Studenti italiani campioni di ansia e di internet, ma abbastanza felici della scuola
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Italiani soddisfatti, ma ansiosi. Gli studenti italiani sono poco sotto la media Ocse per quanto riguarda il grado di soddisfazione della loro vita, con un livello di 6,9 (in una scala da 0 a 10) rispetto a una media di 7,3. Nello specifico le scuole in cui gli studenti si ritengono più soddisfatti sono caratterizzate da un clima di disciplina e da un forte sostegno dei docenti nel processo di apprendimento di ciascun ragazzo.
In linea con la media Ocse anche il sentimento di appartenenza, anche se gli studenti con un background di immigrazione registrano una media più bassa rispetto agli altri Paesi Ocse. Ma quello che caratterizza gli studenti italiani è un livello di ansia decisamente più elevato degli altri Paesi: il 56% diventa nervoso quando si prepara a un test (media Ocse: 37%) e il 70% entra in forte ansia di fronte a un test, anche se preparato (56%). «L’ansia scolastica è uno dei maggiori fattori associati a una scarsa soddisfazione con la vita», precisa il rapporto aggiungendo che in Italia «l’ansia scolastica è più frequente nelle scuole in cui si studia per più di 50 ore a settimana, sia a scuola che fuori. Il dato conferma quindi che il tempo passato sui libri non necessariamente è proporzionale all’apprendimento: al contrario, più sono le ore di studio più si rischia una caduta di motivazione. Quello che è invece cruciale è la qualità dello studio, come più volte sottolienato dall’Ocse.
Consumatori estremi di internet. Quasi un quarto dei quindicenni italiani (il 23%) usa internet per oltre sei ore al giorno, fuori dalla scuola, in un normale giorno della settimana, «e sono quindi ritenuti consumatori estremi di internet». Quasi la metà (il 47%) dice di «sentirsi proprio male se non c’è una connesione a internet». Questo non depone in maniera positiva per la carriera scolastica degli studenti: «I consumatori estremi di internet hanno tendenzialmente peggiori risultati a scuola, maggiori probabilità di saltare scuola o arrivare in ritardo, e minori probabilità di conseguire una laurea o un diploma universitario».
CUFRAD
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