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Testimoni di Risurrezione – Leonardo

22 Settembre 2014 | Filed under: Dipendenze
     

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Leonardo

II mio nome è Leonardo e sono contento di poter te­stimoniare la mia vita passata e presente, soprattutto la mia rina­scita. Provengo da una famiglia cristiana dove sono sempre pre­valsi i valori della vita e la fede in Dio. Sono il terzo di cinque fi­gli, mio padre e mia madre han­no fatto sempre di tutto per non farci mancare niente, ma sin da ragazzo vivevo tante insicurezze e gelosie, cercando sempre di essere qualcosa in più degli altri.

Nascondevo la mia identità nel farmi vedere come un ragazzo educato, disponibile in tutto e per tutti. Cercavo la considerazione degli altri, volevo essere impor­tante. Quando avevo circa dieci anni ho cominciato a ribellarmi, volevo crescere in fretta per di­ventare presto qualcuno, e così le brutte compagnie mi hanno portato piano piano a conoscere il male.

Prima l’alcool, poi i primi spinelli, quindi le droghe pesan­ti e infine vendere la morte: ero come un vortice di male che mi trascinava sempre più in basso obbligandomi a vivere sempre più quel male di cui ero diventato schiavo e io in quel tempo non mi rendevo conto di quello che stavo facendo. Ero accecato dal bisogno di soldi e dalla falsa feli­cità, che mi hanno portato sem­pre di più a toccare il fondo e a rimanere da solo.

Anche gli amici più cari mi abbandonarono, per­ché il mio orgoglio non si abbas­sava a chiedere umilmente aiuto mai, neanche alla mia famiglia, alla quale per tantissimi anni ave­vo tenuto nascosta la mia dipen­denza dalla droga. Grazie all’aiuto di un’amica en­trai in una comunità indicatami dai servizi medici, dove feci un cammino di circa tre anni. Pen­savo di aver risolto il problema, ma di nuovo le compagnie sba­gliate mi riportarono nel male.

Corsi subito ai ripari; non volevo più soffrire come prima, ma so­prattutto non volevo più far sof­frire la mia famiglia, che in tutti gli anni vissuti nel male aveva sofferto tanto per me. La perdi­ta di mio fratello Antonio mi fe­ce aprire gli occhi: promisi a me stesso, ma soprattutto a lui che era salito al cielo, di non drogar­mi più. Da allora non toccai più la droga, ma dentro di me cre­sceva il vuoto, mi sentivo solo, lontano dalle amicizie “di como­do”, e così cominciai a bere sino ad arrivare al punto di volerla far finita.

Toccai per l’ennesima volta il fondo e così chiesi nuo­vamente aiuto alla mia famiglia. Mi fecero conoscere una mam­ma che aiutava le persone come me, e quando mi vide mi disse: «Andrà tutto bene, fidati di me». Così feci i primi colloqui e co­nobbi la realtà della Comunità Cenacolo. Subito sentii l’abbrac­cio caloroso di tutti, ma soprat­tutto vidi la luce e la speranza: era la strada giusta da percorre­re.

Ringrazio il buon Dio che ha avuto pazienza con me in tutti questi anni vissuti nel male, rido­nandomi la speranza di ritrovare la gioia di vivere. Pian piano nel cammino ho ricominciato a pre­gare, a conoscere Gesù sempre di più, ad aprirgli il cuore per guarire le mie ferite e le mie pau­re. Ogni giorno vissuto in Comu­nità è per me una grande benedi­zione.

Vivendo una vita sincera e autentica, sono rinati in me tanti bei desideri puliti, veri e sempli­ci. Dopo diversi anni di cammino ho chiesto di poter trascorrere un tempo di servizio e volontariato nelle missioni. Era un desiderio che portavo nel cuore: volevo donare un tempo della mia vita agli altri. Ancora oggi porto den­tro tante belle cose che i bambi­ni della missione del Messico mi hanno fatto scoprire. Il tempo missionario mi ha dato la possibilità di conoscermi meglio, di riscoprire la mia capacità di donarmi; allo stesso tempo mi ha mostrato le mie povertà e la necessi­tà di dover costruire un rapporto quoti­diano con Dio per essere costante nel bene. Tutto quel­lo che ho vissuto in missione è oggi per me un grande tesoro.

Tornato dal­la missione, con la morte di mia madre mi sembrò che tutto mi crollasse nuova­mente addosso: fu un colpo duro, che non riuscii subito ad affrontare nella fede e nella preghiera. Ma grazie ai nostri sacerdoti e a tutta la Comunità, ho im­parato ad abbrac­ciare quella croce, ad accoglierla e ac­cettarla. Ci è voluto un po’ di tempo, ma sento che ho ripreso a cammina­re nella direzione giusta.

Più di una volta ho vissuto delle diffi­coltà nel cammino, dei momenti di lotta inferiore, però la miseri­cordia di Dio e l’aiuto dei fratelli mi ha dato sempre la possibilità di rialzarmi e ricominciare. Voglio ringraziare Madre Elvira e tutta la Comunità per avermi ridonato la vita e la speranza di essere un uomo nuovo.

Un grazie grande anche alla mia famiglia e a tutte le persone che hanno sofferto per me e che non mi hanno mai abbandonato. Grazie a Te, Signore Gesù, per tutto quello che hai operato in me, ridonandomi luce e speran­za. Grazie per la tua misericor­dia: aiutami a diventare sempre più buono e disponibile ver­so il prossimo, e ad essere una persona umile e vera

Leonardo

Comunità Cenacolo


     

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Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
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l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
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rimani sempre con noi,
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AMEN

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