Svegliamoci, è Pasqua!
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La Pasqua di morte e resurrezione di Gesù, ci chiama a difendere e a promuovere la vita e la gioia di ogni uomo.Pasqua è dire a tutti che: “Il Calvario è solo “un parcheggio” e la Croce è su quel monte in “collocazione provvisoria”: “Nel Duomo vecchio di Molfetta c’è un grande Crocifisso di terracotta. L’ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete della sagrestia, e vi ha apposto un cartoncino con la scritta: “collocazione provvisoria”.
La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il Crocifisso di lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito. Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la Croce. La mia, la tua Croce, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora!
Pasqua è dire a tutti che lì dove una persona: uomo, donna, embrione, piccolo, ragazzo, giovane, adulto, anziano, di qualunque colore è la sua pelle, cultura, religione, appartenenza, è umiliato, calpestato, oppresso, dove la persona soffre, è abbandonata, lì è Gesù in Croce che silenziosamente continua a patire. Se la nostra vita è unita a quella di Gesù non possiamo fare Pasqua senza amare gli uomini come lui li ha amati.
Come dimenticare le opere misericordia: “Avevo fame, sete, ero forestiero, nudo, malato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. (Mt 25,35-36) Pasqua è dire a tutti che la morte è stata sconfitta e ogni persona può conoscere il segreto della felicità nei segni di Cristo Risorto: “Le mani bucate e i piedi forati, segni che manifestano l’amore, il segreto della gioia.
“Coraggio, gente! La Pasqua ci dice che la nostra storia ha un senso e non è un masso di inutili sussulti. Che quelli che stiamo percorrendo non sono sentieri ininterrotti. Che la nostra esistenza personale non è sospesa nel vuoto né consiste in uno spettacolo senza rete. Precipitiamo in Dio. In lui viviamo, ci moviamo ed esistiamo. Coraggio, gente! La Pasqua vi prosciughi i ristagni di disperazione sedimenti nel cuore. E, insieme al coraggio di esistere, vi ridia la voglia di camminare”.
Don Tiziano Soldavini
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