Testimoni di Geova – Lezione LII
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Generato prima di ogni creatura (Col. 1, 15)
La meravigliosa dottrina della eternità del Cristo preumano contenuta esplicitamente in san Giovanni si trova anche in san Paolo. Prendiamo in esame un testo della Lettera ai Colossesi, di cui i tdG fanno un pessimo uso.
Scrisse san Paolo del Cristo preumano:
“Egli è l’immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili… Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui” (Colossesi 1, 15-17).
Osservazioni:
1 – Notate anzitutto come san Paolo afferma chiaramente che il Cristo è prima di tutte le cose (verso 17). Il Verbo preesiste a tutte le creature, visibili e invisibili, celesti e terrestri. Egli va collocato al di là di tutta la creazione, vale a dire al di là del tempo, ossia nell’eternità. Il Cristo pneumano è sempre esistito. Egli è eterno.
2 – In secondo luogo san Paolo attribuisce al Cristo preumano la creazione di tutte le cose, ripetendo con insistenza che tutte le cose sono state create per mezzo di Lui (versi 16 e 17).
Il Cristo preumano ha dato l’esistenza a tutte le creature indistintamente. Non vi è creatura che non abbia ricevuto da Lui la sua esistenza. Egli non è una creatura perché non poteva dare l’esistenza a se stesso. Egli è il Creatore di tutte le creature spirituali e celesti. Egli è l’Eterno.
Generare non è creare
L’errore:
Per oscurare tanta chiarezza i tdG ricorrono all’equivoco. La Bibbia dice che il Cristo preumano è stato generato. Ma – spiegano i geovisti – generare significa creare. Dunque il Cristo preumano è stato creato .
La verità:
In nessuna parte della Bibbia è detto che il Figlio di Dio sia stato creato. La Bibbia parla solo e sempre di generazione: “Generato prima di ogni creatura” (Colossesi 1, 15). “Tu sei mio Figlio- oggi ti ho generato” (Ebrei 1, 5).
Il significato proprio di generare, in tutte le lingue’ è radicalmente diverso da quello di creare. Creare vuol dire fare dal nulla: “In principio Dio creò il cielo e la terra” (Genesi 1, 1). Prima non esisteva né cielo né terra, né cose visibili né cose invisibili. Esisteva solo Dio Uno e Trino. Dio ha fatto tutte le cose dal nulla: le ha create. In virtù della sua onnipotenza chiamò all’esistenza ciò che non esisteva (cfr. 2 Maccabei 2, 28; Salmo 8, 2-5; Isaia 37, 16).
Generare, al contrario, vuol dire comunicare ad altri qualcosa che già esiste, trasmettere la propria vita. 1 genitori non creano i figli. Trasmettono loro la vita, che essi stessi hanno ricevuto. Tutti gli uomini erano in qualche modo nel primo uomo: “Dio creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini” (Atti 17, 26).
Un linguaggio che offende
Tutti gli uomini di senno accettano la distinzione tra creare e generare. Solo i tdG insistono sul loro equivoco e dicono.- Se generare non significa creare, deve significare necessariamente procreare mediante l’unione dei sessi.
Hanno scritto:
“Ebbene, c’era dunque qualche persona di sesso femminile in cielo da cui Geova Dio generasse il suo unigenito Figlio? ‘.. Inoltre, perché generò, non dobbiamo immaginare che Dio abbia un seno come una persona di sesso femminile. Dio non è femmina”.
Rispondiamo:
a) La Sacra Scrittura è completamente aliena da tali volgarità. In nessuna pagina della Bibbia vi è, la benché minima insinuazione di attività sessuale di Dio. Mai i veri cristiani hanno neppure lontanamente immaginato simili cose. Solo i tdG vi possono pensare come facevano e fanno i pagani con le loro divinità.
b) Tuttavia la Bibbia parla di generazione (mai di creazione) dei Figlio (cfr. Ebrei 1, 5; Colossesi 1, 15). Qual è il significato di questa generazione? .
Notate anzitutto che generare non significa unicamente accoppiamento di sessi come insinuano i tdG. Noi usiamo spesso la parola generare senza riferimento al sesso. Diciamo, per esempio, che un corpo incandescente genera luce e calore; che un motore genera moto; che la mente genera il pensiero ecc.
Seguendo tale comune linguaggio, l’autore sacro, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, volle farci capire in qualche modo come il Figlio sia della stessa sostanza o natura del Padre benché da Lui distinto come Persona. Il verbo generare si presta a indicare tale cosa. Infatti il generato (il figlio) ha la stessa natura del generante (il padre), e insieme se ne distingue come persona. Né d’altra parte si può dire che il figlio sia creato dal padre. Generare non significa creare.
c) L’ultimo esempio sopra indicato – quello del pensiero generato dalla mente – ci aiuta me- glio a capire il linguaggio biblico. La mente, ossia la nostra natura pensante, genera qualcosa che è parte di noi stessi, ossia il nostro pensiero. Eppure in qualche modo se ne distingue e si manifesta come parola.
Questa analogia o modo di esprimersi per rassomiglianza tra due cose non è fantasiosa. Ha una base biblica. La Bibbia infatti chiama il Figlio Logos (cfr. Giovanni 1, 1), ossia Pensiero o Sapienza o Parola (Verbo) di Dio. Il Cristo-Logos è il pensiero o Sapienza dell’Unico Dio, ossia l’@Unico Dio, che si è manifestato al mondo prendendo dimora in Gesù di Nazareth. Il Padre è in Lui e Lui nel Padre (cfr. Giovanni 14, 10). Non soltanto opera per mezzo di Lui. Ma è in Lui, e conseguentemente parla e opera per mezzo di Lui.
Padre Nicola Tornese s.j
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