi e ringraziare per quello che avevo. Dall’altra parte, avevo un papa con tante difficoltà lavorative, che si sono trasformate nello sta­re al bar tutto il giorno a bere, fino a quando è diventato alco­lizzato.

Ricordo tante discussio­ni tra la mamma e il papa, che molte volte era anche violento con lei, e così, quando avevo otto anni, con mia mamma siamo andati via di casa per ricominciare una nuova vita da soli. Mia mamma lavora­va molto ed era poco a casa; crescendo, ho trasformato questo mio disagio in tanta rabbia, cominciando a non ascoltare più mia madre e a frequentare le prime compa­gnie sbagliate. Ho iniziato a bere e a fumare i primi spinel­li per far parte del gruppo e per sentirmi bene con gli altri, ma soprattutto per non senti­re la sofferenza che portavo dentro. A quattordici anni ho avuto l’incontro con l’eroi­na e la mia vita è cambiata.

Ogni giorno che la usavo mi sembrava inizialmente di rina­scere, ma in realtà è incomin­ciato il mio calvario; vivevo in strada con tutti i problemi che ne conseguono. Dopo qual­che anno, frequentando il Sert, il servizio sanitario per le persone tossicodipendenti, mi è stata proposta una comuni­tà che ho iniziato ma non finito perché nel mio cuore avevo per­so tutte le speranze di cambiare. Uscendo da quella comunità ho ancora vissuto un anno tra stra­da e dormitori, fino a quando un giorno, grazie a mia madre che non aveva mai perso la speranza di vedermi cambiare, ho cono­sciuto la Comunità Cenacolo.

Ricordo quando sono andato ai primi colloqui: pensavo che questo posto non avrebbe mai fatto per me. La preghiera, l’a­micizia, il lavoro, non facevano parte della mia vita. Qualcosa però dentro di me mi diceva che dovevo provare. Così, entrando con molte difficoltà, dopo poco tempo ho incominciato a vede­re i primi piccoli cambiamenti. Il mio “angelo custode”, un ra­gazzo molto più giovane di me che all’inizio mi è stato vicino,

mi è rimasto sempre accanto e ho sentito il suo vero bene. Ve­devo un’amicizia disinteressata: l’unico vero interesse era il bene per la mia vita, e questo mi ha dato la forza per andare avanti. Un momento forte di “risurrezio­ne” è stato quando avevo due mesi di cammino: in quel perio­do facevo molta fatica a lavora­re, parlare, pregare e a vedere qualcosa di positivo. I pensieri del mondo di fuori, della droga e tutti i ricordi negativi mi sta­vano “mangiando” dal di den­tro.

Dopo aver parlato con il re­sponsabile della fraternità, mi ha proposto di pregare insieme di notte una novena a San Miche­le Arcangelo per combattere il male che mi chiudeva alla luce. Ricordo che ho fatto molta fatica a portarla avanti e pensavo che non sarebbe servita a niente, ma il fatto di vedere questo fratello con me pregare ogni notte mi ha dato la certezza che per la prima volta qualcuno mi stava vicino e mi voleva bene in modo sem­plice e vero, pregando per me e con me.

Alla fine della novena è stato come tirare un sospiro di sollievo: semplicemente ero più sereno e ciò mi ha permesso di superare quei primi momenti di grande difficoltà, facendomi avvicinare alla preghiera in ma­niera molto concreta, tanto da farmi dire: “Gesù è presente in ogni momento della mia vita”. Ho ancora tanto da cammina­re ma nel mio cuore vivo ogni giorno la risurrezione, la pos­so toccare con mano dentro e intorno a me.

Ringrazio la Comunità per la fiducia che ha in me; questo amore che crede in me mi sta facendo maturare tanti bei desi­deri nel cuore. Ringrazio tanto il Signore e Maria che mi guidano e mi accompagnano per mano ogni giorno.

Christian –  Comunità Cenacolo


     

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specialmente nelle loro difficoltà.
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come il suo e possa aiutarci
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come Dio perdona le nostre.
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e a darti tutto ciò che ci chiedi
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