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Riflessioni sul “Padre nostro”

3 Marzo 2018 | Filed under: Insegnamenti, Riflessioni
     

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Il Padre nostro

Una volta gli apostoli, vedendo che Gesù ritornava dalla preghiera tutto acceso nel volto e con un atteggiamento di ammirabile bellezza, invogliati pure essi alla preghiera, gli dissero: “Maestro insegnaci a pregare!”. Fu allora che Gesù Cristo disse con la sua solita bontà: “Ecco come dovete pregare: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il Nome tuo. Venga il regno tuo. Sia fatta la volontà tua, come in cielo così in terra. Dà a noi oggi il nostro pane quotidiano; e rimetti a noi i nostri debiti, siccome noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione. Ma liberaci dal male. Così sia”. Questa preghiera è tanto semplice ma per questo stesso è la più bella e la più perfetta di tutte. Essa sale più facilmente al cielo, perché è fatta da Gesù Cristo e ci fa parlare a Dio con le medesime parole del suo Figlio divino. Essa è la più efficace e la più precisa perché noi domandiamo al Signore quello che Egli stesso ci ha suggerito di domandare. Ora un re che detta al suddito la supplica che vuole, mostra con ciò stesso una piena volontà di ascoltarlo.
Col Padre nostro noi domandiamo a Dio sette cose:
1° – Che il nome di Dio sia adorato da tutti: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il Nome tuo”. Glielo domandiamo come figlioli affettuosi, e per questo chiamiamo Dio Padre nostro; glielo domandiamo con uno spirito di profonda adorazione, e per questo lo riguardiamo nella sua gloria infinita e diciamo: “Che sei nei cieli”.
2° – Noi domandiamo a Dio che venga il suo regno, cioè che si formi di tutti gli uomini un solo ovile sotto del suo sguardo, e che il Signore soltanto regni nelle nazioni e nelle anime.
3° – La volontà di Dio è il segreto di ogni bene, perché Dio, che è infinita bontà ed infinita sapienza, non può volere che il vero bene e l’ordine massimo. Noi ci uniformiamo perciò in tutto alla sua SS. Volontà e lo preghiamo di farcela fare con la medesima sottomissione e con la medesima gioia con la quale gli angeli ed i santi la fanno nel cielo, oh come è dolce in tutte le pene della vita questo completo abbandono nella SS. Volontà del Signore! Oh quale grazia è per noi il saperci uniformare sempre a quello che vuole Dio! Noi allora non temiamo più di niente; siamo abbandonati ad occhi chiusi nelle braccia del più caro dei padri, noi ci facciamo dirigere dalla sua bontà! Non è più sicuro un figliolo che si abbandona interamente nelle braccia della mamma sua e che si lascia trasportare da essa?
4° – Siamo sulla terra ed abbiamo bisogno anche di ciò che è necessario alla vita del corpo ed a quella dell’anima, e per questo noi ci rimettiamo alla bontà di Dio e gli domandiamo il nutrimento dell’anima e quello del corpo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”.
5° – È impossibile per noi sperare nella bontà di Dio se gli siamo nemici; è impossibile aspettarsi il bene sopra della terra, ovvero lo sperare che Dio ci perdoni, se noi non sappiamo perdonare ai nostri nemici. Ecco perché diciamo al Signore: “Rimetti a noi i nostri debiti”, cioè i nostri peccati e le nostre offese, “siccome noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Queste parole sono una solenne protesta e direi quasi un patto che facciamo con Dio: il Signore ci perdonerà nella medesima misura nella quale avremo perdonato agli altri.
6° – “Non ci indurre in tentazione”, cioè non permettere che la tentazione ci vinca o ci sopraffaccia; donaci la forza per vincerla, e se ci vuoi provare con le tribolazioni, fa’ che queste prove riescano salutari per noi.
7° – In ultimo noi domandiamo al Signore la liberazione da tutto quello che è male innanzi allo sguardo suo: è questo l’ultimo atto di abbandono nelle sue braccia paterne. Questa preghiera è il segreto per volgere tutto a Dio nella sua santissima volontà; noi domandiamo che ogni cosa venga in Lui elevata e santificata. Così per la preghiera le cose più indecenti della vita acquistano valore e raggiungono il trono di Dio come nuvoletta profumata di incenso. Recitiamo perciò ogni giorno il Padre nostro, e recitiamolo sempre in unione delle intenzioni santissime di Gesù Cristo
Don Dolindo Ruotolo


     

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come il suo e possa aiutarci
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e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
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