Risurrezione – Gesù appare agli Apostoli II
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Il cugino Giacomo sospira : « Perché ci hai fatto questo, Signore? Tu lo sapevi che noi non siamo nulla e che ogni cosa da Dio viene. Perché non ci hai dato la forza di essere al tuo fianco? >. Gesù lo guarda e sorride. « Ora tutto è avvenuto. E nulla più Tu devi patire. Ma non mi chiedere più questa ubbidienza. Sono invecchiato ad ogni ora di un lustro e le tue sofferenze che l’amore e Satana ugualmente aumentavano, nella mia immaginazione, di cinque volte quel che già non fossero, hanno proprio consumato ogni mia forza.
Non me ne è rimasta altro che per continuare ad ubbidire, tenendo, come un che affoga con le mani spezzate, la mia forza con la volontà come fossero i denti afferranti una tavola, per non perire… Oh! non chiedere più questo al tuo lebbroso! » Gesù guarda Simone Zelote e sorride. « Signore, Tu lo sai quello che voleva il mio cuore. Ma poi non ho più avuto cuore … come me lo avessero strappato i manigoldi che ti hanno preso … e mi è rimasto un buco da cui fuggiva ogni mio pensiero antecedente. Perché hai permesso questo, Signore? » chiede Andrea.
« Io … tu dici il cuore? Io dico che fui uno senza più ragione. Come chi prende un colpo di clava sulla nuca. Quando a notte fatta io mi trovai a Gerico… oh! Dio! Dio!… Ma può un uomo perire così? Io credo che così è la possessione. Ora la capisco cosa è questa cosa tremenda!… » Filippo sbarra ancora gli occhi al ricordo del suo soffrire. « Ha ragione Filippo. Io guardavo indietro. Vecchio sono e non povero di sapienza. E più nulla sapevo di quanto avevo saputo fino a quell’ora. Guardavo Lazzaro, così straziato ma così sicuro, e mi dicevo : ” Ma come può essere che egli sappia ancora trovare una ragione ed io nulla più? ” » dice Bartolomeo.
« Io pure guardavo Lazzaro. E, poiché io so appena ciò che Tu ci hai spiegato, non pensavo al sapere. Ma dicevo : ” Almeno nel cuore fossi uguale! “‘invece io non avevo che dolore, dolore, dolore. Lazzaro aveva dolore e pace… Perché a lui tanta pace? » Gesù guarda a turno prima Filippo, poi Bartolomeo, poi Giacomo di Zebedeo. Sorride e tace.
Giuda Taddeo dice : « Io speravo giungere a vedere ciò che certo Lazzaro vedeva. Per questo gli stavo sempre presso … Il suo viso! … Uno specchio. Un poco prima del terremoto del Venerdì egli era come uno che muore stritolato. E poi divenne di colpo maestoso nel suo dolore. Vi ricordate quando disse : ” II dovere compiuto da pace “? Noi tutti credemmo fosse solo un rimprovero per noi o un’approvazione per se stesso. Ora penso che lo dicesse per Te. Era un faro nelle nostre tenebre. Lazzaro. Quanto gli hai dato, Signore! »
Gesù sorride e tace. « Sì. La vita. E forse con quella gli hai dato un’anima diversa. Perché, infine, che è lui di diverso da noi? Eppure non è più un uomo. E’ già qualcosa di più dell’uomo e, per quello che era in passato, avrebbe dovuto essere ancora meno di noi perfetto di spirito. Ma lui si è fatto, e noi… Signore, il mio amore è stato vuoto come certe spighe. Solo pula ho dato » dice Andrea. E Matteo : « Io nulla posso chiedere. Perché già tanto ho avuto con la mia conversione. Ma sì! Avrei voluto avere ciò che ebbe Lazzaro. Un’anima data da Te. Perché penso anche io come Andrea… »
« Anche Maddalena e Marta furono dei fari. Sarà la razza. Voi non le avete viste. Una era pietà e silenzio. L’altra! Oh! se siamo stati tutti un fascio intorno alla Benedetta è perché «Maria di Magdala ci ha stretto con le fiamme del suo coraggioso amore. Sì. Ho detto: la razza. Ma devo dire: l’amore. Ci hanno superato nell’amore. Per questo sono stati quelli che furono » dice Giovanni.
Gesù sorride e tace sempre.
« Ne hanno avuto gran premio però… »
« A loro apparisti. »
« A tutti e tre. »
« A Maria subito dopo tua Madre… »
E’ chiaro negli apostoli un rimpianto per queste apparizioni di privilegio.
« Maria ti sa risorto già da tante ore. E noi solo ora ti possiamo vedere… »
«Non più dubbi in loro. In noi, invece, ecco… solo ora sentiamo che nulla è finito …..
…… Perché a loro. Signore, se ancora ci ami e non ci ripudi? » chiede Giuda d’Alfeo.
« Sì. Perché alle donne, e specie a Maria? L’hai anche toccata sulla fronte, e lei dice che le pare di portare un serto eterno. E a noi, i tuoi apostoli, nulla… »
Gesù non sorride più. Il suo Volto non è turbato, ma cessa il suo sorriso. Guarda serio Pietro che ha parlato per ultimo, riprendendo ardire man mano che la paura gli passa, e dice : « Avevo dodici apostoli. E li amavo con tutto il mio Cuore. Io li avevo scelti, e come una madre ne avevo curato la crescita nella mia Vita. Non avevo segreti per loro. Tutto dicevo, tutto spiegavo, tutto perdonavo. E le umanità, e le sventatezze, e le caparbietà … tutto. E avevo dei discepoli. Dei ricchi e dei poveri discepoli. Avevo donne dal fosco passato o dalla debole costituzione. Ma i prediletti erano
gli apostoli.
E’ venuta la mia ora. Uno mi ha tradito e consegnato ai carnefici. Tre hanno dormito mentre Io sudavo sangue. Tutti, meno due, sono fuggiti per viltà. Uno mi ha rinnegato avendo paura nonostante avesse l’esempio dell’altro, giovane e fedele. E, quasi non bastasse, fra i dodici ho avuto un suicida disperato e uno che ha dubitato tanto del mio perdono da non credere che a fatica, e per materna parola, alla Misericordia di Dio. Di modo che se avessi guardato alla mia schiera, se l’avessi guardata con occhio umano, avrei dovuto dire : ” Meno Giovanni, fedele per amore, e Simone, fedele all’ubbidienza, Io non ho più apostoli”. Questo avrei dovuto dire mentre soffrivo nel recinto del Tempio, nel Pretorio, per le vie e sulla Croce.
Avevo delle donne… E una, la più colpevole in passato, è stata, come Giovanni ha detto, la fiamma che ha saldato le spezzate fibre dei cuori. Quella donna è Maria di Magdala. Tu mi hai rinnegato e sei fuggito. Ella ha sfidato la morte per starmi vicino. Insultata ha scoperto il suo volto, pronta a ricevere sputi e ceffoni pensando di assomigliare così di più al suo Re crocifisso. Schernita, nel fondo dei cuori, per la sua tenace fede nella mia Risurrezione, ha saputo continuare a credere. Straziata ha agito. Desolata, stamane, ha detto: “Di tutto mi spoglio, ma datemi il mio Maestro”. Puoi osare ancora la domanda : ” Perché a lei? “
Avevo dei discepoli poveri : dei pastori. Poco li ho avvicinati, eppure come seppero confessarmi con la loro fedeltà! Avevo delle discepoli timide, come tutte le donne ebree. Eppure hanno saputo lasciare la casa e venire fra la marea di un popolo che mi bestemmiava per darmi quel soccorso che i miei apostoli mi avevano negato. Avevo delle pagane che ammiravano il ” filosofo “. Per loro ero tale. Ma seppero scendere ad usi ebrei, le potenti romane, per dirmi, nell’ora dell’abbandono di un mondo d’ingrati: “Noi ti siamo amiche “.
Avevo il volto coperto di sputi e di sangue. Lacrime e sudore gocciavano sulle ferite. Lordura e polvere me lo incrostavano. Di chi la mano che mi deterse? La tua? O la tua? O la tua? Nessuna delle vostre mani. Costui era presso alla Madre. Costui riuniva le pecore sperse. Voi. E se sperse erano le mie pecore come potevano darmi soccorso? Tu nascondevi il tuo volto per paura del disprezzo del mondo mentre il tuo Maestro veniva coperto del disprezzo di tutto il mondo, Lui che era innocente.
Avevo sete. Sì. Sappi anche questo. Morivo di sete. Non avevo più che febbre e dolore. Il Sangue era già corso nel Getsemani, tratto dal dolore di essere tradito, abbandonato, rinnegato, percosso, sommerso dalle colpe infinite e dal rigore di Dio Ed era corso nel Pretorio … Chi mi volle dare una stilla per le fauci arse? Una mano d’Israele? No. La pietà di un pagano. La stessa mano che, per decreto eterno, mi aprì il petto per mostrare che il Cuore aveva già una ferita mortale, ed era quella che il non amore, la viltà, il tradimento, vi avevano fatta. Un pagano. Vi ricordo : ” Ebbi sete e mi desti da bere “. Non uno che mi desse un conforto in tutto Israele. O per impossibilità di farlo, come la Madre e le donne fedeli, o per mala volontà di farlo. E un pagano trovò per lo sconosciuto la pietà che il mio popolo mi aveva negato. Troverà in Cielo il sorso a Me dato.
In verità vi dico che se Io ho rifiutato ogni conforto, perché quando si è Vittima non bisogna temperare la sorte, non ho voluto respingere il pagano nella cui offerta ho sentito il miele di tutto l’amore che dai Gentili mi verrà dato a compenso dell’amarezza che mi dette Israele. Non mi ha levato la sete. Ma lo sconforto sì “. Per questo ho preso quel sorso ignorato. Per attirare a Me colui che già verso il Bene piegava. Sia benedetto dal Padre per la sua pietà! Non parlate più? Perché non chiedete ancora il perché ho così agito? Non osate di chiederlo? Io ve lo dirò. Tutto vi dirò dei perché di quest’ora.
Chi siete voi? I miei continuatori. Sì. Lo siete nonostante il vostro smarrimento. Che dovete fare? Convertire il mondo a Cristo. Convertire! E’ la cosa più delicata e difficile, amici miei. Gli sdegni, i ribrezzi, gli orgogli, gli zeli esagerati sono tutti deleteri alla riuscita. Ma poiché nulla e nessuno vi avrebbe persuaso alla bontà, alla condiscendenza, alla carità, per quelli che sono nelle tenebre, è stato necessario -comprendete? – necessario è stato che voi aveste, una buona volta, frantumato il vostro orgoglio di ebrei, di maschi, di apostoli, per dare luogo solo alla vera sapienza del ministero vostro. Alla mitezza, pazienza, pietà, amore senza borie e ribrezzi.
Voi vedete che tutti vi hanno’ superato nel credere e nell’agire fra quelli che voi guardavate con sprezzo o con compatimento orgoglioso. Tutti. E la peccatrice di un giorno. E Lazzaro, intinto di cultura profana, il primo che in mio Nome ha perdonato e guidato. E le donne pagane. E la debole moglie di Cusa. Debole? Invero ella tutti vi supera! Prima martire della mia fede. E i soldati di Roma. E i pastori. E l’erodiano Mannaen. E persino Gamaljele ilrabbino. Non sussultare Giovanni. Credi tu che il suo Spirito fosse nelle tenebre? Tutti. E questo perché domani, ricordando il vostro errore, non chiudiate il cuore a chi viene alla Croce.
Ve lo dico. E già so che nonostante lo dica, non lo farete che quando la Forza del Signore vi piegherà come fuscelli al mio Volere, che è quello di avere dei cristiani di tutta la Terra. Ho vinto la Morte. Ma è meno dura del vecchio ebraismo. Ma vi piegherò.
Tu, Pietro, in luogo di stare piangente e avvilito, tu che devi essere la Pietra della mia Chiesa, scolpisciti queste amare verità nel cuore. La mirra è usata per preservare dalla corruzione. Intriditi di mirra, dunque. E quando vorrai chiudere il cuore e la Chiesa ad uno d’altra fede, ricorda che non Israele, non Israele, non Israele, ma Roma mi difese e volle avere pietà. Ricordati che non tu, ma una peccatrice seppe stare ai piedi della Croce e meritò di vedermi per prima. E per non essere degno di biasimo sii imitatore del tuo Dio. Apri il cuore e la Chiesa, dicendo : ” Io, il povero Pietro, non posso sprezzare perché se sprezzerò sarò sprezzato da Dio ed il mio errore tornerà vivo agli occhi suoi “. Guai se non ti avessi spezzato così! Non un pastore ma un lupo saresti divenuti
Gesù si alza. Maestosissimo. « Figli miei. Ancora vi parlerò nel tempo che fra voi reste Ma per intanto vi assolvo e perdono. Dopo la prova che, se fu avvilente e crudele, è stata anche salutare e necessaria, venga in voi pace del perdono. E con essa in cuore tornate i miei amici fede] forti. Il Padre mi ha mandato nel mondo. Io mando voi nel mondo a continuare la mia evangelizzazione. Miserie di ogni sorta v ranno a voi chiedendo sollievo. Siate buoni pensando alla mise vostra quando rimaneste senza il vostro Gesù. Siate illuminati; Nelle tenebre non è lecito vedere.
Siate mondi per dare purezza Siate amore per amare. Poi verrà Colui che è Luce, Purificazione e Amore. Ma intanto, per prepararvi a questo ministero, Io vi comunico lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi. A chi li riterrete saranno ritenuti. L’esperienza vostra vi faccia giusti, per giudicare. Lo Spirito Santo vi faccia santi per santificare. Il sincero volere di superare il vostro mancamento vi faccia eroici per la vita che vi aspetta. Quanto ancora è da dire ve lo d quando l’assente sarà venuto. Pregate per lui. Rimanete con mia pace e senza orgasmo di dubbio sul mio amore. »
E Gesù scompare così come era entrato, lasciando fra Giovai e Pietro un posto vuoto. Scompare in un bagliore che fa chiudi gli occhi tanto è forte. E quando gli occhi abbacinati si riaprono, trovano solo che la pace di Gesù è rimasta, fiamma che brucia e che medica e che consuma le amarezze del passato in un unico desiderio: di servire.
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