Storia di una vocazione
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UN PENSIERO AL GIORNO CON DON GIÒ (1975- 2004)
Dal diario: “Io sono un sogno di Dio”
Signore, parlami!
Mi sto lasciando andare… devo reagire!
E sì che io credevo di star facendo un certo cammino…
Invece adesso mi sembra di regredire…
Non sento più l’esperienza di Francesco così vicino come in altri tempi.
La mia preghiera e il mio incontro con Dio si stanno rilassando.
Ho proprio bisogno di questi esercizi spirituali. PARLAMI!
Commento di don Arturo Bellini
La preghiera è l’indicatore della nostra vita spirituale, una sorta di cartina tornasole. La preghiera impegna a ordinare la vita secondo il sogno di Dio. La vita deve corrispondere alla preghiera e la preghiera alla vita. Nel suo diario Giò avverte la necessità di lavorare su se stesso perché la preghiera sia il fulcro essenziale della sua vita. Sta vivendo un momento di aridità. Non avverte la presenza di Dio così come la vede testimoniata da San Francesco. E’ vicino alla sorgente della grazia, ma non è pronto il cuore per accoglierla.
Forse, come accade spesso anche a noi, vogliamo cogliere Dio di corsa, di fretta, perché ci sono molte altre cose da fare… Alla vigilia di un tempo di preghiera e di raccoglimento (esercizi spirituali) Giò richiama a se stesso la verità del cammino del cristiano “senza preghiera non è possibile vivere”, e prepara il cuore a vivere questo evento di grazia.
Lo fa con una semplice invocazione che evoca il dialogo tra Dio e il piccolo Samuele nel tempio: “Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta”. La parola che gli sale dal cuore è ancor più breve, ma intensa: “Parlami”. Sì, parla a me. Parlami di Te. Parlami del tuo sogno su di me. Parlami del tuo amore che abbraccia ogni persona e ogni cosa. Parlami della tua volontà di trasformare tutto l’universo e tutto me stesso. Parlami ogni giorno di più, perché io ogni giorno ti ami di più.
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