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Testimoni di speranza

30 Marzo 2015 | Filed under: Dipendenze
     

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Bertilla

Ciao a tutti, mi chiamo Bertille e sono francese. Da qualche anno vivo nella famiglia del Cena­colo e vorrei condividere con voi la mia Risurrezione. Quando ave­vo sei anni i miei genitori hanno avuto un brutto incidente, mia mamma era in condizioni molto gravi ed è rimasta in coma. Insie­me a mio fratello e a mia sorella più grande vivevo con i nonni e con gli zii; non capivo cosa succe­desse.

Essendo la più piccola non potevo andare a visitare la mam­ma in ospedale, ma non accetta­vo tutto questo e così da quel mo­mento ho cercato di crescere in fretta, di sembrare più grande di quello che fossi, pensando che co­sì avrei potuto fare quello che vo­levo ed essere libera. Successiva­mente sono stata anche separata dai miei fratelli più grandi e il mio senso di abbandono è cresciuto.

Facevo finta di niente e schiaccia­vo la mia rabbia, ma in realtà mi sono sempre più accollata il ma­lessere di mia madre e, pensando che fosse colpa mia, non accetta­vo più me stessa. Pur di credere di essere voluta bene dagli altri fa­cevo di tutto: dovevo essere sem­pre al centro dell’attenzione. A do­dici anni ho incominciato a fuma­re i primi spinelli, mi sono creata un personaggio, amavo la ribellio­ne ed ero attratta da tutto ciò che poteva farmi scappare dalla realtà.

Dipendevo dagli altri e da cosa pensavano di me, racconta­vo bugie e non sapevo più chi ero. Rifiutavo sempre di più la mia famiglia, che già da piccola avreb­be voluto aiutarmi e per questo mi mandava dagli psicologi, fino a giungere in psichiatria, ma senza risultati. Diventavo sempre più di­sperata e sola, quindi anche la do­se di stupefacenti doveva aumen­tare! Però la vita di strada mi atti­rava, mi illudevo che fare “quello che voglio” fosse libertà e in realtà è stata la spinta per scendere sem­pre più in basso.

Ho lasciato la scuola a sedici anni, quando han­no scoperto che facevo uso di eroina e in poco tempo mi sono ritrovata in Comunità, spinta e portata dalla disperazione dei miei genitori. Arrivare a Medju-gorje e sentir parlare di preghiera, di amicizia, di pace, di gioia è sta­to uno shock. Mi ha toccato molto

la fede delle ragazze, che non vedevo sol­tanto in cappella, ma che riconoscevo nei gesti d’amore quoti­diani.

Che conquista aprirmi le prime volte e scoprire il dono dell’amicizia anche nella correzione frater­na! Sono state le pri­me guarigioni, i primi miracoli. La fiducia della Comunità ha ri­costruito la fiducia in me stessa; dopo un po’ di anni ho ricevu­to il grande dono di stare con i bimbi: loro hanno risvegliato in me la voglia di donar­mi, di essere donna nell’amore e nel sacrificio.

Il rap­porto con le loro mamme mi ha fatto capire la grande responsabi­lità dei genitori e mi ha aiutata a perdonare papa e mamma. Ho scoperto la bellezza di vivere le cose semplici e quotidiane, le re­gole, l’ordine… oggi ho bisogno di una vita pulita, la apprezzo e la voglio scegliere, anche perché si sta bene! Adesso gioisco quando faccio una cosa bene, quando co­mincio e finisco un lavoro, quan­do sono semplice ed onesta an­che con i miei limiti… tutto ciò, in­vece di togliermi qualcosa, mi da un di più. Col passare del tempo, ho sentito il bisogno di fermarmi più tempo in Comunità, per ma­turare ed accogliere veramente i valori che Dio ha voluto seminar­mi nel cuore attraverso questa Sua famiglia di gente povera ma ricca!

Mi commuovo al pensiero delle persone che non hanno mai smesso di aiutarmi ad amare e le voglio ringraziare tutte, da Madre Elvira, fino all’ultima sorella entra­ta nella nostra fraternità! Grazie perché oggi il mio desiderio più grande è di essere una donna buona, immersa con la mia vita nella preghiera.

 

Bertille

Comunità Cenacolo


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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