Testimoni di speranza
Questo articolo è stato già letto1073 volte!
Mi chiamo Maxime, ho ventitré anni e sono contento di poter condividere con voi la mia storia. Sono nato da una madre e un padre non credenti. Quando avevo più o meno due anni i miei genitori si sono separati. Mia madre, che mi aveva partorito all’età di vent’anni, era incinta di mia sorella ma era persa e si drogava. Non aveva studiato e, ritrovandosi da sola con due bambini, era difficile per lei educarci.
Durante i miei primi dieci anni di vita ho visto mio padre solamente due o tre volte, e questo grazie comunque a mia madre, che insisteva con mio padre. Dopo un po’ la situazione in casa diventava sempre più difficile per mia madre e così sono andato a vivere con mio padre, in Martinica. All’inizio tutto sembrava bello perché finalmente potevo conoscerlo e stare con lui, però velocemente la situazione si è capovolta.
Mio padre ha incominciato a bere tanto e mi trascinava con lui nei bar e nelle discoteche; mi trovavo con un padre irresponsabile che pensava prima di tutto a soddisfare i suoi piaceri e poi a suo figlio. In quel periodo mia madre mi scriveva spesso e mio padre controllava le lettere facendo dei commenti negativi.
Un giorno ho ricevuto una lettera in cui mia madre mi parlava del suo incontro con Dio che aveva capovolto la sua esistenza; era felice perché aveva finalmente trovato un senso nella sua vita. Mio padre mi ripeteva che la mamma era impazzita e che Dio non esisteva. Quando ritornai in Francia per le vacanze scolastiche vidi mia madre realmente cambiata: aveva il sorriso sulle labbra e mi faceva dei regali che prima non mi aveva mai fatto.
Non la riconoscevo, mi sentivo più sicuro vicino a lei, e così decisi di non tornare più da mio padre; da quel momento non l’ho mai più rivisto. Col tempo il fatto che mia madre fosse cambiata mi turbava perché non la riconoscevo; mi parlava spesso di Dio e non capivo le sue spiegazioni. Le parole di mio padre mi tornavano in mente e anch’io pensavo che fosse diventata pazza.
Mia madre provava ad educarmi nella fede, trasmettendomi dei buoni valori, ma io non volevo ascoltarla e mi arrabbiavo dicendo che non volevo sapere niente della Chiesa e della fede. A scuola avevo molte difficoltà e facevo stupidaggini per sentirmi guardato e “amato” dagli altri. Alle scuole medie ho incominciato i miei primi incontri con la droga e subito credevo di aver trovato la soluzione ai miei problemi. (continua)
Maxime
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.