Testimoni di speranza – Barbara II
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La maternità di Barbara
Il Signore aveva già aperto una strada nel mio cieco egoismo: donare la vita a mio figlio Gabriele, ora ventunenne, è stata la scelta più giusta e importante della mia vita e quella che poi in futuro si sarebbe rivelata la mia salvezza. Durante la gravidanza e per un anno e mezzo dopo la sua nascita ho vissuto in modo pulito e mi sentivo appagata nell’essere mamma; ma poi le ombre del passato sono tornate e così ho ripreso a bere.
Con mio figlio ho fatto tanti sbagli e poco alla volta sono diventata come mio padre: una madre che beveva, assente e autoritaria. Poi è successo un episodio molto grave nella nostra vita, che mi ha procurato tanta sofferenza: in quel momento sentivo il peso del fallimento di tutta la mia vita, in modo particolare come madre. Lì ho sentito tanto la vicinanza di mia sorella Milena, convertita da alcuni anni, che cercava di avvicinarmi a Dio, sapendo che sarebbe stata la mia salvezza.
Mi ha spinto ad andare a Medjugorje insieme a mio figlio e in quel luogo, per la prima volta, ho sentito tanta pace dentro di me. Lì è avvenuta una piccola conversione e da quel momento Maria ha cambiato profondamente le nostre vite. Mio figlio in quei giorni ha deciso, una volta tornati a casa, di vivere un periodo in Comunità perché era un ragazzo tanto arrabbiato e ferito.
Dopo una settimana dalla sua entrata mi venne detto che stava faticando tanto, ma che se fossi entrata anch’io forse questo gli avrebbe dato la forza di rimanere. Non mi è stato facile “mollare tutto”, anche perché ero convinta di non averne bisogno. Decisi di entrare e per tanto tempo ho lottato con la mia rabbia, i miei giudizi e la mia diffidenza… però volevo ricostruire un rapporto con mio figlio.
Sento di ringraziare la Comunità e le persone intorno a me perché hanno avuto tanta maturità e pazienza. Spesso scappavo dal posto di lavoro per rifugiarmi in cappella e lì, il Signore, fin dall’inizio mi dava la luce per capire che in Comunità mi sarei salvata. Davanti alla presenza dell’Eucaristia attingevo forza e poco alla volta la mia rabbia si è trasformata in pace.
Ho incominciato a dare un senso alla mia vita e ad abbracciare la mia storia perdonandomi e perdonando. E stato un cammino di guarigioni e cambiamenti profondi, che ancora continua. Ringrazio Dio per avermi fatto incontrare il Cenacolo. Ora mio figlio, dopo aver respirato e vissuto il bene della Comunità, vive serenamente la sua vita nel mondo, ed io invece sono rimasta qui.
Questa mia scelta nasce dal fatto che sto bene nel vivere una vita semplice e ricca di valori cristiani che mi portano a non essere più un’egoista, ma a gioire quando nel mio piccolo posso essere un sostegno per l’altro. Oggi la mia gioia nasce nel fare bene le piccole cose quotidiane e non nel ricercarla in quelle grandi, come in passato. Oggi la mia vita è vissuta in pienezza perché, nonostante tutte le mie povertà, mi sento accolta ed amata da Dio come figlia.
Barbara
Comunità Cenacolo
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