Sacramenti – Il Battesimo
Questo articolo è stato già letto3587 volte!
Il primo ed il più importante dei Sacramenti è il Battesimo. Gesù lo ha voluto per dar modo a tutti gli uomini di ottenere la salvezza ed entrare nel Regno di Dio. Lo ha affidato alla Chiesa insieme al Vangelo: “…Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a tutte le genti. Quelli che crederanno, battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare ciò che vi ho comandato… Chi crederà e sarà battezzato (e farà le opere del Padre Mio) sarà salvo!”.
Nell’incontro con il Sacerdote Nicodemo, che gli domanda cosa sia necessario fare per entrare nel Regno di Dio, Gesù risponde: “Se non rinascerete dall’acqua e dallo Spirito Santo (Battesimo Sacramentale) non potrete entrare nel Regno dei Cieli, perché ciò che è nato dalla carne è carne (materia, e quindi destinata alla corruzione), mentre ciò che è nato dallo Spirito è spirito che è immortale. (Gv 3, 1-6).
Da questo brano si comprende chiaramente l’ importanza del Battesimo, voluto da Gesù, che è completamente diverso da quello amministrato da Giovanni Battista ( e che, pure, volle ricevere anche Gesù, prima di ritirarsi nel deserto per prepararsi alla Missione). Giovanni affermava chiaramente: “… preparate le vie del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, convertitevi! Io vi battezzo, con l’acqua, per la penitenza, ma in mezzo a voi c’è Uno che voi non conoscete. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo!”.
Noi sappiamo che i Sacramenti sono scaturiti dalle SS. Piaghe di Gesù crocifisso: se Gesù non avesse pagato al Padre il debito che l’umanità aveva contratto con Dio, a causa del Peccato, non avremmo potuto avere la Sua Grazia. Ecco dunque che solo dopo la Passione, morte e resurrezione di Cristo, possiamo avere l’efficacia di questi doni soprannaturali. Dice, infatti, S. Paolo Apostolo: “… o non sapete che quanti siete stati battezzati in Cristo siete stati battezzati nella sua morte? Se siamo stati sepolti con Cristo, con Lui anche risorgeremo a vita nuova!”.
Per meglio esprimere questo concetto, anticamente il Battesimo veniva amministrato “per immersione”: il catecumeno veniva completamente immerso nell’acqua – per simboleggiare la morte e la sepoltura in Cristo – e poi fatto emergere, per significare la rinascita ad una vita nuova, da risorto.
Leggendo il passo del libro della Genesi (6, 5 e segg.), vediamo che Dio, stanco dell’iniquità dei primi popoli, decide di mandare il diluvio universale sulla terra, per distruggere il Male, ma salva l’umanità in Noè, per costituire un popolo nuovo.
Anche nel Libro dell’Esodo (14, 21-30) troviamo un Segno molto significativo: Gli ebrei, guidati da Mosè, fuggono dall’Egitto, inseguiti dall’esercito egiziano ma si trovano la strada sbarrata dal mare. Mosè, per ordine dell’Altissimo, stende il suo bastone sulle acque ed il mare si divide in due parti, consentendo al popolo di Israele di passare all’altra riva, per poi richiudersi travolgendo l’esercito egizio. Questo episodio (celebrato nella Pasqua ebraica) segna il passaggio dell’antico popolo di Dio dalla schiavitù alla libertà.
Allo stesso modo, attraverso il Battesimo, l’uomo passa dalla condizione di schiavitù di essere peccatore alla libertà di “uomo nuovo”, redento da Cristo.
Il segno sacramentale del Battesimo è proprio l’acqua, in quanto essa è densa di significati: come ben sabbiamo, l’acqua è l’elemento indispensabile alla vita e, inoltre, è anche il mezzo necessario per purificarsi. Così, per mezzo dell’Acqua benedetta dal Sacerdote e la preghiera liturgico-Sacramentale “… Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” il Catecumeno, in virtù dei meriti della Passione di Cristo, è purificato dal peccato originale (e da qualsiasi altra colpa possa avere commesso), viene misticamente “incorporato” a Cristo, entrando quindi a far parte della sua Chiesa e, specialmente, diviene Figlio (adottivo) di Dio, poiché lo Spirito Santo va ad abitare il lui. Così, infatti, afferma S. Paolo Apostolo: …”Voi siete figli di Dio perché battezzati in Gesù Cristo” (Gl 3, 26) e, ancora: “…Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Suo Figlio che grida “Abbà, (Padre)!” San Giovanni, Apostolo ed Evangelista, esclama: “… Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente!” (1Gv 3,1).
Allora, dal momento che siamo figli, siamo anche eredi. Insieme a Cristo, infatti, abbiamo diritto all’eredità del Padre e,quindi, alla Gloria del Regno dei Cieli : “… Se perseveriamo con Cristo, con Lui anche regneremo”. Ovviamente però, se lo rinneghiamo, anch’Egli ci rinnegherà (“Tm 2, 12)..
Nella Sua infinita bontà di Padre che vuole che tutti gli uomini siano salvi, Dio dona tutto, gratuitamente. Lo fa anche con il neonato, incosciente, che viene battezzato nella fede dei genitori. Questi, saggiamente, si assumono la responsabilità di assicurare al loro figliolo la Vita nella Grazia, così come, precedentemente, si sono assunti la responsabilità di generarlo alla vita animale (materiale). Il bambino, però, una volta divenuto adulto, potrà accettare personalmente la responsabilità di questa “vita nuova” chiedendo, liberamente, il Sacramento della Cresima che è detto “confermazione”, proprio perché, accettando questo nuovo Sacramento, il Cristiano decide di votare la sua Vita a Cristo, ricevendone il Sigillo e la Grazia della pienezza dello Spirito.
Comprendiamo bene, infatti, che il Battesimo non è assolutamente un “fatto concluso” ma solo l’inizio della vita di un “risorto”.
Don Manlio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.