Servire gli altri per ritrovare se stessi
Questo articolo è stato già letto1116 volte!
Ogni giorno di più sono felice di esistere, di essere nata, e ancora più contenta perché il Signore mi ha messo nella condizione di non potermi più preoccupare di me. Non ho mai avuto nella vita tanto tempo per pensare a me, a come stavo, se ero felice o triste, buona o cattiva. Ho sempre dovuto guardare agli altri, e mi sono resa conto che loro sono stati la mia promozione umana, cristiana e religiosa. Sono sposata felicemente, ormai da tanti anni, con il Figlio del “falegname di Nazaret”, di professione anche lui carpentiere, e ogni giorno di più, camminando con Lui in una novità perenne di vita e di gioia, sto scoprendo che servire è regnare.
Non c’è regno più affascinante, più grande, più stupendo, più ricco del cuore dell’uomo. Essere a servizio del cuore paterno di Dio per servire l’uomo è davvero sperimentare il privilegio di regnare. Vi rivelo un segreto per regnare, per vincere l’esaurimento, la stanchezza, la depressione, la paura: voltiamoci e diamo la mano a qualcun altro che sta soffrendo più di noi. È un grande dono avere i poveri tra noi, e quando dico povero penso a tuo padre, a tuo marito,a tua moglie, a tuo fratello, per poter sempre andare oltre i nostri limiti, per superare la soglia della nostra stanchezza. …
… E vivere l’esperienza concreta che veramente “trova la vita chi la perde”. Dico spesso ai ragazzi e alle ragazze della Comunità, ai miei collaboratori e agli amici, che neppure il nostro peccato ci deve impedire di amare. A volte ci sentiamo fermi, poveri, incapaci, perché contempliamo le nostre ferite, ci giriamo e rigiriamo su noi stessi; proviamo invece a metterle con verità davanti al Signore
perché ci liberi dal peso dei nostri peccati e ci invii come apostoli nel mondo ad annunciare la Sua Risurrezione. Il mondo attende, ieri come oggi, l’annuncio pasquale della spe¬ranza, la gioia di sapere che la morte è stata sconfìtta per sempre, che un uomo liberamente si è donato e ha pagato il riscatto per tutti. Dio oggi aspetta il nostro sì perché l’eco di questo annuncio raggiunga tutti, poveri e ricchi, professori e analfabeti, buoni e cattivi, uomini, donne e bambini… Non importa chi sei stato finora, il tuo passato, i tuoi peccati: oggi è la possibilità che Dio ti da per risorgere, per essere nuovo e libero.
Vi dico questo da testimone, da donna che contempla da anni la forza potente, silenziosa e luminosa della risurrezione di Cristo che continua oggi a liberare dalla morte giovani, famiglie, bam¬bini…, che continua a guarire i malati, a dare la vista della fede ai ciechi, a ridare fiducia a chi l’ha perduta. Gesù ci invita a fare esperienza di risurrezione per diventare portatori di speranza, per essere dei fari di luce nel mondo perché Lui sia più visibile, più palpabile, più presente sulla Terra attraverso la nostra vita, la nostra chiamata, il nostro sì.
Maria, Stella del mattino, che ha contemplato con il cuore pieno di gioia l’aurora luminosa del mattino pasquale, ci aiuti a scorgere nei nostri occhi e in quelli dei fratelli i bagliori sfolgoranti della Risurrezione di Suo Figlio.
Madre Elvira Petrozzi
Comunità Cenacolo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.