Testimoni di Geova – Lezione 105
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Un’autorevole testimonianza
Scrive l’Encyclopaedia Britannica:
“Il giorno esatto della nascita di Cristo non è stato mai determinato in maniera soddisfacente. Ma quando i Padri della Chiesa scelsero una data per celebrare tale evento, saggiamente (wisely) scelsero il giorno dei solstizio d’inverno, perché tale giorno era molto radicato nelle menti del popolo come una delle grandi feste.
Quando i missionari furono mandati da Roma fino alle più lontane province del nord, Papa Gregorio I diede loro istruzioni come queste: ” Distruggete gli idoli, ma preservate i templi. Siano questi purificati e consacrati, erigendovi altari in modo che il popolo possa conoscere e adorare il vero Dio. E là dove i pagani erano abituati a sacrificare animali ai demòni, siano celebrate in cambio feste religiose in adorazione del vero Dio. Mediante queste festività il popolo possa più facilmente ottenere gioie spirituali …
Per parecchi secoli il Natale fu soltanto una festa religiosa. Ma a misura che il cristianesimo si diffuse in terre pagane, molte usanze collegate col solstizio invernale furono assorbite da quelle cristiane, grazie alle direttive lungimiranti di Gregorio Magno.
In questo modo il Natale prese l’aspetto d’una festa religiosa e sociale. Non poche abitudini come quella di accendere luci e fuochi, di usare fiori e decorazione, di scambiarsi doni, di pregare e di cantare con accompagnamento di musica ecc. influenzarono la festa cristiana del Natale, senza nulla conservare del loro originario paganesimo”.
Il caso dei Cardinale Newman
Una valida conferma a questa autorevole testimonianza è data dal caso Newman, di cui i tdG fanno una settaria strumentalizzazione di assai bassa lega.
1 – L’errore. Un testimone di Geova, ripetendo meccanicamente ciò che intorno al grande Newman ha potuto leggere nei libri della setta, ci ha scritto:
“Il Cardinale Newman nella sua opera “Lo sviluppo della dottrina cristiana”, pagina 359, dice: ‘I templi, l’incenso, le lampade, le candele, le offerte votive, le feste, le immagini ecc. sono tutte cose di origine pagana’. I fatti dimostrano al di là d’ogni dubbio che la cristianità invece di cristianizzare i pagani durante i secoli, si è fatta paganizzare da loro, assorbendo tutte queste inutili tradizioni ed usanze non cristiane”.
2 – La verità, Giovanni Enrico Newman nacque a Londra da famiglia protestante il 22 febbraio 1801. D’intelligenza non comune seguì gIi studi e la carriera ecclesiastica nella Chiesa Anglicana e, appena ordinato sacerdote in quella Chiesa, dedicò il suo tempo e le sue energie alla formazione intellettuale e morale di numerosi giovani universitari ad Oxford, rinomato centro di cultura in Inghilterra e nel mondo.
Allo stesso tempo il Newman mediante ampi ed approfonditi studi sulla storia del cristianesimo, specialmente dei primi secoli, arrivò alla conclusione che solo nella Chiesa Cattolica si è conservato il messaggio evangelico nella sua integrità e genuinità.
Coscienzioso e retto, amante solo della verità, il Newman trasse la logica conseguenza delle sue ricerche. Egli ritrattò tutto ciò che aveva scritto contro il cattolicesimo e, abbandonando una posizione brillante chiese ed ottenne di essere accolto nella Chiesa Cattolica, Ciò avvenne il 9 ottobre 1845, quando il Newman aveva 44 anni d’età.
Molti suoi colleghi e discepoli seguirono il suo esempio.
Il fenomeno è conosciuto come Movimento di Oxford, che segnò una rinascita straordinaria della Chiesa Cattolica in Inghilterra.
Nei mesi che precedettero il suo ingresso nella Chiesa Cattolica, il Newman scrisse il libro “Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana”. Questo studio maturò definitivamente la sua conversione.
In questa rinomata opera il Newman scagiona la Chiesa Cattolica dall’accusa di aver corrotto il Vangelo con elementi pagani, e dimostra come alcune usanze esistenti fuori del cristianesimo e adottate dalla Chiesa Cattolica ( feste, processioni, immagini ecc. ) sono legittimi sviluppi del messaggio evangelico – del granello di senape che diventa albero (Matteo 13, 31-32)
senza per nulla scalfire i principi fondamentali e immutabili dei vero cristianesimo.
Giovanni Enrico Newman fu un fervente cattolico fino alla morte (il agosto 1890). Lavorò indefessamente perché l’autentico messaggio di Cristo, preservato e annunciato solo nella Chiesa Cattolica, arrivasse alla mente e al cuore dei suoi connazionali. Il suo lavoro non fu senza frutti. La Chiesa Cattolica in Inghilterra conta oggi quattro milioni di seguaci.
3 – Strumentalizzazione. I tdG, almeno la intellighenzia della setta, conoscono certamente la vera storia del cardinale Newman, ma strumentalizzano questa grande figura di cattolico tacendo gran parte della verità, sempre a danno di gente ignorante.
I capi della setta geovista fanno sapere che Newman avrebbe dimostrato che la Chiesa Cattolica avrebbe tradito il Vangelo, introducendo nel cristianesimo molte usanze pagane. Ma si guardano bene dal dire che fu proprio a motivo delle sue ricerche sulla origine e la natura di queste usanze che il Newman maturò la sua conversione al cattolicesimo.
In realtà, la storia del cardinale Newman dice tutto l’opposto di ciò che dicono scrivono i tdG a scopi prettamente settari.
La strumentalizzazione che nella propaganda geovista vien fatta del nome e del prestigio di Newman è un tipico esempio della malafede dei capi della setta e della grande ignoranza della base. Eppure i tdG si vantano di adorare Dio in spirito e verità!
Sofismi geovisti
Sofisma è un ragionamento apparentemente logico, ma in realtà falso e capzioso (Zingarelli). Di sofismi se ne trovano molti nei libri e nelle riviste dei tdG. Ora noi prendiamo in esame solo alcuni riguardanti il Natale.
1 – Dicono:
Bisogna onorare Gesù Cristo come Re costituito da Dio, non come un bambino, in una mangiatoia. Infatti è detto: “Chi non onora il Figlio non onora il Padre che l’ha mandato” (Giovanni 5, 23).
Si risponde:
a – Citiamo anzitutto il testo intero di Giovanni a cui i tdG fanno riferimento. “Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così il Figlio dà la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato” (Giovanni 5, 21-23).
Gesù qui chiaramente afferma la sua uguaglianza con Dio (il Padre) sia come fonte di vita sia come giudice universale. In virtù di questa uguaglianza il Figlio deve essere onorato, ossia adorato, com’è onorato, ossia adorato Dio (il Padre).
L’onore dunque, ossia l’adorazione dovuta a Gesù Cristo anche come uomo è basata sulla sua Figliolanza, ossia uguaglianza divina.
Ora Gesù Cristo, il Verbo fatto uomo (Giovanni 1, 14) è Figlio di Dio, ossia l’Emmanuele (Dio-con-noí), fin dalla sua nascita. Egli perciò deve essere onorato ossia adorato anche come bambino in una mangiatoia.
Nel battesimo (Matteo 3, 17; Marco 1, 11; Luca 3, 22) Gesù è pubblicamente dichiarato, non costituito Figlio di Dio. Egli lo era già. Tanto è vero che molto tempo prima, in presenza di Giuseppe e di Maria, egli aveva affermato di avere Dio per Padre (Luca 2, 49-50).
b – A Gesù Cristo, appunto perché Figlie di Dio fin dalla sua nascita, appartiene anche la regalità fin dalla sua nascita. li Bambino nella mangiatoia è già rivestito di maestà regale. Nel corso della sua vita questa maestà sarà rivelata, ma già è presente in lui bambino (Luca 1, 31-35).
In effetti, i Magi chiedono del Re dei Giudei che è nato (Matteo 2, 2). E i sommi sacerdoti e gli scribi convocati da Erode confermano l’appellativo con la prova della Scrittura (Matteo 2, 3-6; Michea 5, 1).
Inoltre, essendo il Bambino il germoglio della Casa di David (Isaia 11, 1), la regalità gli appartiene fin dalla nascita (Luca 1, 31). Isaia aveva detto: “Sulle sue spalle è il segno della sovranità” (Isaia 9, 5). E davanti a Pilato egli afferma di essere Re (Giovanni 18, 37) prima ancora di manifestarsi nella gloria della Risurrezione e di dire: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Matteo 28, 18).
c – Deve dirsi dunque conforme alla Bibbia l’adorazione che i veri cristiani tributano al Bambino nella mangiatoia. Quel Bambino è l’Unigenito Dio (Giovanni 1, 18), il Re dei re (Apocalisse 17, 14), figlio e Signore di David (Matteo 22, 41-46). Colui al quale “Ogni autorità è stata data in cielo e in terra” (Matteo 28, 18) ecc.
Ai tdG non piace onorare Gesù Cristo come Bambino. Essi preferiscono accaparrarsi un Cristo guerriero, vendicativo, che agli ordini di Geova, deve annientare in un bagno di sangue tutti i non geovisti e installare i membri della setta in quello che i tdG chiamano “li mostro (cioè il loro) prossimo dominio mondiale”.
2 – Dicono. Il 25 dicembre non poté essere la data della nascita di Gesù. La Bibbia mostra che in quel tempo i pastori erano ancora nei campi di notte. Essi non potevano essere lì in quella fredda, piovosa stagione invernale.
Si risponde:
a – Né la Bibbia e tanto meno la Chiesa Cattolica dicono che il 25 dicembre sia la data della nascita di Gesù. Questo lo insinuano i tdG. La festa del Natale non è l’anniversario d’una data, che nessuno conosce, ma il ricordo e la celebrazione del più grande evento della storia. Questo evento è un fatto storico attestato dalla Bibbia, Antico e Nuovo Testamento. Dio non ha voluto farci conoscere la data. Egli vuole che la nostra attenzione sia concentrata sull’evento non sulla data.
b – Per quanto riguarda il 25 dicembre, essa è una data probabile come altre date proposte. Ma è sempre un elemento secondario. Comunque “la circostanza che nella notte in cui nacque Gesù c’erano attorno a Beth-lehem pastori che vegliavano all’aperto per custodire greggi (Luca 2, 8) non dimostra che allora fosse una stagione mite, primaverile, come talvolta si è concluso: risulta infatti che, specialmente nella Palestina meridionale, ove è Beth-lehem vi erano greggi, che rimanevano all’aperto anche nelle notti invernali senza alcun inconveniente”.
3 – Dicono: Il Natale è una festa pagana parzialmente cristianizzata. Essa fu stabilita quando si affievolì la speranza dell’imminente ritorno di Cristo.
Si risponde:
a – Chi pensa al “dio sole” a Natale? Solo i testimoni di Geova. Lasciamoli pensare! In quanto ai veri cristiani, a Natale hanno sempre avuto in mente il Nato Salvatore del mondo, Gesù Cristo. Hanno abbandonato e distrutto gli idoli per rivolgere tutta la loro attenzione e il loro cuore all’Unico vero Dio, apparso in forma umana (Giovanni 1, 14; Filippesi 2, 6-9).
Se alcune usanze esteriori sono state preservate, questo non fu a discapito della vera adorazione. Esse sono piuttosto espressioni legittime del cuore umano di ieri e di sempre, motivate ora dalla nascita del Salvatore.
Come mai i tdG non si fanno scrupolo di continuare a chiamare i giorni della settimana con nomi pagani? In effetti, martedì significa giorno di Marte, mercoledì, giorno di Mercurio e così via. E’ evidente che invece di cristianizzare il paganesimo, i tdG hanno incorporato nella loro vita usanze nettamente pagane! Né sentono il minimo scrupolo di tenere le loro assemblee in quegli stessi locali dove pure si riuniscono a pregare i seguaci della falsa religione, gli appartenenti a Babilonia la Grande!
b – La festa cristiana del Natale non ha per nulla affievolito la speranza del ritorno di Cristo. Essa piuttosto ha servito e serve a preparare gli uomini all’incontro con Cristo. In effetti, a Natale la ‘Chiesa annuncia Cristo a tutti gli uomini di buona volontà preparando così l’avvento del suo Regno (Atti 1, 8).
Prega la Chiesa: “Al suo primo avvento nella umiltà della nostra natura umana Egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Quando verrà di nuovo nello splendore della sua gloria, potremo alla fine ottenere, in pienezza di luce, i beni promessi che ora. osiamo sperare vigilanti nell’attesa”
I tdG, ignorando le bellezze bibliche del Natale, preferiscono insistere sulla prossima vendetta dell’amorevole Geova. Malgrado le ripetute smentite delle loro false profezie (fin dal 1878), essi continuano a far guardare in alto, verso il cielo, la gente credula e avida d’una terra promessa dove scorre latte e miele. E mentre la gente guarda in alto in attesa di beni futuri, le sue tasche si alleggeriscono inavvertitamente dei beni presenti a tutto vantaggio della setta:
4 – Dicono: Alcuni, in base all’assioma che l’albero si conosce dai frutti, nutrono sospetti sulla santità del Natale. Deplorano molto il fatto che questo periodo è sfruttato a fini commerciali.
Si risponde:
a – Chiunque abbia un minimo di equilibrio mentale capisce subito che l’abuso non distrugge la bontà d’una cosa. Che alcuni senza scrupoli e senza religiosità approfittino del Natale a scopi commerciali non distrugge il fatto che motti a Natale riacquistano la pace con Dio e con gli uomini.
b – Ma cosa succede nei convegni regionali, nazionali e internazionali dei tdG? Forse che non è ammassata un’enorme quantità di beni di consumo in luoghi dove si suppone debba parlarsi solo di Bibbia? Forse che alcuni non aspettano con ansia questi convegni a scopi commerciali ?
Vi è tuttavia una differenza. Mentre a Natale sono solo alcuni privati ad approfittare a scopo commerciale, nel caso dei convegni geovisti è la società dei tdG a ricavare tutto l’utile, mediante il controllo di ogni cosa e con un’accurata pulizia dello sporco danaro degli acquirenti.
c – In quanto all’assioma che l’albero si conosce dai frutti siamo anche informati nientemeno proprio dai tdG che in casa geovista “non tutto è oro quel che luce”. “I testimoni di Geova a volte sono attirati da tesori materiali (…). Paolo avvertì: ” L’amore del danaro è la radice di ogni sorta di cose dannose (…). Purtroppo, il materialismo ha a volte la meglio tra alcuni testimoni di Geova, oscurandone la vista…”. E questo non solo a Natale….
5 – Dicono: I “re magi” non rappresentano il cristianesimo, ma il paganesimo. Scopriamo pure che essi furono involontari esecutori di un complotto di Satana per uccidere Gesù.
Si risponde:
a – Dire che i Magi rappresentano il paganesimo, non il cristianesimo, è un grosso abbaglio. Infatti al tempo dei Magi nessuno poteva rappresentare il cristianesimo perché il cristianesimo ancora non esisteva. I Magi adempivano la profezia messianica di Isaia: “Uno stuolo di cammelli ti invaderà (Gerusalemme), dromedari di Madian di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro ed incenso…” (Isaia 60, 6). I Magi rappresentano le primizie dei pagani, che in seguito formeranno il nuovo Israele (cf. Galati 6, 16; Efesini 3, 1-11).
b – Se la loro venuta fu causa involontaria d’un complotto di satana, non per questo non deve dirsi una opera divina. Infatti, tutte le opere di Dio hanno i contrassegno della persecuzione. Gesù fu perseguitato e ucciso per quanto fece e disse. Forse non doveva né parlare né operare per non dare occasione a satana di farlo crocifiggere ?. La stessa cosa si dica di san Pietro, di san Paolo, di tutti gli apostoli di Cristo, dei martiri di ogni, tempo… Quanta superficialità nell’uso che i tdG fanno della Bibbia!
Notate pure che Gesù, divenuto grande, non scaccerà i pagani, ma ne loderà la fede e farà anche miracoli in loro favore (Matteo 8, 5-8).
c – I Magi offrirono doni (Matteo 2, 11). Questo gesto, a parere dei tdG, sarebbe un gesto pagano come pagana dovrebbe dirsi l’usanza di offrire doni.
La verità è ben diversa: L’offerta dei doni è conforme alla profezia messianica di Isaia già ricordata (Isaia 60, 6). Inoltre: come mai Giuseppe e Maria accettarono i doni dei Magi? Come mai il Bambino Gesù permise quel gesto abominevole a dei presuntuosi pagani, che portavano il paganesimo in casa sua?
Quante incongruenze nella propaganda geovista!
Padre Nicola Tornese s.j.
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