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Testimoni di resurrezione

19 Maggio 2014 | Filed under: Dipendenze
     

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Paolo Resurrezione

Sono Paolo, vengo dalla provincia di Biella e dopo una vita di delusioni, sofferenze e fallimenti, all’età di trentotto anni sono finalmente entrato in Comu­nità, dove grazie a Dio ho riassa­porato il vero valore della vita. Provengo da una famiglia cristia­na, soprattutto mia mamma mi ha fatto conoscere la strada della fede. Della mia infanzia ricordo che a cinque anni facevo il chieri­chetto e frequentavo le scuole dai salesiani, sia medie che superiori.

Ma la cosa che mi ha segnato fin dall’inizio è stato il non avere un rapporto con mio papa. Mi ha sempre voluto bene e ha sempre lavorato per il bene della fami­glia, ma la differenza di carattere non mi ha mai permesso di par­lare con lui delle mie difficoltà, sentendomi tante volte messo da parte.

Finite le scuole, ho comin­ciato ad uscire con la prima com­pagnia di amici: c’erano ragazzi molto più grandi di me che ave­vano i miei stessi problemi e con loro mi sono sentito da subito ca­pito e voluto bene. Erano diven­tati la mia famiglia. Ho conosciu­to la droga, che mi illudeva di es­sere forte e di affrontare qualsiasi situazione.

Ben presto però non ero più padrone della mia vita e il vuoto che c’era dentro di me aumentava. Col passare del tem­po ho conosciuto una ragazza che mi ha voluto tanto bene e ha cercato sin da subito di aiutarmi, ma non sono mai riuscito a par­larle delle mie sofferenze fino in fondo. E poi c’era la droga, e quando c’era la droga tutto passava in secondo piano, la­sciando il primo posto alla men­zogna.

Mi sono sposato e dal no­stro matrimonio è nata nostra fi­glia Erika: oggi penso sempre che, in pieno inferno, Gesù mi ha donato un angolo di paradiso. Grazie all’amore della mia fami­glia sono poi riuscito ad uscire dalla droga, mi sono buttato nel lavoro, riuscendo a costruire una casa. Ma la tristezza era sempre dentro di me e, nel frattempo, è subentrato l’alcool.

Dopo circa sette anni sono ricaduto nella droga. Un bel giorno mia moglie mi ha detto: «Basta!». Non anda­vo più a lavorare e non riuscivo a parlare con nessuno di quello che mi capitava: ero solo e disperato. Un giorno una cara cugina suora, che era appena ritornata dal Fe­stival dei giovani a Medjugorje, ha ascoltato la mia disperazione e mi ha proposto la Comunità Cenacolo. Le dissi di sì ma in re­altà non volevo entrare.

Alla fine, però, non avevo niente da per­dere e così ho provato. In Comunità ho sentito subito un’aria di famiglia: tutti i ragazzi mi parlavano come se fossi stato da sempre con loro. Mi sono sen­tito anche qui capito e voluto be­ne, ma a differenza di tanti anni prima non c’era la droga: c’era qualcosa di bello che ancora non capivo. All’inizio del cammino fa­ticavo con il mio “angelo custo­de”, il ragazzo che mi aiutava, perché costantemente mi faceva vedere il mio egoismo e le mie la­mentele; mi diceva la verità.

Ma dall’altra parte stavo bene con lui perché mi sentivo voluto bene: quando non volevo mangiare lui mi aiutava, aveva verso di me tutte le attenzioni di un padre e il suo esempio mi ha fatto ricono­scere tante mie povertà. Ricordo che quando sono entrato in Comunità non credevo in Dio, anzi ero arrabbiato con Lui, ma vedendo l’esempio dei ragazzi più vecchi ho iniziato a pregare mettendomi in ginocchio e a ve­dere così la parte bella, pulita e vera della vita.

Conoscendo Gesù tutto è cam­biato: dove c’erano giudizi e sen­timenti negativi verso gli altri è nata l’amicizia vera; mentre pri­ma mi sembrava che tutto mi fos­se dovuto, ho iniziato a ringrazia­re perché qui tutto mi è donato; se nel passato ho pensato solo e sempre a me stesso, oggi ringra­zio perché ho scoperto quant’è bello donare la vita ai fratelli; mentre prima avevo sempre ra­gione io, oggi sperimento che è bello sentirmi correggere! Nel passato avevo molte paure, pro­grammavo ogni istante del mio futuro; oggi vivo la bellezza di non sapere cosa farò tra dieci mi­nuti: è tutto una sorpresa! Ho passato una vita d’inferno na­scondendomi nella menzogna

 

per paura di parlare della mia tri­stezza e disperazione, ed oggi è stato bello aver avuto il coraggio di guardare in faccia mia figlia e averle raccontato tutta la mia vi­ta, dicendole semplicemente la verità e chiedendole perdono. Siamo stati mezz’ora abbracciati forte forte a piangere come dei bambini… e quante altre cose so­no cambiate da quando sono en­trato in Comunità!

Tutto questo è accaduto perché ho incontrato Gesù. Grazie, Ge­sù, perché mi hai donato tanti amici, grazie per il dono di mio papa e mia mamma, grazie per­ché oggi posso parlare con loro. Grazie per il pezzo di paradiso che è mia figlia, grazie per tutte le persone che hai messo lungo la mia strada, perché tutte mi hanno aiutato, specialmente la mia ex­moglie. Grazie a questa Comuni­tà che mi ha fatto passare… dalle tenebre alla Luce.

Paolo

Comunità Cenacolo


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
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S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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